mercoledì 31 ottobre 2012

Spleen


Di solito il termine “spleen” lo associamo subito a Baudelaire e invece no, oggi a parlarci di “spleen” sarà il poeta spagnolo Federico García Lorca.
Ho approfittato, qualche giorno fa, dell’uscita in edicola di un volume di poesie inedite e giovanili (risalenti agli anni 1917-1919) di Federico. Due euro e novanta per un volume di poesie di Lorca è SEMPRE un affare.
Terrò d’occhio le uscite di questi classici della poesia perché i Meridiani sono sempre edizioni coi controcoglioni.
Ora do la parola al Poeta e nel frattempo continuerò a leggere queste juvenilia e chissà che non trovi qualche altra bella poesia da condividere.
Ciao ciao.
Dentro il cuore tardivo
C’è una cavità viola.
Unica.
Impossibile…
È d’amore intangibile.
Eco di vita gelata.
Una cosa che se ne va per sempre.
Dove andrà?
Nessuno saprà mai
Quale cammino sereno o intricato
Lo spirito buono prenderà…
Splendori! Amori…!
Ma mai potremo piangere
Questo male che è di luna nascosta,
Questo male che è di grigio autunnale.

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