martedì 18 dicembre 2012

Due pensieri dicembrini sui maestri ovvero il passo avanti di Mimmo e il passo indietro di Gorgia


Stasera voglio parlare di un maestro con cui ebbi un fugace incontro un po’ di tempo fa: il centenario Mimmo Repetto.
Ricordo che scrisse quattro pagine e mezza dove elencava tutto ciò che non sopportava, un catalogo immenso dove figuravano i vecchi, le generazioni successive, i giovani, i teppisti, i bambini capricciosi e autoreferenziali, i lavoratori e i disoccupati, i fidanzati, le fidanzate, quelli di ampie vedute, i giocatori di biliardo, i soprannomi, i gatti, i topi, le bevande analcoliche… ecc. ecc. ecc., in pratica in questo catalogo c’erano tutti e tutto.
Alla fine, Mimmo concludeva con un tocco di classe:
Non sopporto niente e nessuno.
Neanche me stesso. Soprattutto me stesso.
Solo una cosa sopporto.
La sfumatura.
Io rimasi incantato e dall’elenco e dal tono. Estasiato da tutto quel rifiutare (compreso se stesso) e dal lasciare come unica superstite la sfumatura.
Anni dopo, però, mi sono accorto che oltre a quello che odia Mimmo, oltre me stesso, io odio anche la sfumatura. Soprattutto la sfumatura.

Passiamo ad Atene e a tre personaggi che sono nati, cresciuti e che hanno “costruito” la società ateniese (ed ellenica): Gorgia, Socrate e Platone.
Gorgia è il sofista, il professorone che parla per ore e ore, parla così tanto che tu dopo un po' non sai più dove vada a parare né che cazzo voglia dire. Hai perso il filo del discorso e quando, alla fine della lezione, vedi tutto il numeroso pubblico applaudire beato e sorridente ti senti male. Quando Gorgia si sposta di città in città, non gli manca mai il codazzo di gente adorante che pende dalle sue labbra.
Socrate è il popolano ironico e intelligente che lo interrompe di continuo con le domande e pretende che il discorso proceda a piccoli passi, senza ammorbare le palle con lunghi discorsi. Vuole capire per bene ciò di cui si parla e non ha paura di porre tutte le domande che la discussione suscita.
Platone è colui che con maestria ed eleganza ci racconta e tramanda il tutto.
Come stanno le cose nella società odierna?
Mi pare di scorgere tantissimi Gorgia più o meno interessanti, ma noto anche la mortifera mancanza dei Socrate e l'assenza quasi totale di un Platone.

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