giovedì 29 maggio 2014

Le zampacce dei cialtroni oppure Popper su Hegel


Tempo fa, il caro Giovanni, mi linkò su facebook un post di un certo Uriel Fanelli sulla filosofia.
Lo lessi, e per una battuta buona che c’era, c’erano novantanove cazzate, luoghi comuni, superficialità, vere e proprie mistificazioni e tanta tanta ignoranza.
Il buon Fanelli, non contento, ne scrisse un altro poco tempo dopo e il livello scadente, da terza quarta mano (ma pure tredicesima quattordicesima mano) era lo stesso. Già mettere insieme “volontà di potenza” e “imperativo categorico” è un buon esempio per capire il livello.
A dire il vero, la spiegazione di tanta cialtroneria filosofica la fornisce lo stesso Fanelli.
A proposito della storia della sorella di Nietzsche che manomise gli scritti del celebre fratello (che lui poi chiama “storiella”, ma in realtà è semplicemente storia e non storiella) Fanelli scrive:
“…io l’ho fatta filosofia al liceo…”
Ah, ecco. Pure io feci biologia al liceo, ma non sono un biologo né mi permetto di mettere becco su una materia che non conosco. Avesse scritto: “Mi sono laureato in filosofia” oppure “sono vent’anni che studio la filosofia per conto mio” capirei…ma qualche ora al liceo non dà il diritto di parlare di filosofia; soprattutto con quel tono arrogante.
Purtroppo con la filosofia molte persone si prendono una confidenza che non dovrebbero prendersi, mentre altri, i peggiori, cercano click al blog e notorietà facendo i super eroi controcorrente, scrivendo stronzate e magari prendendo un frammento di Marx o di Kant per accusarli di essere antisemiti. A me non piace questo modo di fare. Preferisco avere cinque click parlando de Il conflitto delle facoltà di Kant che averne cento buttando merda su filosofi e filosofia.
Detto questo, a me piacciono le guerre filosofiche, le polemiche i colpi bassi, ecc. e il bello è che non c’è niente da inventare, ma basta leggere i filosofi e le opere filosofiche. La filosofia non è l’ambiente paludato che può sembrare a chi sta fuori, ma è turbolento violento ed esplosivo.
Stasera vi do una traccia di tutto questo, postando un brano del filosofo Tommaso Tuppini, tratto da una monografia della collana Grandangolo. Questo brano sta nella parte della monografia intitolata, appunto, amici e…nemici.
Hegel ha avuto molti avversari speculativi mentre era ancora in vita. E ancor di più dopo la sua morte. Nel Novecento probabilmente l’attacco teorico più rivelatore gli è arrivato dal filosofo della scienza l’austriaco Karl Popper. È il più rivelatore, appunto perché la critica popperiana a Hegel è un coacervo di luoghi comuni e banalità quasi imbarazzanti per il lettore, che ben compendiano i fraintendimenti in cui può cadere il borioso senso comune quando pretende di giudicare con il proprio metro il lavoro della filosofia.
Il saggio anti-hegeliano in questione è La società aperta e i suoi nemici (1945). Qui Hegel – in buona compagnia di Platone e Marx – viene accusato di una serie di nefandezze politiche e di recenti catastrofi di cui sarebbe una specie di mandante morale. Sostanzialmente: di essere un proto-fascista, o un proto-comunista. Cosa che per l'epistemologo austriaco naturalizzato britannico non sembra fare una gran differenza. Per l’occhiuto e poliziottesco Popper, Hegel è, né più né meno, che “l’anello mancante tra Platone e le moderne forme di totalitarismo”.
La casa editrice Modern Library ha saputo premiare, come solo le istituzioni americane sanno fare, questo bel saggione in difesa dell’uomo-bianco-civile-tollerante-buono-e-democraticoliberale, inserendolo nella hit parade dei 100 migliori libri di non fiction del secolo (dove al primo posto svetta The education of Henry Adams, libro autobiografico sugli psicodrammi di un superlaureato di Harvard, che rimpiange di aver sprecato gli anni a studiare materie umanistiche, quando sarebbe stato meglio darsi alle scienze hard).
p.s. Siccome il livello dei due articoli "filosofici" era veramente scarso, non li ho commentati pezzo per pezzo né vi ho dato il link (in fondo sono un buono e non voglio infliggervi quei cosi). Diversamente, un articolo di Fanelli sulla "sovranità monetaria", lo commenterò più estesamente.

3 commenti:

  1. Fanelli non merita nemmeno mezzo post, è solo un tecnologo megalomane. Sapendo usare un computer si crede padrone dei misteri dell'universo, la realtà lo smentirà senza che ce ne interessiamo.
    Invece, mi chiedevo se hai letto l'Allucinazione della Modernità. Mi ha spiacevolmente colpito pur condividendo moltissime posizioni dell'autore, ma su internet trovo solo pochi commenti molto poco acuti.
    Una grande delusione, mi sa che devo provare coi libri di Fusaro.

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    1. Di Fanelli abbiamo già detto, sia io che tu. In realtà avevo deciso di non parlarne, poi in questi mesi ho pensato: ok, almeno un post lo scrivo.
      Su Allucinazione della realtà ho visto che un tipo ce l'ha come avatar...non deve essere male, ma per ora non è in programa.
      Fusaro lo conosco bene e di lui sto leggendo Minima mercatalia e ti posso già dire che è un lavoro poderoso e molto interessante.

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    2. Grazie del consiglio, e grazie del blog che leggo saltuariamente ma con piacere.

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