lunedì 6 gennaio 2014

La donna de l'Unità ovvero una buona notizia e un mistero dantesco da svelare


Salve, o popolo.
Cominciamo dalla buona notizia.
Nel 2013 ho scritto ben il 51% di post in meno rispetto al 2012. Ciò vuol dire che non solo il web in generale, ma anche chi è passato di qui ha potuto sorbirsi il 51% di cazzate in meno. Non è favoloso? Non è un risultato straordinario? Ora potrei dire che avendo scritto il 51% di post in meno, ho impiegato questo 51% di surplus temporale in maniera più proficua, che invece di stare al pc ho avuto una vita e altre cose figlie del pregiudizio dei nostri tempi.
Solo che non è vero. Se ho scritto di meno è semplicemente perché pur avendo qualcosa da scrivere mi rompevo il cazzo di farlo o non avevo nulla da scrivere e da condividere. La mia vita è rimasta la stessa, state tranquilli.
Parliamo di facebook.
Su facebook mi diverto tanto. Lo ammetto senza problemi. Non è un luogo dove si può produrre chissà quale qualità o intavolare chissà quali grandi dibattiti. Io sto lì per cazzeggiare.
Credo che i luoghi dove fare "cultura" siano ben altri.
Mi piace soprattutto scrivere post un po' provocatori o anche (non) innocentemente stupidi.
Al contrario di quello che ci si potrebbe aspettare, su facebook non vale tanto la pena seguire o commentare solo quello che ti piace. Il vero divertimento è seguire e commentare quelli che sono i più lontani da te.
Per esempio io seguo una donna che lavora, sta nel gruppo, ha amici, ecc. nel giornale l'Unità.
Ora per questa donna non solo l'Unità ha sempre ragione, ma tiene pure il vizio di citare e di stroncare Marco Travaglio e il Fatto quotidiano.
Per quel che mi riguarda sono nato in una famiglia di giornalisti, leggo quotidiani da sempre e mi piace confrontare. Quello che posso dire è che un solo articolo di Travaglio vale tutti gli articoli di un anno de l'Unità e lo stesso Fatto Quotidiano vale molto ma molto di più di tutti i maggiori quotidiani italiani messi insieme.
Ma non è questo il punto. Ciò che mi diverte è discutere con lei proprio perché non è una discussione vera e propria. Assomiglia di più al far rimbalzare una pallina da tennis sul muro.
A me dell'Unità non frega un cazzo, cioè non mi frega un cazzo niente visto che io non sono pagato, nessuno di loro mi dà a mangiare. Sono libero. E allora mi diverto un po' a punzecchiarla, mi piace leggere quello che scrive e come in ogni modo riesce a dire: l'Unità ha ragione.
L'ultimo caso è stato l'articolo di Lillo, giornalista del Fatto Quotidiano, su Ioannucci (PDL, amica di Lavitola, ecc.) e l'acquisizione di alcune quote dell'Unità.
Matteo Fago ha scritto una replica, ma non ha mai citato né Lillo né Ioannucci e ha concluso con il solito e stanco: "adiremo le vie legali" e altra fuffa. Io ho fatto osservare che è strano scrivere una replica su Lillo-Ioannucci senza citare mai Lillo-Ioannucci, senza entrare MAI nel merito.
Il bello è che poi gli stessi giornalisti dell'Unità han chiesto chiarezza...
Poi ho scritto anche altri post, ma così, giusto per divertirmi.
E qui mi è venuto in mente Dante. Ho pensato: in quale girone mi metterebbe? Esiste un girone infernale per chi cazzeggia? Mi bollerebbe come sadico? Indagherò in questi giorni.

Nessun commento:

Posta un commento