venerdì 29 marzo 2013

Siderale



Questo quadro intitolato Siderale del pittore nipponico della seconda metà del XIX secolo, Moriboshi Kagawa, possiamo sicuramente definirla un’opera esistenzialista.
Il nero così prominente che domina il quadro rappresenta la massa delle persone, il muro ostile e compatto della “gente” che terrorizza e intristisce l’artista con la sua meschinità, brutalità e crassa ignoranza.
Il cerchio rosso è l’artista che si differenzia dalla massa e che gode di questo isolamento, nutrendosi giorno per giorno del pathos della distanza. L’artista ha scelto il rosso per trasmettere l’orgoglio di questo isolamento. Isolamento che non gli pesa affatto e che, anzi, l’artista sente come destino inevitabile.
All’artista fu rimproverato di non essersi posto al centro della massa, di non voler vivere tra il popolo, sentirne le istanze reali e conoscerne la vita reale. Insomma fu accusato di snobismo, di classico artista che vive in un mondo tutto suo staccato dal sacro dovere di essere realista. Le espressioni “torre d’avorio” e “disimpegno” andavano per la maggiore nelle pubblicazioni e nelle dichiarazioni dei critici.
Kagawa non rispose mai alle critiche, non appariva mai in pubblico, neanche alle proprie mostre.
Sul suo diario, ritrovato dopo la morte, furono trovate alcune frasi che spiegavano che l’artista non può vivere in mezzo alla gente e alla massa perché rischierebbe l’esaurimento nervoso causato dall’incomprensione e dall’inutilità che la gente tributa all’arte e all’artista. Se anche l’artista provasse a vivere in mezzo alla gente, sarebbe comunque respinto ai margini, isolato e deriso.
Per finire, si vede il colore bianco circondare il cerchio rosso. Il bianco rappresenta lo spazio, lo spazio siderale. Questa dimensione spaziale, serve a sottolineare l’abisso che separa l’artista dalla gente impegnata solamente a lavorare mangiare dormire e morire.
Kagawa scomparve a trentaquattro anni, una notte d’estate, e non se ne seppe mai più nulla.

giovedì 28 marzo 2013

Uscire SEMPRE da una situazione equivoca



Anni fa conobbi ‘sta ragazza. Carina, molto carina devo dire.
Simpatica, mi ci trovavo a parlare benissimo e ci facevamo un sacco di risate. Dolce, pure.
Insomma avemmo una storia. Una storia bella anche se già allora mi sembrava una storia impossibile.
Di colpo ‘sta ragazza cambiò atteggiamento. Divenne una stronza cronica e ci mandammo affanculo. Ci ebbi a che fare ancora per pochissimo tempo e mi parve sempre più stronza.
Poi più nulla per anni.
È ricomparsa all’improvviso così come all’improvviso scomparve.
Una situazione strana, davvero.
Da una parte ero contento, per carità, ma dall’altra non sapevo che cazzo dire e fare.
Forse era tornata per essere amici? Può essere, ma per me era impossibile. Non potevo essere suo amico. In realtà tra noi non c’era più niente. Non c’erano né il mistero né il divertimento né la voglia di conoscersi che c’erano all’inizio.
Io sapevo che lei era una stronza, lei sapeva che io ero uno stronzo.
Non poteva nascere un rapporto di amicizia…a me lei piaceva ancora, cioè non so come dire.
Ormai lei la conoscevo abbastanza per sapere che non ci sarei mai tornato insieme e sapevo pure che lei come amica era semplicemente improponibile.
Abbiamo boccheggiato qualche mese tra conversazioni inutili e periodi in cui ognuno si faceva i cazzi suoi. Forse avrei dovuto essere chiaro e dirle che a me lei piaceva ancora, se volevamo riprovarci...e se non l'ho fatto non è stato per paura di un rifiuto ma per paura che accettasse. Comunque lei è sempre stata molto diretta. Se non ha parlato chiaro è evidente che non voleva da me niente di che...forse solamente avere qualcuno con cui parlare. Ma parlare con lei non era possibile, veramente. Parlare come amico, intendo. Io ho amicizie femminili e mi piace ascoltare. Anche a Roma ultimamente è successo.
Ma con lei no, si cerchi un altro cazzo d'amico.
È sparita d’improvviso un giorno, senza dire nulla.
Era l’unica conclusione possibile. Non è che si può avvertire l'altro e dire: Ciao, sparisco.
Buona fortuna a te e ognuno per la sua strada.

mercoledì 27 marzo 2013

Pezzi di merda

Una scena orribile.
A Ferrara alcune “persone”, per fortuna poche, hanno avuto il coraggio di andare a protestare sotto l’ufficio della madre di Federico Aldrovandi.
Un’infamia che mi ha fatto incazzare come una bestia.
Ma che cazzo manifestate? Sei mesi senza essere radiati dalla polizia per avere ucciso un ragazzo è una pacchia, che stracazzo manifestate? Invece di nascondervi e dire Meno male ce la siamo cavata, manifestate pure?
Non solo, manifestate sotto l’ufficio di una madre che ha perso un figlio giovanissimo in una maniera atroce?
Ma stiamo scherzando o cosa? Io mi vergogno, mi vergogno per voi!
Brutti pezzi di merda, vi auguro una morte atroce.

martedì 26 marzo 2013

Elias Canetti e l'enigma della fede



Elias Canetti non l’ho incontrato né al liceo né all’Università. Arrivò a me per chissà quali vie traverse che ora ho dimenticato. Fu premio Nobel nel 1981 e ha scritto opere famose come Potere e sopravvivenza, Massa e potere, Auto da fé, ecc.
Per cominciare a conoscerlo scelsi, tempo fa, di leggere La provincia dell’uomo, una raccolta di scritti, di appunti e di pensieri tratti dai suoi quaderni che coprono un arco temporale che va dal 1942 al 1972. Ogni tanto, ci passo qualche felice nottata in bianco a leggerla e annoto ciò che più mi interessa.
Adoro questo tipo di libri. L’atmosfera è più rilassata rispetto alle opere sistematiche e soprattutto trovo una quantità formidabile della cosa che più amo al mondo: pensieri. Pensieri su tantissimi argomenti, di varia lunghezza e profondità.
Oggi ho deciso di postare questa riflessione sull’enigma della fede. Insieme all’enigma, la fede porta con sé un’altra parola: maledizione.
E se in realtà tutti credono il falso? Oppure ciascuno provoca il contrario di quello che crede?
Guardali, i forti fanatici che hanno potuto credere tanto da contagiare migliaia e migliaia di persone! La dottrina cristiana dell’amore e l’Inquisizione! I fondatori del regno millenario dei tedeschi: la loro dispersione, il loro smarrimento! Il bianco messia degli Aztechi nelle vesti degli spagnoli, che li distruggono. La separazione degli ebrei come popolo letto e la fine della loro separazione nelle camere a gas. La fede nel progresso: il suo compiersi nella bomba atomica.
È come se ogni fede fosse la maledizione di se stessa. Si dovrebbe partire da questo per risolvere l’enigma della fede?
Quindi, da una parte abbiamo questo enigma (maledizione) della fede che finisce per avere sempre esiti contrari al proprio intento, ma (e questo l’aggiungo io), c’è anche un altro mistero.
Posto che la fede abbia questa maledizione di ritorcersi in modo tragico e diabolico verso il “credente”, altre domande mi sorgono spontanee: perché l’uomo ha bisogno della fede in qualcosa o in qualcuno? Perché abbiamo il fardello della fede e l’impossibilità di vivere senza credere in niente e in nessuno? Perché l’uomo è costretto a forgiare credenze e a dover credere in esse?

lunedì 25 marzo 2013

Eratostene, Dario Fo e la coscienza dell'immagine



La storia e la figura di Eratostene le conosciamo un po’ tutti. Però, chi lo sa, magari qualcuno no e questo post può essere utile per svegliare la curiosità di qualche internauta anche perché come “ospite” ci sarà niente di meno che il grandissimo Dario Fo.
Eratostene fu un matematico, astronomo, geografo e poeta di Cirene (nell’attuale Libia), di razza scura, oggi diremmo arabo, uno dei più importanti uomini di pensiero e di intelletto della nostra storia. A Siene (l’odierna Assuan), un giorno del III secolo a.C., Eratostene ebbe un’intuizione geniale: piantò un paletto per terra nel momento in cui il sole era perfettamente allo zenit – fenomeno che si ripete una sola volta all’anno, durante il solstizio d’estate – e notò che a causa di quella verticalità il paletto non proiettava alcuna ombra. Il sole era proprio perpendicolare alla Terra.
Giorni prima Eratostene aveva inviato un amico a cavallo ad Alessandria d’Egitto, a circa 850 chilometri di distanza, affidandogli il compito di infilare, nello stesso giorno e nello stesso momento, un altro paletto uguale nel terreno. L’amico osservò che il paletto proiettava un’ombra di due spanne. Conoscendo l’altezza dei paletti e la distanza fra le due città, Eratostene calcolò l’angolo che i raggi solari formavano con la verticale ad Alessandria: un angolo di 7° 12’, che equivale a un cinquantesimo di una circonferenza completa. Allo studioso bastò dunque moltiplicare per cinquanta la distanza fra Siene e Alessandria per ottenere la misura quasi perfetta della circonferenza terrestre.

Poi qui interviene Dario Fo che alla domanda: “Ma Eratostene, in quel momento, si rendeva conto di realizzare quella scoperta?” così risponde:

Certo! Perché aveva la coscienza dell’immagine. Aveva proiettato un’immagine convenzionale in una dimensione al di fuori dei limiti. Il sapere è il mezzo che ti permette di misurare le cose, i fatti, le situazioni, la logica in una dimensione altra. È questa l’intelligenza. Ma per nutrirla ci vuole una scuola “ad arte”, nel senso rinascimentale del termine, in cui si studino le teorie ma anche i metodi applicativi per verificarle, sviluppando così il sapere, la coscienza.

venerdì 22 marzo 2013

gì gì gì gì gì gì Gìorno di fèsta



Io non so niente e niente voglio sapere. Anzi; voglio sapere tante cose proprio perché niente voglio sapere.
Bisogna fare tanti progetti e non realizzarne nessuno. Anzi; costruire progetti impossibili per avere la scusa di non essere riusciti a realizzarli. E goderne.
Devi pensare tanti bei propositi, ma rimandarne sempre l’attuazione pratica. Rimandare è un’arte.
Il passato è merda, il presente è un incubo, il futuro non esiste. Il futuro è per i sociopatici.

Domani vado a Roma e non so altro.
Vado a Roma, il resto verrà da sé e chi fa da sé fa per tre e se è il caso*, ve lo racconterò.





*cioè se andrà tutto in merda come presumo.

giovedì 21 marzo 2013

Ar diti al culo



Erano due tre giorni che nel mio quartiere vedevo aggirarsi i katyuska e questo non mi sta bene.
Io vivo nel mio quartiere, che si trova nella mia città, che si trova nella mia regione, che si trova nel mio Paese, che si trova nella mia terra. Io vivo qui, in Italia, qui ho le mie radici, la mia famiglia, i miei sogni. Vigilo sul quartiere, è un lavoro difficile, ma mi piace perché l’ho scelto io.
Dicevo dei katyuska che si aggiravano furtivi nel mio quartiere. Anche altri kameraty, che come me hanno a cuore il quartiere, li avevano notati. Noi della brigata Red Fingers at Ass non dormiamo mai, abbiamo sempre gli occhi aperti. I kameraty erano piazzati ai tre angoli delle strade, anche se gli angoli sono quattro e qualcosa evidentemente non quadrava. Ho fatto segno con gli occhi ai kameraty, e loro mi hanno risposto strabuzzando gli occhi, facendo l’occhiolino e alzando le sopracciglia. Noi kameraty ci intendiamo al volo, non c’è manco bisogno di parlare. Facciamo tutto con gli occhi e consumiamo litri e litri di autarchico collirio italico.
Ieri sera i kameraty ed io abbiamo deciso di affrontare i katyuska in maniera amichevole. Avevamo dei levrieri valdostani al guinzaglio e siamo andati a stanarli nella pizzeria dove stavano facendo casino.
I proprietari della pizzeria sono tre napoletani, tre terroni pezzi di merda ma che al confronto dei katyuska son persone degnissime.
Ho guardato in faccia uno per un uno i miei kameraty e loro han guardato me. Poi tutti noi abbiam guardato i katyuska. Non volevamo alzare la voce, né picchiarli, né scatenare una rissa. Volevamo solo fargli capire in maniera AMICHEVOLE chi è che comanda e come ci si deve comportare in maniera civile.
I katyuska però, che sono dei barbari, non hanno capito le nostre intenzioni amichevoli e ci han fatto un culo come un secchio a me e ai miei kameraty.
A noi!

A voi e a tutt’ a famiglia vostra

mercoledì 20 marzo 2013

Eugenio Scalfari e il doppio dramma dell'amicizia mancata



Oggi mi occupo di un dramma umano, quindi vi chiedo serietà.
Anzi, il dramma umano è doppio, quindi vi chiedo serietà doppia.
Non so se avete letto l’articolo di Eugenio Scalfari uscito sull’ultimo numero de l’Espresso di venerdì 15 marzo. No? vabbè, non vi siete persi nulla e comunque lo trovate qui.
Nell’articolo Scalfari parla di un amico che va a pranzo con Casaleggio. Casaleggio è il guru del Movimento 5 Stelle, insomma è il Male Assoluto capace di distruggere l'universo (Scalfari cit.).
Il nome di quest’amico? Non si sa, Scalfari non lo dice. E lo capisco benissimo; Casaleggio è più pericoloso di Riina e Provenzano messi insieme, rivelare l’identità di un amico che va a pranzo con l’Anticristo in persona potrebbe essere fatale per l’amico, per chi ne svela l’identità, per chi legge l’articolo e chissà per quanti altri milioni di persone.
Qualcuno ha ipotizzato che quest’amico non esista, che sia un amico immaginario come quelli che hanno i bambini. Ma io ho scartato quest’ipotesi per vari motivi. Innanzitutto perché Scalfari non è un bambino; secondariamente perché gli amici immaginari sono simpatici, strambi, fanno cose interessanti e hanno tante cose da raccontare mentre quest’amico descritto da Scalfari pare un rompicoglioni non interessante che tutto quello che sa fare è andare a pranzo con Casaleggio (???).
Comunque l’amico di Scalfari va a pranzo con Casaleggio. Casaleggio, come giustamente scrive Scalfari, fa vita ritirata e non incontra quasi mai nessuno. Ora: se un eremita fa un'eccezione per incontrare un amico a pranzo (evento rarissimo) vi pare mai possibile che non abbia un dialogo con questo amico? Che preferisca giocare col cellulare invece di dialogare? A me pare una stronzata.
Io non vedo quasi mai nessuno, sono un orso. Esco solo per Guglielmo e pochissimi altri.
Quando poi li incontro e ci pranzo/ceno insieme, parlo, mi diverto, bevo qualcosa…non gioco mica col cellulare?!?! Se devo giocare col cellulare resto a casa. Quindi caro Scalfari, non mi convinci.
Sta storia te la sei inventata, l’articolo fa solo parte dello sputtanamento che tu e i tuoi amichetti (bipartisan) dei giornali e delle tv state portando avanti da tempo. Quest'articolo serve solo a far apparire Casaleggio come un povero mentecatto che gioca coi videogames. Un pessimo articolo, un "articolo" indegno e di qualità nulla.
E questo è il primo dramma umano. Scalfari che ha amici immaginari di merda o amici reali tremendamente noiosi o cazzari (magari l’amico di Scalfari il pranzo con Casaleggio se l’è inventato).
Il secondo dramma scalfariano è più breve.
Scalfari non ha veri amici.
Ormai Eugenio ha un’età, è un’istituzione, nessuno gli dice niente, né si permette di consigliare, tagliare, censurare. Avesse avuto 35-40 anni, magari un vero amico gli avrebbe detto con franchezza: Eugè, ma che stracazzo scrivi? Cestina 'sta stronzata e andiamo a bere qualcosa insieme.

Vabbè, così va la vita.

martedì 12 marzo 2013

A metà del vivere



Frequentando la cultura germanica, è sempre possibile incontrare il nome del poeta Friedrich Holderlin, le sue poesie oppure dei frammenti delle sue poesie citati qua e là. Era anche uno dei poeti preferiti di Nietzsche.
Non ho capito se A metà del vivere piacesse a Goethe o se a Thomas Bernhard piacesse immaginare che piacesse a Goethe in punto di morte.
Non fa niente, la pubblico, la dono a voi e continuo con la lettura di altri inni e frammenti holderliniani.

Carica di pere gialle
colma di selvagge rose
la terra pende sul lago
e i cigni miti
ebbri di baci affondano il capo
nella sacra acqua digiuna.
Ahi me, dove
quando verrà l’inverno
coglierò i fiori,
dove luce di sole
e ombre della terra?
Muraglie stanno
fredde e mute, stridono
i segnavento.

lunedì 11 marzo 2013

Se non fossi malato potrei dilungarmi ovvero il Salvatore ci ha salvato e non ce ne siamo accorti



O Salvatore!
tu che hai potuto dove nessuno era mai riuscito!
medici filosofi poeti letterati, o genia infame da te umiliata!
superata! sconfitta! sorpassata!

Ecco, non mi sento bene. Febbre, tosse, dolori articolari.
Non ce la faccio a scrivere.
Però, siccome sono buono, voglio postarvi un pensiero di Wittgenstein.
Appena mi sarà possibile, vi parlerò del trio Goethe-Wittgenstein-Bernhard.
Alla prossima, cioè quando guarisco.

La tautologia non ha condizioni di verità, poiché è incondizionatamente vera; e la contraddizione è sotto nessuna condizione vera.

sabato 9 marzo 2013

Programma politico Movimento 5 Stelle 4. Economia



Solo una piccola notazione. Non scriverò altro per non creare confusione ai lenti di cervello che, in malafede, fanno finta di non capire.
In rete (e non solo) gira la voce che Grillo ha promesso un reddito di cittadinanza di 1000 euro al mese per tutti.
E' UNA STRONZATA.
Grillo ha solo parlato di introdurre anche in Italia (visto che è già presente in molti Paesi europei ed extra europei) un aiuto finanziario a chi perde il lavoro.
Poi lo possiamo chiamare come vi pare. La realtà è questa.
Appena leggete di qualcuno che blatera di 1000 euro al mese per tutti, mandatelo affanculo; è un povero stronzo.

• Introduzione della class action
• Abolizione delle scatole cinesi in Borsa
• Abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di società
quotate
• Introduzione di strutture di reale rappresentanza dei piccoli azionisti nelle società quotate
• Abolizione della legge Biagi
• Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente
mercato interno
• Vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale
• Introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una
compartecipazione alle eventuali perdite
• Impedire ai consiglieri di amministrazione di ricoprire alcuna altra carica nella stessa società se
questa si è resa responsabile di gravi reati
• Impedire l’acquisto prevalente a debito di una società (es. Telecom Italia)
• Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle
aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato
• Abolizione delle stock option
• Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset,
Ferrovie dello Stato
• Allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi
europei
• Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e
con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai
servizi senza bisogno di intermediari
• Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni all’Eni) come
amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa
• Favorire le produzioni locali
• Sostenere le società no profit
• Sussidio di disoccupazione garantito
• Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es. distributori di acqua in bottiglia).

venerdì 8 marzo 2013

Beppe Grillo e il Costa Rica ovvero l'Espresso si siede sul divano di Barbara D'Urso a leggere Vanity Fair



… L’ombra di Beppe Grillo è sbarcata proprio qui, tra resort di lusso e alberghi di grandi catene internazionali. Un’ombra che si chiama Walter Vezzoli, 43 anni da Robbiate provincia di Lecco. Figura possente, capelli lunghi fin sulle spalle, Vezzoli è un gigante tatuato che da sempre segue come un’ombra il fondatore del Movimento 5 Stelle.
Bene, in appena 15 righe la parola “ombra” compare tre volte. Come mai? Forse perché è una parola inquietante? L’ombra del sospetto…Ho visto un’ombra nel giardino…Il governo ombra…in effetti “ombra” è una parola che fa paura. Quasi li vedo i giornalisti dell’Espresso, in redazione, a scervellarsi per cercare una parola che faccia inquietare la gente. Eureka! Ombra! Ricorda un po' lo spettro di marxiana memoria...
Sì, dico i giornalisti, perché per scrivere questo capolavoro di articolo su Beppe Grillo e il Costarica ci son volute ben 3 firme. Eh, cazzo. Più scrivi un capolavoro, più cervelli ci vogliono.
Stronzi Dostoevskij o Céline a lavorare da soli.
Diciamo che non sono sorpreso. Ormai lo sputtanamento bipartisan è partito da tempo. Solo che finché lo fanno i giornali e gli "uomini" del padrone azzurro Libero il Giornale Panorama e Barbara D’Urso, io lo accetto pure. Lo accetto pure da Repubblica, ormai decaduto da tempo al servizio del padrone rosso. Ma che si presti pure l’Espresso, che l’Espresso diventi un Vanity Fair qualunque mi spiace, e molto pure.
Innanzitutto segnalo una falsità. L’Espresso scrive che il Costa Rica è nella black list dei paradisi fiscali del Ministero del Tesoro Italiano. Io ho controllato e non c’è il Costa Rica. Il Costa Rica non è nella black list neanche dell’OCSE.
Ma poi quali sarebbero le notizie sconvolgenti di questo articolo? Grillo ha riciclato soldi della mafia? ha compiuto scempi paesaggistici ambientali in Costa Rica? ha corrotto dei funzionari? ha narcotrafficanti come soci? Vezzoli è un delinquente? hanno investito soldi pubblici come la Lega in Tanzania? Ripeto: qual è la notizia per cui Grillo e Vezzoli sono in prima pagina sull’Espresso?
Loro parlano come se Grillo avesse costruito chissà cosa, almeno dal cappello grassettato così sembrerebbe. E invece non c’è un cazzo. Ci sono solo delle società con piccoli capitali. Quindi, la notizia sconvolgente è?
Ah, aspetta, c’è Enrico Cungi! E chi è un pregiudicato? Un narcotrafficante? L’abbiamo quindi stanato! No, su Enrico Cungi non c’è niente.
Però, aspetta, ci sono delle società con il nome della sorella della moglie di Grillo. Non è strano?
Strano cosa? Dico non è strano che la sorella della moglie di Grillo abbia dato il proprio nome ad una società? Io direi di no, direi che sarebbe sospetto se ad una società si desse un nome fittizio per occultare il vero proprietario. Ma i giornalisti dell’Espresso han fatto alta scuola di giornalismo, vedono una cosa strana dove non c’è. Come tutti quelli di sinistra, sono più intelligenti degli altri.
Comunque, dopo aver dato dell’ombra al cubo a Vezzoli, parlato di Cungi (che non è un pregiudicato), segnalata la stranezza di una che mette il proprio nome alla società, detto falsità sulla black list del Costa Rica, ai giornalisti dell’Espresso non resta che sparare una cartuccia moscia su Casaleggio che ovviamente viene dipinto come un pazzo visionario che costruisce rifugi antiatomici per la guerra mondiale del 2020. Interessante, no?
Cosa rimane da dire? Ah, che il terribile Ecofeudo che noi immaginavamo avesse compiuto chissà quale scempi è solamente un sito web dove ci sono dei progetti e delle proposte.
Questi pazzi di Ecofeudo si permettono di fare architettura seguendo le proprie idee, tra cui quelle del design, del materiale locale, del basso impatto ambientale, ecc. Azzo, peggio dei terroristi, ‘sti qua! E non è finita! Altre pericolosissime multinazionali come Sim Cooling Technologies e Zerogas si preparano a distruggere il pianeta! Mah, tutte notizie sensazionali siori! Non si bada a spese quest’oggi!
Forse la vera notizia è che Grillo intende investire in resort di un certo lusso, costruiti bene e molto comodi. In effetti, che uno abbia intenzione di costruire delle cose buone e non della merda è veramente una notizia sconvolgente.
Ok, alla fine la macchina del fango non va avanti solo con le falsità. Le falsità sono più facili da smentire e sono pure pericolose se qualcuno prende la briga di denunciarti. E allora come si può fare?
C’è un’altra arma: l’arma tendenziosa. Cioè io non dico falsità sul tuo conto, mi limito a far credere.
In questo caso mi limito a far credere che Grillo sia uno speculatore del cazzo in paradisi fiscali del cazzo.
Non è così, cari miei, la gente non è imbecille come voi volete credere.
Fatevene una ragione. Vero è che Grillo ormai fa notizia pure se scorreggia e che i giornali si devono pur vendere, ma tutto ciò non giustifica tutto lo squallore odierno e di questo articolo.
Forse i "giornalisti" italiani sono pure incazzati perché Grillo tende a non cacarseli manco di striscio e vuol togliere loro la mammella dei soldi pubblici....
Quasi mi scordavo…come si conclude l’articolo?
In fondo in fondo però la grande passione di Vezzoli, che ha lavorato per la divisione concerti dell’agenzia f&p group, resta la musica. Non per niente nella sua pagina Facebook l’ombra di Grillo spiega che il suo datore di lavoro è “il rock & roll”.
Un’ombra amante della musica, insomma.

giovedì 7 marzo 2013

Bollettino per chi NON ha la memoria corta ovvero il PD e la truffa della legge anticorruzione



E mentre tv e giornali continuano lo sfrenato e becero sputtanamento bipartisan nei confronti di Grillo e del Movimento 5 Stelle, e mentre i piddini continuano a sparare cazzate di infimo livello davanti a obiezioni e questioni politiche serie, io posto un breve stralcio di un articolo di Marco Travaglio.
Perché qui, signori, nessuno è fesso. Io non mi faccio fregare dai giornali e dalle tv di regime.
Io non seguò né Mèrdaset, né Rai, né le odierne Pravda (Libero, il Giornale, l'Unità o la Repubblica).
A proposito dei giornali, qui l'unica cosa certa è che si fottono decine di milioni di euro. Si fottono decine di milioni di euro di soldi pubblici.
Buona lettura e usate sempre il vostro cervello.
Un paio di mesi fa, mentre la stampa progressista era impegnatissima nella campagna elettorale per il Pd e i suoi mirabolanti gridi di battaglia contro la corruzione, il Fatto pubblicò in beata solitudine la notizia che l’anticorruzione Severino, appena approvata da Pd, Pdl e Centro, avrebbe salvato le coop rosse imputate nel processo Penati. Infatti derubricava la concussione per induzione in un reato minore, con pene più miti e prescrizione più breve: quel che tanto che bastava a farla scattare prim’ancora della sentenza di primo grado. Per avere osato scriverlo fummo severamente redarguiti dalle zarine pidine Finocciaro e Ferranti, madrine dell’emendamento pro-concussori.
L’altroieri, puntualmente, è arrivata la sentenza del gip di Monza che, grazie alle nuove norme volute dal Pd, dichiara prescritte le tangenti alle coop rosse finite, secondo l’accusa, anche ai Ds per il “recupero” delle ex aree Falck e Marelli. Lo stesso accadrà presto per il grosso delle accuse a Penati. Ieri l’Unità, comprensibilmente, non riservava alla faccenda nemmeno un rigo, mentre giustamente Repubblica le dedicava una cronaca e un commento critico contro il “colpo di spugna”. Mancava soltanto un dettaglio: il voto dato al colpo di spugna dal Pd di Bersani. Lo stesso Bersani di cui Penati fu a lungo il capo della segreteria. Lo stesso Bersani che ora chiede a Grillo di appoggiare un suo governo per “fare la legge anticorruzione” e altre mirabilie.
Che cos’è, uno scherzo?

mercoledì 6 marzo 2013

Una breve riflessione su alcune frasi di Elsa Fornero



L'ex Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, in un'intervista al Corriere della Sera ha testè dichiarato:
Ci vuole un bel coraggio a prendersela col governo dei tecnici per quello che è accaduto nelle urne. Adesso molti, nei partiti, si pentono di averci appoggiato. Ma noi la nostra parte l'abbiamo fatta. Forse potevamo fare di più. Forse potevamo fare meglio. Ma, sostanzialmente, ci siamo: dovevamo salvare l'Italia dal baratro nel quale stava cadendo alla fine del 2011 e ci siamo riusciti. Loro non possono dire altrettanto: hanno lasciato a noi le riforme impopolari che non riuscivano a fare. A loro toccavano solo altre due cose prima del voto: la riforma elettorale e quella dei costi della politica. Zero, nulla: un'omissione pagata cara.
C'ho riflettuto un po' e poi ho pensato: l'Italia era nel baratro, colpa dei partiti.
I partiti non hanno le palle per fare le riforme impopolari.
I partiti non hanno fatto né la riforma elettorale né diminuito i costi della politica.
I partiti han fatto porcate tipo la finta legge sulla corruzione. Poi se non li voti e gli dici che sono una chiavica, s'incazzano pure.
La Fornero di seguito ha detto pure delle cose sullo stranissimo silenzio di Mario Monti. Silenzio sul suo impegno in politica.
Silenzio assoluto. Mi aspettavo che se ne parlasse non dico in Consiglio dei ministri, ma almeno a latere. E invece niente, né prima per dopo. Solo una volta, dopo che aveva deciso di guidare la lista, l'ho stuzzicato: "Scelta impegnativa". "Sono frastornato", fu la sua risposta.
Questo, quello che dice la Fornero.
Ma il silenzio di Monti non mi stupisce. Monti non rende conto né agli ex collaboratori, né agli italiani. Lo sappiamo bene a chi deve rendere conto.
Ne parlerò con calma domani quando recensirò un libro che ho letto in questi giorni.

martedì 5 marzo 2013

Bolaño su un quadro di Tiziano...



A Firenze si trova questa curiosa tela di Tiziano. Per lungo tempo non si seppe chi ne fosse l’autore. Dapprima fu attribuita a Leonardo e poi a Sebastiano del Piombo. Pur senza una prova definitiva, oggi tutti i critici sono inclini a ritenerla opera di Tiziano. Nel quadro vediamo un uomo ancora giovane, con i capelli lunghi e ricciuti, di color marrone scuro, forse con una leggera sfumatura rossiccia, la barba e i baffi, che, in posa, lascia vagare lo sguardo verso destra, probabilmente in direzione di una finestra che noi non vediamo, una finestra che tuttavia possiamo immaginare chiusa, con le tende aperte o sufficientemente aperte da lasciar penetrare nella stanza una luce gialla, luce che il tempo confonderà con le vernici che coprono l’olio.
Il volto del giovane è bello e profondamente pensoso. Guarda la finestra, se davvero la guarda, ma probabilmente ciò che vede avviene solo all’interno della sua testa. Non si tratta, però, di una fuga. Forse Tiziano gli aveva detto di mettersi così, di dirigere il volto verso quella luce, e il giovane non fa altro che obbedirgli. Si direbbe, d’altra parte, che abbia davanti a sé tutto il tempo del mondo. Con questo non voglio dire che il giovane pensi di essere immortale. Al contrario.
Il giovane sa che la vita si rinnova e che l’arte del rinnovamento è, spesso, la morte. Il suo volto denota intelligenza e nei suoi occhi e sulle labbra è percepibile una lieve contrazione di tristezza o forse, più che di tristezza, di malavoglia, il che non smentisce il fatto che in un determinato momento si senta padrone di tutto il tempo del mondo, perché se è vero che l’uomo è una creatura del tempo, ipoteticamente (o artisticamente, se me lo permettete) il tempo è anche una creatura dell’uomo.
Di fatto, in quest’olio il tempo, rappresentato con i tratti dell’invisibilità, è un gattino posato sulle mani del giovane, mani guantate, o meglio, sulla mano destra guantata che si posa su un libro, che è l’esatta misura dell’uomo malato, più che il suo abito con il collo di pelliccia, più che la sua camicia, forse di seta, più che la sua posizione davanti al pittore e ai posteri, ovvero alla fragile memoria che questi gli garantisce o gli vende. La mano sinistra non so dove sia.
Come avrebbe dipinto un pittore medioevale quest’uomo malato? Come l’avrebbe dipinto un non figurativo del Novecento? Probabilmente fra ululati e grida di terrore. Giudicato dall’occhio di un Dio incomprensibile o prigioniero nel labirinto di una società incomprensibile. Tiziano, invece, ce lo consegna, a noi spettatori del futuro, armato delle forme della simpatia e della comprensione. Quel giovane può essere Dio o può essere me. Delle risate di ubriachi possono essere le mie risate o possono essere la mia poesia.
Quella Madonna così simpatica è mia amica. Quella Madonna sconsolata è la lunga marcia della mia gente. Il bambino che corre con gli occhi chiusi in un giardino solitario siamo noi.

lunedì 4 marzo 2013

Vertigine



Dopo tanta politica, ergo, dopo tanta bassezza, torniamo un po' sulle vette a respirare aria pura con la poesia e precisamente con Rimbaud.
Con Rimbaud la vetta è altissima, talmente alta che potremmo soffire di vertigini.
Soffrire? Macchè, è un piacere...vai con la vertigine...

Che importa a noi, mio cuore, delle pozze di sangue
E di brace, dei mille assassinii, degli urli
Di rabbia, dei singhiozzi con che ogni inferno abbatte
Ogni ordine; e del grande Vento sulle macerie;

E d’ogni rappresaglia? Niente!... Se la vogliamo
Tutte, ancora! Industriali, principi, parlamenti:
Perite! E voi, giustizia, storia, potenza: abbasso!
Questo ci spetta. Il sangue! sangue! la fiamma d’oro!

Dàtti alla guerra, o mio spirito, alla vendetta,
Al terrore! Nel morso giriamo i denti: via,
Repubbliche del mondo! Imperatori,
Reggimenti, coloni, popolazioni: basta!

Chi smuoverebbe i turbini d’irato fuoco, tranne
Noi e quelli che noi supponiamo fratelli?
O romanzeschi amici, a noi: sarà piacevole;
E non lavoreremo mai, o flutti di fiamma!

Europa, America, Asia, scomparite. La nostra
Marcia vendicatrice occupa tutti i luoghi
Di città e di campagna! – Noi saremo schiacciati!
Salteranno i vulcani! E l’Oceano sconvolto…

Oh! amici! – O cuore, è certo, essi sono fratelli!
Se osassimo, o miei neri ignoti! Osiamo! Forza!
O sciagura! In un fremito sento la vecchia terra,
Su me, sempre più vostro, la vecchia terra fondersi.
(Niente di fatto: ci sono, ci sono sempre).

domenica 3 marzo 2013

Grillo, Hitler, Goldman Sachs, il piddino più intelligente della galassia e una petizione ovvero mi sto divertendo come un maiale



Ragazzi vi prego, iscrivetevi su facebook! C’è dal morir dal ridere!
O almeno io mi sto divertendo come il pazzo. In questi giorni su Grillo e sul Movimento 5 Stelle c’è di tutto!
Due esempi veloci.
Il primo vede in prima linea utenti con la passione per la storia e la preoccupazione per tutta l’umanità in generale e per gli italiani in particolare.
Costoro sono giorni che postano sulle loro bacheche storiche-umanitarie un estratto di un discorso di Hitler (eh!!!) dicendo che è uguale ai discorsi che fa Grillo. Insomma Grillo è come Hitler che sfrutta il momento di crisi, usa il populismo, il noi contro loro, ecc.
Io sono intervenuto molto placidamente perché non volevo guastare questa giusta preoccupazione dicendo che non vedo SA né SS, che l’Italia non è la Germania del post Versailles, che non c’è l’antisemetismo sfrenato, e dicendo loro molte altre cose che stonano con questo ardito paragone.
Ma non sentono, Grillo è Hitler. E vabbè. Alla fine li ho salutati dicendo che andavo ad esercitarmi a fare il saluto hail! Perché ancora non riesco a farlo con il dovuto slancio. E, a voi posso confessarlo, ancora adesso non riesco a farlo bene. Poi devo fare anche il saluto romano e quello col pugno chiuso perché Grillo oltre ad essere nazista è pure fascista e comunista. Il pugno chiuso lo so fare, lo imparai al liceo; il saluto romano non lo farò mai.
Il secondo esempio riguarda la terribile, temuta e odiata Goldman Sachs. Forse il nome vi è noto perché chissà quante volte avrete letto "Monti, il bastardo mandato dalla Goldman Sachs per rovinarci e regalare i soldi ai suoi padroni banchieri".
Ebbene, la sapete la novità? Grillo piace alla Goldman Sachs, anzi ce lo manda proprio essa per finire di rovinarci!
Anche qui sono intervenuto mostrando le mie perplessità su Monti, la finanza europea, lo strano comportamento di Silvio e Bersani che prima gli votano tutto per 15 mesi facendolo sembrare un padreterno e poi buttandolo nel cesso il mese prima delle elezioni. Questo fatto mi ha stupito. Mi sarei aspettato o una coalizione PDL+Monti o una coalizione PD+Monti. Mah, forse sono io che non capisco niente di politica…
Comunque mi ha risposto un piddino scrivendo: Andrè, la Goldman e la finanza europea han voluto Monti finché questi riusciva a fare il lavoro sporco per loro. Ora devono obtorco (ha scritto proprio obtorco ahahahahahahha) collo cambiare interlocutore e chi meglio di un Grillo catalizzatore di folle può diventarlo?
Ammazza, sono rimasto estasiato 4 secondi per questa risposta che dimostrava come Grillo fosse un altro uomo della Goldman. Poi ho replicato: Scusa Gian Carlo, ma...dici Monti la finanza europea il lavoro sporco. Tutto giusto. Ma Monti con i voti di chi l'ha fatto ‘sto sporco lavoro?
Mi spiace non potervi postare la replica, ma Gian Carlo non ha risposto; dovesse mai rispondere ne parlerò in un altro post.
Chiudo con una petizione che ho lanciato su activism.com, il testo è questo:
Visto che ci troviamo nella ridicola situazione di dover rivotare a breve e di fare la legge elettorale DOPO le elezioni, io chiedo che i soldi per queste nuove elezioni vengano presi dalle casseforti dei partiti che in 15 mesi di parlamento non sono riusciti a fare una legge elettorale seria prima delle elezioni del febbraio 2013.
Hanno detto che le elezioni costano circa 389 milioni? Bene, cominciamo a prenderli dalle casse di questi cialtroni che non hanno lavorato bene.
Finora ho raccolto 4 firme su 50000, chissà magari arriverò a 10.
Buona serata.

sabato 2 marzo 2013

Due brevissime riflessioni scherzose sulla politica e sul Pd perché poi io sono molto scherzoso ^_^



Dopo il lunghissimo e serissimo post di ieri, oggi che è sabato non vi caco il cazzo e scrivo solo due brevi riflessioni.
In questi mesi e in questi giorni, tutti sono uniti nel lanciare a Grillo le accuse più infamanti e ridicole che esistono. Addirittura su Facebook vengono riproposti discorsi di Hitler perché è chiaro, Grillo è fascista, comunista e ora pure nazista. En plein.
Io dico solo una cosa.
Vi pare un Paese normale quello che va a votare con una legge elettorale chiamata porcellum, "legge elettorale da terzo mondo" e parla di fare una legge elettorale seria DOPO le elezioni? Cioè questi hanno 16 mesi per fare la legge elettorale per poi farla DOPO le elezioni?
hahahahahhahahahahahahhahaha che ne dite? non è come mettersi il preservativo dopo aver scopato?
In pratica noi siamo un paese serio con politici seri; i grillini sono dei pazzi.
Facciamo una figura di merda a livello internazionale e spendiamo il doppio in tempo di crisi (2 elezioni costano il doppio di 1...).
Però attenzione, poi il cialtrone è Grillo...

La seconda giocosa riflessione riguarda il PD. Ciao e buon sabato sera. (a chi ci crede ancora, al sabato sera)
In questi giorni ho parlato con una donna colta, elettrice del PD, che durante la conversazione ha ammesso sconsolata: sì, Napolitano ci ha fregato.
Bersani in un'intervista ha detto testualmente: Monti mi ha fregato.
È sotto gli occhi di tutti che Berlusconi li frega da 19 anni.
Ora, se dico che mai e poi mai avrei votato per dei babbei che si fanno sempre fregare, dico troppo?

venerdì 1 marzo 2013

Wu Ming e Internazionale vs. Movimento 5 Stelle ovvero i compagnitovarishkefiah chiedono il copyright sulla rivoluzione


Oggi mi occupo di un articolo scritto qualche giorno fa dal gruppo Wu Ming per la rivista Internazionale e dedicato al Movimento 5 Stelle.
Lo analizzerò pezzo per pezzo; chi volesse leggerlo per fatti suoi lo trova qui.

“Adesso che il Movimento 5 stelle sembra aver “fatto il botto” alle elezioni, non crediamo si possa più rinviare una constatazione sull’assenza, sulla mancanza, che il movimento di Grillo e Casaleggio rappresenta e amministra. L’M5s amministra la mancanza di movimenti radicali in Italia. C’è uno spazio vuoto che l’M5S occupa… per mantenerlo vuoto.”

Iniziamo con una finezza, con una specie di paradosso di grande effetto: Il Movimento 5 Stelle occupa uno spazio vuoto per mantenerlo... vuoto; suona maledettamente bene, no? Prendete il quaderno dove voi aspiranti letterati segnate le cose interessanti e prendete nota (ce l’avete sto quadernetto, non negatelo. Io ce l’ho e lo dico). Poi non ho capito. Il Movimento 5 Stelle è nato e va per la sua strada. Cosa impedisce ai fondamentali movimenti radicali di nascere e crescere? Cioè Grillo comanda la capa della gente e dice Voi gente, non fate i movimenti radicali! Mah, non credo abbia questo potere.
p.s. "sembra aver fatto il botto alle elezioni"? acciderbolina, ma è il primo partito come fai a scrivere sembra aver fatto il botto? il Wu Ming è per caso sordo come Napolitano che diceva di non aver sentito il BOOM? Ripeto: Movimento 5 Stelle primo partito d'Italia.

“Nonostante le apparenze e le retoriche rivoluzionarie, crediamo che negli ultimi anni il Movimento 5 stelle sia stato un efficiente difensore dell’esistente. Una forza che ha fatto da “tappo” e stabilizzato il sistema. È un’affermazione controintuitiva, suona assurda, se si guarda solo all’Italia e, soprattutto, ci si ferma alla prima occhiata. Ma come? Grillo stabilizzante? Proprio lui che vuole “mandare a casa la vecchia politica”? Proprio lui che, dicono tutti, si appresta a essere un fattore di ingovernabilità?
Noi crediamo che negli ultimi anni Grillo, nolente o volente, abbia garantito la tenuta del sistema.”

Prima di commentare, segnatevi anche il vocabolo “controintuitiva” perché vi servirà di sicuro.
Le apparenze e le retoriche rivoluzionarie io le ho sempre appioppate a chi gioca a leggere qualche frase di Marx o di Lenin (mai opere, solo slogan) e non conclude mai un cazzo.
Grillo è in giro con i suoi spettacoli teatrali da più di vent’anni (dove fa vero teatro, cioè informa la gente non le cacate alla Zelig) e la sua azione politica dal blog che si è poi trasformata nel Movimento 5 Stelle è iniziata più di sei anni fa. (Se poi Wu Ming l’ha scoperto con le elezioni 2013, non è un problema mio…)
L’articolo dice che Grillo ha garantito la tenuta del sistema; quale sistema? Volevano forse dire il sistema politico? È per mantenere il sistema che invece di giocare a fare il comunista ha organizzato raccolte di firme per referendum che andavano CONTRO il sistema?
Il sistema voleva il nucleare, l’acqua non pubblica, il legittimo impedimento, mantenere i corrotti in parlamento…i referendum chiedevano il CONTRARIO di quello che il sistema aveva deciso.
In quale universo raccogliere firme e riuscire ad imporre vari referendum contrari significa garantire la tenuta del sistema? Io credo che la gente quando decide di raccogliere firme, quando firma, quando impone un referendum e quando raggiunge il quorum sia un’ottima cosa e che sia un grande gesto contro il sistema. Forse contro il sistema è non farsi la barba, mettere jeans scuciti e cantare slogan contro il potere oppressore? Bò, può essere.

“Negli ultimi tre anni, mentre negli altri paesi euromediterranei e in generale in occidente si estendevano e in alcuni casi si radicavano movimenti inequivocabilmente antiausterity e antiliberisti, qui da noi non è successo. Ci sono sì state lotte importanti, ma sono rimaste confinate in territori ristretti oppure sono durate poco. Tanti fuochi di paglia, ma nessuna scintilla ha incendiato la prateria, come invece è accaduto altrove. Niente indignados, da noi; niente Occupy; niente “primavere” di alcun genere; niente “Je lutte des classes” contro la riforma delle pensioni.”
Non abbiamo avuto una piazza Tahrir, non abbiamo avuto una Puerta de Sol, non abbiamo avuto una piazza Syntagma. Non abbiamo combattuto come si è combattuto – e in certi casi tuttora si combatte – altrove.”

Orbene, proprio negli ultimi anni (dal 2005 in poi per essere precisi) in Italia molte persone si sono ritrovate nel Movimento 5 Stelle perché volevano un cambiamento radicale del modo di fare politica. Cambiamento delle persone, dei costi, del modo di servire la gente, ecc.
Cosa avremmo da invidiare agli altri paesi? Che sono scesi in piazza a fare la scampagnata con vino, canne, Bob Marley, stand informativi e quant’altro? E perché? Si è fatto lo stesso anche in Italia. Anche qui la gente è scesa in piazza. Secondo voi i vaffanculo day cos’erano? C’era tanta gente in piazza a Madrid che voleva far sentire la sua voce, c’era tanta gente in strada in America con l’Occupy e c’era tanta gente in piazza anche in Italia coi vaffanculo day (e non solo). E quindi?
Cos’è? Ci manca di incendiare una prateria? E dove cazzo la trovi una prateria in Italia con tutto sto cemento? Cioè ci lamentiamo che la mafia appicchi roghi nella penisola e poi si chiede al Movimento 5 Stelle di incendiare le praterie del Bel Paese?
La differenza stavolta è che invece di fare il campeggio, la scampagnata in piazza e poter dire, una volta tornato a casa, Mamma, ho fatto il rivoluzionario! E dirlo agli amici su facebook – il vaffanculo day ha avuto un seguito. Non si è disperso, non è scemato. È diventato il primo partito in Italia. Ed è in parlamento che si prova a cambiare le cose, a fare le rivoluzioni.
In Spagna, in America cosa minchia hanno ottenuto? Qualsiasi cosa abbiano ottenuto lo hanno fatto tramite la politica. La differenza è che lì hanno Obama, hanno una politica di un livello più alto del nostro. Noi siamo proprio nella merda da quel punto di vista, è per questo che non ci basta la scampagnata col pugno alzato. Dobbiamo entrare dentro, dobbiamo entrare nel Palazzo.
Per il Wu Ming è più costruttivo bruciare le banche e assaltare i supermercati. De gustibus.

“Perché?
I motivi sono diversi, ma oggi vogliamo ipotizzarne uno solo. Forse non è il principale, ma crediamo abbia un certo rilievo.
Da noi, una grossa quota di “indignazione” è stata intercettata e organizzata da Grillo e Casaleggio – due ricchi sessantenni provenienti dalle industrie dell’entertainment e del marketing – in un franchise politico/aziendale con tanto di copyright e trademark, un “movimento” rigidamente controllato e mobilitato da un vertice, che raccatta e ripropone rivendicazioni e parole d’ordine dei movimenti sociali, ma le mescola ad apologie del capitalismo “sano” e a discorsi superficiali incentrati sull’onestà del singolo politico/amministratore, in un programma confusionista dove coesistono proposte liberiste e antiliberiste, centraliste e federaliste, libertarie e forcaiole. Un programma passepartout e “dove prendo prendo”, tipico di un movimento diversivo.”

Facciamo un attimo di attenzione alla parola “ricchi”. Orrore! I ricchi si sa che son tutti porci a prescindere! Sia mai! Vade retro Satana!
Nella mia ingenuità, o me meschino, credevo fosse importante sapere se un ricco avesse lavorato e guadagnato onestamente i propri soldi. Cioè, io sono cresciuto e non dico più ricco=merda, morte ai ricchi, ecc.
Non mi risulta che Grillo e Casaleggio abbiano guadagnato illecitamente i propri soldi, che abbiano truffato, frodato o che siano dei pregiudicati. Si vede che questi del Wu Ming odiano i ricchi a prescindere oppure che un ricco non possa interessarsi alla politica per rendere essa più giusta.
Solo i poveri hanno questo privilegio, secondo loro.
Poi parlando del programma (che potete giudicare da soli essendo in rete da mesi e mesi), in pratica per loro è una vera merda. Cioè per sbagliarlo così completamente deve averlo scritto un pool di mentecatti. Io so che hanno contribuito a scriverlo persone normali, gente della società civile e anche qualche persona di livello un po’ più alto. Ognuno ha contribuito con la propria competenza ed esperienza. Avvocati medici professori economisti hanno dato il loro contributo sulla Giustizia sulla Sanità sulla Scuola sull’Economia. Niente da fare, Wu Ming lo boccia senza appello. Mi piacerebbe tanto leggere la loro ricetta magica.
Poi si stupiscono che un Movimento abbia un simbolo che possono usare solo loro (novità sconvolgente, non vi pare???) e si stupiscono che un movimento sia organizzato e che abbia un leader (novità sconvolgente bis). Forse gli indignados non hanno un leader e procedono così, a minchia di cane.
Ah, da quando sto seguendo il Movimento 5 Stelle, l’unica apparizione che ho visto dei movimenti sociali è stata a Livorno dove dieci sfigati non solo non avevano capito un CAZZO di ciò di cui si parlava, ma non ebbero manco i coglioni per salire sul palco. Chapeau.

“Fateci caso: l’M5s separa il mondo tra un “noi” e un “loro” in modo completamente diverso da quello dei movimenti di cui sopra.
Quando Occupy ha proposto la separazione tra 1 e 99 per cento della società, si riferiva alla distribuzione della ricchezza, andando dritta al punto della disuguaglianza: l’1 per cento sono i multimilionari. Se lo avesse conosciuto, Occupy ci avrebbe messo anche Grillo. In Italia, Grillo fa parte dell’1 per cento.
Quando il movimento spagnolo riprende il grido dei cacerolazos argentini “Que se vayan todos!”, non si sta riferendo solo alla “casta”, e non sta implicitamente aggiungendo “Andiamo noi al posto loro”.
Sta rivendicando l’autorganizzazione autogestione sociale: proviamo a fare il più possibile senza di loro, inventiamo nuove forme, nei quartieri, sui posti di lavoro, nelle università. E non sono le fesserie tecnofeticistiche grilline, le montagne di retorica che danno alla luce piccoli roditori tipo le “parlamentarie”: sono pratiche radicali, mettersi insieme per difendere le comunità di esclusi, impedire fisicamente sfratti e pignoramenti eccetera.”

Non c’è nessuna differenza tra il noi e il loro del M5S e quello degli altri movimenti.
Noi popolo contro la casta. Noi popolo contro i privilegi di pochi. Noi popolo contro i figli di puttana che evadono il fisco. Noi popolo contro i corrotti e i corruttori.
Poi c’è un bel po’ di retorica, con il fatto dell’1% contro il 99%.
Il M5S si batte per l’equità del sistema. Una macchina statale che costa 10 invece di 5 non è un dettaglio. È un enorme danno economico che provoca anche altri danni (inefficienza, clientelismo, ineguaglianza, ecc.) l’1% di cui si parla, almeno da noi, è l’1% di super ricchi che speculano con la borsa, con i derivati, ecc. e questa battaglia nel Movimento 5 Stelle c’è.
Grillo non ne fa parte, perché è uno che lavora e sono cazzi suoi. Non è Bernard Madoff, capito?
Qui si lotta contro le pensioni d’oro, contro chi ne ha 4 o 5, contro la forbice manager operaio che è la più larga del mondo, contro Equitalia, contro l’eccessivo carico fiscale, contro le tariffe alle stelle, contro la perdita del potere d’acquisto, contro le banche che rovinano la gente, contro i privilegi.... È chiaro o è difficile da capire?
Il programma del Movimento 5 Stelle cerca di dare un apporto costruttivo alla politica e alla società, ma secondo il Wu Ming sono fesserie tecnofeticistiche (oè, segnate pure questa parola mi raccomando). Le uniche proposte valide sono le loro, è chiaro. Quindi il Wu Ming e compagni fanno le proposte giuste e fanno nel modo giusto pure la separazione tra un “noi” e un “loro”. Dei geni assurdi.
Siamo sfortunati…in Spagna, negli Stati Uniti e persino in Argentina ci sono i grandi rivoluzionari con le grandi proposte mentre qui in Italia siamo solo dei fessi tecnofeticisti schiavi di due ricchi (orrore di default alla parola ricchi, mi raccomando).

“Tra quelli che “se ne devono andare”, gli spagnoli includerebbero anche Grillo e Casaleggio (inconcepibile un movimento comandato da un milionario e da un’azienda di pubblicità!), e anche quel Pizzarotti che a Parma da mesi gestisce l’austerity e si rimangia le roboanti promesse elettorali una dopo l’altra.
Ora che il grillismo entra in parlamento, votato come extrema ratio da milioni di persone che giustamente hanno trovato disgustose o comunque irricevibili le altre offerte politiche, termina una fase e ne comincia un’altra. L’unico modo per saper leggere la fase che inizia, è comprendere quale sia stato il ruolo di Grillo e Casaleggio nella fase che termina. Per molti, si sono comportati da incendiari. Per noi, hanno avuto la funzione di pompieri.”

Giunti a questo punto io vorrei capire cosa cazzo me ne dovrebbe fottere di quello che pensano gli spagnoli. Gli spagnoli avranno pure i loro problemi a cui badare nel loro paese che conoscono meglio del nostro, no? invece per il Wu Ming questi spagnoli sono come gli eroi dei fumetti: coraggiosi, puri, bellissimi, intelligentissimi e perfettissimi.
Poi non ho capito…la gente dovrebbe manifestare contro Grillo e Casaleggio? Ma per dio, ma per quale stracazzo di motivo? Hanno governato loro negli ultimi vent’anni? Sono dei politici corrotti e falliti? Sono evasori fiscali camorristi truffatori? Non si sa.
Ah, ma aspetta! Forse ho capito! Che stupido che sono. La gente doveva manifestare contro di loro perché sono dei milionari! “Milionari” è come “ricchi”, quindi è come prima: merda di default e inorridire di default. Anche se qui il Wu Ming non è chiaro. Prima i ricchi erano due: Grillo e Casaleggio. Poi dicono "milionario"...e mò chi è il milionario? Grillo o Casaleggio? Non vorrei che il popolo appendesse per le palle il povero tra i due, eh. Attenzione.
Pizzarotti a Parma si sta facendo un gran culo e sapete perché? Perché arriva dopo i soliti politici che hanno lasciato il solito buco ENORME nelle casse comunali, con le soliti indagini, i soliti arresti, insomma la solita merdosa classe politica italiana. Pizzarotti non ha fatto roboanti promesse elettorali. Ha detto delle cose che aveva nel suo programma e cerca di rispettarle. Prime fra tutte pesare meno sulle casse dei cittadini come macchina comunale (fatto) e lavorare tutti i giorni (fatto). Ne ha fatte e mantenute anche altre, ma ve le cercate voi. Mi scoccio ora di parlare di trasparenza e di altro, tutta roba che a Parma non avevano mai visto.
Pizzarotti è pure all’inizio del suo lavoro, ma il Wu Ming che ha la palla di vetro già ha visto nel futuro che Pizzarotti fallirà; ottimo. La mia mail è pubblica, non è che potreste mandarmi dei numeri vincenti del superenalotto? Grazie.
Wu Ming poi si intrattiene con un’interessantissima questione: Grillo e Casaleggio sono incendiari o pompieri? A me frega zero, a me interessa l’azione politica. Sono grande per giocare al pompiere e incendiari lo siamo già.

“Può un movimento nato come diversivo diventare un movimento radicale che punta a questioni cruciali e dirimenti e divide il “noi” dal “loro” lungo le giuste linee di frattura?
Perché accada, deve prima accadere altro. Deve verificarsi un Evento che introduca una discontinuità, una spaccatura (o più spaccature) dentro quel movimento. In parole povere: il grillismo dovrebbe sfuggire alla “cattura” di Grillo. Finora non è successo, ed è difficile che succeda ora. Ma non impossibile. Noi come sempre, “tifiamo rivolta”. Anche dentro il Movimento 5 stelle.”

La conclusione è un misto tra Heidegger e Marx.
Chi ha letto Heidegger conosce la filosofia dell’Evento e chi ha letto Marx tifa rivolta sempre, pure mentre dorme. A me spesso mi è capitato di fermare un attimo il corso del sogno e di gridare Io tifo rivolta! Tra lo stupore di attonite immagini oniriche.
Mentre Wu Ming si diverte col gioco di ruolo “sfuggire al grillismo arcade” cercando di non cadere nelle linee di frattura, io vado a rileggere il programma del Movimento 5 Stelle cercando di approfondire quello che conosco meno e a organizzare la raccolta di olio esausto che il mio territorio quasi non conosce.
Forse un vero indignados non si abbasserebbe a raccogliere olio esausto nella propria città, ma io sono un 5 stelle non un indignados.

Bene, amici (compagni non posso usarlo), io vi saluto e vi ricordo di segnarvi:
- Occupare uno spazio vuoto per tenerlo... vuoto
- Controintuitiva
- Tecnofeticismo
- A morte ricchi e milionari di qualsiasi genere

Dasvidania.