venerdì 7 dicembre 2012

Mi piace entrare dal tabaccaio squillando un gioioso Buongiorno al cazz

E non finisce qui diceva un noto presentatore tv. E aveva ragione, purtroppo la merda che presentava durava ancora molte ore. E noi lì, ipnotizzati, incolpevoli, costretti dalle circostanze e dalla morte al gusto dei genitori.
Ho cominciato tre frasi con la congiunzione E, non si fa; è scorretto. Ma che volete, noi napoletani cominciamo spesso le frasi con la congiunzione. Congiungiamo le frasi come fossero la continuazione di discorsi sparsi al vento tra il mare e...e poi non mi ricordo più. Ricordo solo che la e è come un nodo che i pescatori fanno alle funi.
Domani smetto di fumare. Anzi, no.
Domani vado a correre. Anzi, no.
Domani mi cerco un lavoro. Anzi, no.
Questo è lo stile di Proust. Una sega continua un biscotto pucciato fatto cadere mamma puttana.
Starò lontano da Proust il più a lungo possibile, ma poi lo leggerò.
Io non sono come la maggioranza che ama le cazzate piccole e quotidiane, purché non siano impegnative. Io la cazzata la voglio insormontabile e tragica.
Oggi mi è capitato di pensare agli abbracci. Cioè di pensare all'abbraccio dal punto di vista teoretico perché in realtà l'abbraccio è bello e raro, se ti capita abbracci come ti viene non è che ti fermi a pensare e a considerare.
Nella rappresentazione grafica dell'abbraccio spesso si vede un solo volto. Non va bene. Spesso si vede lui che sormonta lei, mancanza di equilibrio. Non va bene.
Spesso c'è prevaricazione da parte di uno sull'altro, o si vede qualcuno che si abbandona mentre l'altro resta più razionale. Non va bene. Spesso vengono usati colori caldi...il color oro...che orrore. Per l'abbraccio ci vogliono colori di una lieta mestizia.
L'abbraccio dovrebbe essere fusione? No.
L'abbraccio dovrebbe essere incastro perfetto? No.
L'abbraccio dovrebbe essere intreccio? Forse sì.
Ho trovato una lunga frase su un vecchio block notes che mi sembra senza senso e non c'è scritto da dov'è presa. Non mi pare di averla scritta io. Purtroppo ora non trovo il block notes.
La donna è un fastidio necessario. Sicuro? No. Ma sei insicuro sul fastidio o sul necessario? Che ne so, però l'ho scampata bella amico mio.
Poi volevo fare una domanda a Lei: senta, Lei, ma se dicessi il cinema è merda non direi una cazzata? Secondo me sì. Perché se penso al cinepattone, il cinema è merda, ma se penso a Kubrick il cinema è arte. Ergo, bisogna sempre specificare, indicare luoghi e persone. Fare una mappa dettagliata e non una mappina di scemenze.
Lo so che Lei ha un pubblico che non pone domande che è lì unicamente per mostrare i meriti della pasta del Capitano e a imitare gli oranghi festosi, ma a tutto c'è un limite.
Concludo con un consiglio per i più giovani:

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