venerdì 12 agosto 2011

Per disegnare bene occorre un metodo

(Klimt, un disegno "proibito")

Ieri sera sono andato alla mia prima riunione dei Disegnatori Anonimi.
Ho provato a farcela da solo, mi rinchiudevo a riccio nel mio atteggiamento orgoglioso convinto di potercela fare ma ho dovuto prendere atto che mi serve un aiuto.
Credo che riconoscere di aver bisogno di un supporto sia il primo passo per guarire da qualsiasi malattia psicologica.
Sì perché dire o pensare di non saper disegnare è una stronzata. Una paranoia psicologica messa in giro da questa società dedita solo al profitto, alla violenza e al sesso di gruppo. (forse la terza caratteristica non è da disprezzare…)
Seguitemi un attimo nel ragionamento.
La maggior parte di voi ha imparato a parlare, scrivere, leggere, guidare la macchina e molte altre cose e poi non sareste in grado di imparare a disegnare? Perché? Non dovete aver paura e farvi prendere dall’ansia di afferrare la matita e tracciare linee su un foglio. Non sapete disegnare non perché non avete il “dono”, ma perché nessuno ve lo ha mai insegnato! A scuola forse ve l’hanno insegnato? Maddeche!!! A scuola vi hanno insegnato la grammatica e la matematica, non il disegno.
Disegnare viene considerata una materia inutile. Il professore di educazione artistica entra in classe, dice FATE UN DISEGNO A PIACERE e poi si legge il suo fottuto giornale!! (il mio faceva così)
Ecco perché voi non sapete disegnare.
Per disegnare non ci vuole nessun talento speciale, disegnare non è una cazzo di magia. È una cosa che si può imparare, occorre solo un metodo. Non tiratemi fuori la storia che non diverrete mai dei Rembrandt, chissenefrega! Abbiamo imparato a scrivere anche senza diventare dei Joyce, no?
Voglia di farcela e passione sono gli unici ingredienti necessari.

Comunque ieri sono andato a questa riunione e quando sono entrato nella stanza c’erano una decina di persone sedute in circolo e su un tavolo, accostato alla parete, c’erano dei biscotti e dei succhi di frutta.
Ho salutato tutti col più brillante “buonasera” che ho potuto, mi sono seduto e il tipo che stava seduto al centro ha preso la parola.
Ecco quello che ci ha detto.

Carissimi, durante queste sedute imparerete un metodo per disegnare chiamato VE. RA. DI. acronimo che sta per VEdere RAgionare DIsegnare.
Il vostro scopo, almeno all’inizio, non sarà quello di imparare a disegnare, ma quello di imparare a pensare e a ragionare sulle componenti dell’oggetto che intendete trasferire sulla carta. Per mezzo di segni che chiamiamo “linee”, ricomporremo quell’oggetto sul foglio che abbiamo davanti.
Il requisito principale per inoltrarsi in questa analisi è innanzitutto la fiducia in se stessi: solo in questo modo potremo allontanarci dalla crescente sensazione di ansia e inadeguatezza che ci prende non appena iniziamo a disegnare.
La mancanza di talento naturale per il disegno, “non so disegnare”, non ha alcuna cittadinanza in questo corso. Le sedute non mirano a farvi conseguire chissà quali risultati estetici ma a mettervi in condizione di ragionare sulle forme e sulle linee che le compongono. Una delle caratteristiche più importanti della metodologia VE. RA. DI., che chiama in causa la mente prima ancora che la mano, sta proprio in questo iter: educare l’occhio a vedere, la mente a ragionare su ciò che l’occhio vede e la mano a tradurre in segni ciò che l’occhio e la mente hanno elaborato.
Dunque, saper “leggere” nelle sue componenti lineari una forma, qualunque essa sia, è lo scopo del metodo VE. RA. DI., un metodo che si rivolge più all’intelletto che alla mano.
La mano tradurrà sul foglio quei segni che, affidati esclusivamente all’occhio, produrrebbero un risultato disorganizzato e non corretto. Viceversa, una mente capace di analizzare con chiarezza tutte le linee che compongono una determinata forma sarà anche in grado di realizzare un buon risultato formale. Con esercizio, pazienza e costanza quel risultato potrà ulteriormente migliorare, accrescendo la vostra capacità di interpretare la realtà che vi circonda.

Dopodiché, abbiamo affrontato il disegno della stramaledetta bottiglia.
Alla prossima per gli aggiornamenti.

10 commenti:

  1. Che te lo dico affà...;^D

    La bottiglia...eheheh di persona te lo insegnerei in un attimo.
    E' solo questione di linee all'inizio.
    (anche per disegnare un volto)
    Continua comunque le sedute dei "disegnatori anonimi" e vedrai le soddisfazioni!

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  2. PORQUA'??
    E' la verità, se potessi ti darei qui la dimostrazione della bottiglia malefica :)
    Mi viene da ridere perchè è vero, all'inizio anche per me non era così facile disegnare una bottiglia che non sembrasse alla fine sbilenca!

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  3. Mi riferivo alla frase: "La bottiglia...eheheh di persona te lo insegnerei in un attimo."

    Cmq ho deciso. Appena tengo i soldi ti assumo come insegnante di disegno.

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  4. Per disegnare occorre piegare la schiena. FatiHà!
    Occorre mettersi ad osservare la cosa che si vuol disegnare ma occorrono anche delle basi tecniche, insomma tutta una serie di noiosi ma essenziali esercizi che servono per poi passare al disegnare dal vero: quindi giù a tirar linee, a riempire fogli su fogli di linee tremolanti ma via via dritte (ma anche curve) che un giorno saranno impalcature di disegni, di strutture geometriche che apparentemente non ci azzeccano un ciufolo col soggetto da ritrarre ma che ti ritroverai tutte le volte che vorrai fare una bottiglia, una tazzina o una moka o il braccio piegato della modella (o del modello che sarebbe pure ora).
    Anch'io son daccordo sul fatto che non è vero che si deve aver "il dono", casomai si fa passare la voglia di disegnare (io ho conosciuto probabilmente l'unico bambino che NON AMA disegnare, praticamente come vedere un Dodo vivo!)a meno che non si abbiano genitori abbastanza intelligenti...o insegnanti intelligenti che ti fanno capire che anche a 80 anni e nn hai mai preso un pennello in vita tua puoi lo stesso diventare un astrattista di tutto rispetto. Visto coi miei occhi.
    Sai cos'altro irrita oltre a quelli che ti dicono che se non hai il dono non sai disegnare? Quelli che ti dicono che osservare e tutte quegli esercizi non li attraggono e quindi al disegno manco ci si applicano...(però voglion fare gli attori...) Quasi peggio di coloro che aspettano l'ispirazione che scenda su di loro tipo Spirito Santo..Gente che c'ha un sacco di tempo da perdere, direi...

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  5. Molto bene, sante e vere parole.
    Mi interessa che passi il messaggio che imparare a disegnare non è impossibile e che il disegno rende una persona più completa e migliore.

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  6. Per disegnare devi aver talento. Altrimenti ci si deve accontentare di imparare a copiare.
    Io disegno da anni, ho persino fatto il liceo artistico. ma sono capace solo di copiare quello che vedo, a mente non sono migliorata di una virgola.

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  7. Vedi, cara, è proprio questo che non mi piace.
    Io non ho detto che ognuno di noi può diventare Picasso, perchè per quello ci vuol talento.
    Voglio solo incoraggiare chi come me ha paura di prendere la matita in mano e dice "non so disegnare" senza manco provarci.
    Capisco quel che intendi per "disegnare a mente", sto leggendo un libro di Betty Edwards che ne parla.

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  8. Copiare potrebbe anche esser utile ma occorre applicarsi e se nn si disegna a mente perchè si afferma "Non ci riesco" penso che non ci si sia applicati abbastanza. Il fatto è che se si pensa di disegnare come Picasso allora già si parte male, non bisogna non si DEVE disegnare come Tizio caio ma come si vuole disegnare.
    Ripeto: Archivio Mentale, ovvero leggere, vedere, osservare un casino di roba.
    E per Roba intendo: foto, disegni altrui,dipinti, films d'animazione e non, pubblicità, fumetti e tante cose reali.
    Senza l'archivio mentale non si disegna ma sopratutto si deve voler disegnare...

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