lunedì 28 aprile 2014

Perché non voterò il MoVimento 5 Stelle alle Europee

ho scritto di getto, senza badare alla forma. la sostanza però c'è tutta.

Mah...il dubbio è questo:
o mando a quel paese i miei studi degli ultimi anni, i soldi spesi per i libri e la fatica fatta o mando a quel paese il signor Casaleggio di cui non condivido gli ultimi concetti espressi in video e interviste.
Casaleggio è per l'euro, dice che l'euro non è un problema in sé, ecc.
Mah...purtroppo io parto dal 1978, dalla discussione sullo SME, dal divorzio tra Banca d'Italia e Ministero del Tesoro, dalla deregulation finanziaria, da Delors, dallo spread come strumento fascista di controllo politico, dal vincolo esterno come ricatto, dalla perenne emergenza per prendere decisioni di fretta e nella paura, dall'AVO, da Kaldor, da Bagnai, da Luciano Barra Caracciolo dalle politiche deflattive per comprimere i salari, dallo smantellamento della scala mobile, dell'articolo 18, dalle folli politiche d'austerity ecc. di cui l'euro è solo un'ultima espressione. Ecco perché ho riso in faccia a Casarini quando ha detto che l'euro è solo una moneta...ma vai a fare in culo Casarini ignorante stramaledetto! Ecco perché non voto il PD che svende gli italiani da oltre trent'anni. Alle Politiche, alle Amministrative io voto il Movimento. Alle Europee non me la sento, resterò a casa.
Sono mesi e mesi che chiedo di fare questo referendum (tipo 15 mesi) e non è stato fatto e mai si farà (ammesso che serva perché comunque l'€ è già morto). Il parlamento europeo che se ne frega del nostro primo punto? Immaginate un nostro eletto: "Signori, noi vogliamo il referendum sull'euro in Italia". "E fatelo, cazzi vostri" giustamente risponderebbero tedeschi francesi olandesi ecc.
Io volevo una risposta che non ho avuto:
Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo deciso di fare un referendum sulla permanenza nell'euro il 26 novembre 2011. 2011, ripeto. Che è successo? Era appunto per arrivare alle Europee con una decisione presa nel rispetto del Movimento e della democrazia diretta. Perché tutto fermo? E' perché a Casaleggio l'euro piace, magari piace ai suoi amici americani, che ne so...io non ci sto.
Il Movimento era la mia speranza contro il mercantilismo tedesco, contro la finanza, contro tutto quello che ho elencato prima, contro il sistema insomma, ma vedo che non è così.
Beppe mi aveva acceso col referendum e con i servizi sul blog di Bagnai, Borghi e molti altri. Credevo avesse capito e che volesse fare questa difficilissima battaglia.
Poi, referendum fermo fino a fargli perdere di senso, e gentaccia come Brera che mi parla di Bangladesh e di neve che si scioglie prima al sole che all'ombra.
Ma come ti permetti Beppe di fare ciò? Durante una crisi spaventosa, durante i suicidi, durante il massacro della Grecia? Ma hai capito e ora fai finta di non capire (che è gravissimo) o non hai capito un cazzo (che è comunque grave)?
A proposito, ma avete visto cos'è successo in Grecia? Quello è l'euro. E se non muove a pietà il caso greco, che almeno intervenga l'egoismo: quello che è successo lì, quel che ha fatto il sistema-euro, lo potrebbero fare anche qui.
Mi sono sfogato, per me la battaglia contro l'euro (che NON è, ripeto, solo una moneta ma UN SISTEMA che si articola e sviluppa da oltre 30 anni) era fondamentale. Non la vogliono fare? Pazienza.
Senza parlare poi degli eurobond, ma siamo matti? E poi chi l’ha deciso ‘sto programma? Quando il Movimento diventerà NO EURO e allora ne riparleremo.

martedì 15 aprile 2014

Le conseguenze social del NO euro


Il titolo del post è un piccolo omaggio a John Maynard Keynes che nel 1919 scrisse Le conseguenze economiche della pace (ve lo consiglio perché è davvero da leggere).
Succede che da un po’ di tempo sto seguendo l’economista Alberto Bagnai, autore di quel capolavoro che è Il tramonto dell’euro (questo non ve lo consiglio, ma vi ordino di leggerlo).
Bagnai lo seguo anche sul suo bellissimo blog e su twitter. È professore universitario, da quello che scrive si evince che è serio, onesto, coerente, che non ha paura di dire quello che pensa né di combattere battaglie solitarie. Ha pure dimostrato, empiricamente, di saper leggere benissimo le dinamiche economico-politiche di questo Paese.
È sanguigno, simpatico, ironico, corrosivo, suona il clavicembalo e sabato scorso ha organizzato con a/simmetrie un convegno fantastico a Roma Un'Europa senza euro – cercate i video su youtube.
E allora qual è il problema? Il problema è che io seguo Bagnai sia per capire qualcosa di economia, sia perché per me è una fantastica avventura intellettuale e purtroppo, seguendo Bagnai, mi sono ritrovato dietro e sul groppone tutto un variopinto gruppo di leghisti e gente di destra varia.
Addirittura, per seguire Bagnai, sono incappato in un fan di Fabrizio Bracconeri, anche detto il Che Guevara dei Pariolini è pertanto mi trovo invaso dai pensieri dell’ex Bruno Sacchi:
NOI DIAMO TANTO A L'EUROPA VOGLIAMO DI PIÙ X LE FAMIGLIEEEEE E DISABILIIIII
SONO CONTRO FISCAL COMPAT ED ERF E CONTRO TUTTI QUELLI CHE LO HANNO VOTATO ...LI RIVOLETE IN EUROPA? IO NON CI STO IO STO CON IL POPOLO
Ho cambiato idea mille volte...solo la squadra non si cambia...credo nelle persone fino alla delusione SPERANDO DI NON DELUDERE MAI
E dici vabbè, che sarà mai…è ruspante, spontaneo e simpatico il buon Fabrizio candidato alle europee con Fratelli d’Italia.
Infatti il problema non è tanto lui, ma la gente.
Seguendo Bagnai e le argomentazioni contro l’euro mi devo sorbire i post dei leghisti e dei fascisti.
I soliti post contro gli immigrati, i post pseudo patriottici, centinaia di bandiere italiane, i nostri eroi/ragazzi/leoni dei marò in India e tante altre belle cosette.
Però, ripensandoci, c’è anche un lato buono in questa vicenda.
Seguendo Bagnai mi son tenuto lontano dalle stronzate dei piddini, dai luogocomunismi dei piddioti. Che fuori dall’euro c’è la guerra, l'invasione delle cavallette, la rata der mutuo, la spesa con la carriola ecc.
Proprio stamattina un piddino molto illuminato cianciava che una svalutazione del 30% è seguita da un’inflazione del 30%, che la benzina arriverà a livelli stratosferici...poi ha sparato altre cazzate al che io gli ho consigliato la lettura del libro di Bagnai per cominciare a parlare con un minimo di cognizione di causa.
La risposta è leggendaria (a proposito della benzina, argomento che sta molto a cuore alla gente):
“Io negli anni ’70 facevo benzina alla pompa, non ho bisogno di leggere alcun libro”.
Sì, una risposta da morte civile. Tanto è vero che ho lasciato perdere e non gli ho linkato né un’intervista di Bagnai a proposito né uno dei tanti post che il prof ha dedicato all’argomento.
In definitiva, bisogna ignorare tutti per non rovinarsi la vita e farsi il fegato fradicio.
Ignorare i leghisti, i fascisti e i piddioti.

giovedì 3 aprile 2014

Simone Regazzoni ovvero mai farsela coi piddioti


Ma perché non mi fido del mio istinto? Riconoscere solamente DOPO che l’istinto aveva ragione e che ho sbagliato a non seguirlo non serve assolutamente a niente.
Tempo fa, una persona che stimo per le sue letture, parlava bene di un libriccino (-ino letteralmente) di un certo Simone Regazzoni.
Appunto per questa stima, andai a cercare delle info su Regazzoni. Recensioni, articoli, altri pareri…alla fine non ne rimasi affatto persuaso (primo campanello d’allarme dell’istinto).
Decisi, comunque, che gli avrei dato una possibilità acquistando proprio il libriccino di cui parlava l’amico. Tanto è piccolo, pensai, costa poco (trovato a 4 euro sulla bancarella), mal che vada accantono Regazzoni e ben che vada trovo un altro buon autore da leggere. (altro mio difetto: a volte coi libri divento bulimico)
Il libriccino s’intitolava Martin H. live in New York City. Leggendolo mi ritrovai ad avere pensieri ondivaghi. Da una parte mi sembrava divertente, dall’altra mi sembrava pieno di cacate, per un verso mi pareva contenere spunti geniali, per un altro verso mi sembrava insulso. Quello che è certo è che mi fece incazzare quel ripetuto “Pier Paolo Pauperismo Pasolini”…pensai, ma chi è ‘sto stronzo che si permette di insultare Pasolini? Ma come osa questo qui? (secondo campanello d’allarme). Il fatto è che su Pasolini sono molto sensibile.
Ne parlai con un’amica che mi spiegò che il libriccino era un divertissement e che a Regazzoni piaceva molto provocare, era un amante delle boutade, ecc.
Col passare del tempo, dimenticai Regazzoni e l’incazzatura su Pasolini.
Poco tempo fa “incontrai” Regazzoni sulla bacheca di un’amica e mi ricordai di lui. Andai sulla sua bacheca, più che altro per vedere se trovavo qualche spunto di riflessione o qualche consiglio libresco interessante.
In realtà non ci trovai niente di quello che cercavo, tranne qualche post appunto “provocatorio” che mi piacque ma pure dei post su Pasolini che mi fecero girare le palle. Decisi comunque di chiedergli l’amicizia. Magari poteva capitare di parlare di Zizek, della pop filosofia o altro.
E fu un grandissimo errore perché non notai una cosa che dirò dopo.
Oggi Regazzoni, l’uomo che ama la polemica e la contraddizione ha scritto:
“E' auspicabile che il Pd e i suoi militanti dicano a gran voce che di piccoli custodi della costituzione come Zagrebelsky e Rodotà il Paese non ha bisogno. Abbiamo vitale bisogno di innovazione, perché la costituzione materiale del Paese è cambiata e perché i tempi lo richiedono. I piccoli intellettuali moralisti con il feticcio della Costituzione formale oggi sono i principali avversari del cambiamento e dell'innovazione”.
Al che io ho scritto:
“Già. C'è bisogno di assecondare la voglia di cesarismo che risale a Craxi e ad Amato, c'è bisogno di dare nuovo vigore alla bozza Boato. Avanti tutta col Gelli-pensiero”.
Ecco, tutto qui. Non mi pare di aver polemizzato in maniera violenta o volgare. Mi sarei aspettato che, da un amante della polemica, scaturisse sia pure uno scambio di battute volte a contraddirmi, a farmi conoscere il suo punto di vista, ad arricchire il mio pensiero con la sua visione e altro ancora.
E invece zac! Mi ha eliminato dagli amici non prima di avermi regalato un indimenticabile:
"Vai a giocare con le capre".
Un vero uomo, non c’è che dire. Eppure ho avuti scontri anche duri, vere schermaglie dialettiche con personalità filosofiche e uomini della cultura mooooooolto più in alto di un Regazzoni qualunque. Persone con l’anima da maestri, che seppure ti sottopongono ad una maieutica rude (per usare l’espressione di Alberto Bagnai) non ti cancellano e ci si continua a confrontare.
Si vede che a Regazzoni piacciono i leccaculi, gli piace la claque, quella che ride a comando, quella che scrive grande! Eccezionale! Magnifico! Come tutti gli omuncoli insicuri non reggere opinioni contrarie.
Comunque, come accennavo prima, la colpa è stata mia.
Se avessi letto prima che costui è un piddiota accecato da Renzi (ahahhahahahahhahah) non gli avrei mai scritto, mai mi ci sarei accostato. Come può un uomo di cultura, uno che scrive libri, farsi accecare da Renzi (ahhahahahahhah) manco Renzi fosse Berlinguer Pertini o Riccardo Lombardi. Per come la vedo io, un uomo di cultura può appassionarsi certamente alla politica, ma più di tutto non si acceca per nessuno e, anzi, possiede una buona dose di ironia e di disincanto appunto perché conosce la storia, i fatti, la politica e i politici (anzi i politicanti) nostrani.
Ciao Regazzoni, non mi mancherai per niente. Continua a scrivere le tue stronzate, a sparlare di Pasolini, a firmare gli appelli di quella carta da culo de il Giornale, a preferire Ostellino rispetto a Rodotà e Zagrebelsky. Io ho di meglio da fare e di molto molto molto molto molto meglio da leggere.

p.s. l'intellettuale della mutua in bacheca ha questa immagine
con la scritta: La mia personale idea di "dialogo" filosofico.
ahhahahahhahahahha! sì, come no. Tradotto vuol dire che lui può fare il grand'uomo, magari prendere per il culo gli altri, ma non vi azzardate a contraddirlo.
Da questo punto di vista 100 volte migliore di lui è Diego Fusaro che accetta sempre il confronto e sulla sua bacheca a volte ci sono post veramente pieni dell'amata ultraviolenza. Diego o ignora o risponde pacato o ironizza o s'incazza, ma non taglia soprattutto davanti a post per niente violenti e scurrili.
Comunque, ripeto, colpa mia. Non devo mai farmela con questi buffoni, questi nani che per di più si prendono certe licenze col grande Pier Paolo e che, mannaggia a me, sono dei piddioti totali.