venerdì 25 ottobre 2013

Il saluto surgelato dell'uomo dei surgelati


Oh là! Tenevo il blog nel freezer in attesa di scongelarlo e di tornare a scrivere.
Se non scrivo è perché ho troppo da dire. Siccome, ora, non ho nulla da dire scrivo qualcosa.

Per andare dal tabaccaio c'è una sola strada. Una strada piccola, senza importanza che sbuca su un'altra strada un po' più lunga ma ugualmente senza importanza.
Comunque per andare a prendere (comprare) le sigarette passo SEMPRE davanti ad un negozio di surgelati.
Il proprietario, anche lui trippone e tabagista, è quasi sempre sull'uscio perché il suo negozio è quasi sempre vuoto. Ho notato una cosa non strana e nemmeno singolare.
Siccome la zona è piccola ci conosciamo un po' tutti. Lui sa chi è mia madre che va a fare acquisti da lui ogni tanto.
Se mia madre ci va il lunedì mattina e io ci passo davanti il lunedì pomeriggio, mi fa un saluto entusiastico con tanto di occhiolino.
Il martedì mi saluta cordiale.
Il mercoledì mi saluta, ma senza sorridere.
Il giovedì mi saluta a stento.
Il venerdì fa finta di non vedermi.
Il sabato rientra nel negozio per non salutarmi.
La domenica è chiuso e il lunedì ricomincia la stessa musica sopra descritta.
In pratica lui mi saluta quando rappresento il figlio di una che compra da lui. Per lui esisto solo come figlio di una cliente. Se la cliente non si fa vedere, io non sono nessuno.
Lunedì prossimo ci passo davanti con una spesa di surgelati fatta in un altro negozio.
Voglio una reazione. Spero che mi spari.

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