martedì 11 dicembre 2012

La demoniaca ossessione di Vrubel'


Michail Aleksandrovic Vrubel’ esercitò un forte influsso sul poeta Aleksandr Blok e su altri simbolisti russi.
Bramoso di immagini mitiche e leggendarie da contrapporre al grigiore della realtà russa, sin dalla giovinezza Vrubel’ s’era invaghito del personaggio d’un poema di Lermontov, il Demone, e tutta la vita si tormentò a ritrarne l’effige in una serie di tele, acquerelli, bozzetti, con insistenza ossessiva. Questa ricerca affannosa ebbe culmine in due grandi quadri che affascinarono la fantasia dei simbolisti: Il Demone seduto del 1890, in cui il titano ribelle (estrema variante di eroi byroniani), corroso da una indomabile angoscia, affisa con occhi lucenti lo spazio, stagliandosi su uno scenario di rocce simili a gemme e di fiori fantastici, che compongono come un mosaico, e Il Demone precipitato del 1902, in cui giace scontorto ed arcigno fra le piume smaglianti delle ali schiantate e con un’ala confitta in un ghiacciaio, sullo sfondo dei picchi nevosi del Caucaso, immersi in un crepuscolo lilla. Vrubel’ espose questo quadro alla mostra del gruppo “Il mondo dell’arte”. Ma, perseguitato dalla parvenza del Demone, tornava a ritoccarla ogni giorno con crescente insoddisfazione, sempre più deformandone il corpo malconcio e il volto livido di rancore.
La sua ragione cominciò a ottenebrarsi.
Trascorse gli ultimi anni, cieco e demente, in un ospedale psichiatrico. La morte di Vrubel’, il 1° aprile 1910, fu per i simbolisti un oscuro indizio di rovina. Come la loro poesia, la creazione di questo pittore, tramata anch’essa di emblemi, di enigmi, di miti e visioni spettrali, esprimeva con allucinato fervore i dubbi, la ambasce, la torbida trepidezza dell’epoca.
Incantati dall’arte di Vrubel’, che sembra innestare l’austerità bizantina con gli ornamenti floreali dello “Jugendstil”, essi trasferirono nei propri versi, non solo il tema del Demone (che riappare d’altronde persino in Pasternak), ma anche la gelida gamma dei suoi colori, dominata dai toni violacei.

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