giovedì 13 settembre 2012

Ho una montagna di piatti da fare


In questi giorni sto nervoso a causa dell’esame del TFA che dovrò sostenere lunedì in quel di Pavia. Dice: bè, è normale essere nervosi, è pur sempre un esame e per te è molto importante perché si tratta di un dentro o fuori, è un esame difficile e blà blà blà. Ma non è per l’esame in sé o per il dentro o fuori. Un esame è un esame, essere nervosi perché è difficile sarebbe stupido. Io sono nervoso perché uno va a sostenere una prova scritta e non sa manco che cazzo di prova è. Cioè uno deve fare uno scritto e manco sa come sarà sto scritto. Chi parla di temi, chi di domande aperte, chi dice che sarà una domanda a materia, chi quattro. Ma andate affanculo.
Ovviamente quando sono nervoso tutto mi innervosisce e cerco anche di trovare qualcosa che mi faccia innervosire ancora di più. È normale, credo.
Comunque il mio è sempre un nervosismo sui generis perché di fondo son troppo allegro e del resto a me che me ne fotte uagliò? Come quelli su youtube. Io scrivo tanto per scrivere e quelli s’impegnano come belve. Ahahahhahahahahah me fanno morì!
Innanzitutto vorrei sfatare una leggenda, cioè questa: "Una donna, per quanto cinica e bastarda, avrebbe avuto quel minimo di sensibilità che normalmente la contraddistingue.”
Attenzione alle parole in grassetto. Io direi di finirla, queste frasi non hanno senso, non sono vere.
È uguale a quell’altra: “Gli uomini sono tutti uguali”. Cazzata, non è vero. Poi io mi vergogno di essere simile a un altro e credo che mi ammazzerei se assomigliassi a un’intera specie.
Gli uomini son tutti diversi tra loro e le donne non sono più sensibili degli uomini, né hanno un surplus di sensibilità che le dovrebbe contraddistinguere. Finiamola.
Sì, le donne piangono più spesso, ma ciò non significa essere più sensibili. Il pianto è uno sfogo, un’arma, una difesa; non è indice di sensibilità. Quando la donna è cinica o bastarda è cinica o bastarda, non ci sono cazzi. Non mi piacciono le generalizzazioni, non mi piacciono le calunnie e nemmeno questo dolce stil novo da supermercato.
Veniamo alla quarta di copertina di un libro di Pasolini: “…opera di narrativa, destinata a rimanere incompiuta per l’improvvisa e tragica scomparsa del Poeta.” Tragica scomparsa? Pasolini fu ucciso. Ci voleva tanto a scriverlo? UCCISO. Perché Pasolini era un intellettuale serio, lungimirante, profetico, anti partitico e anti sistemico. Fu ucciso perché dava fastidio, come accade spesso in Italia, e non ha avuto giustizia come accade sempre in Italia. Fecero quella buffonata di processo a Pelosi e tanti saluti.
Altro esempio di lingua italiana non adoperata correttamente è la targa dedicata a Pinelli sita in piazza Fontana a Milano: “A Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico, innocente morto tragicamente, nei locali della Questura di Milano, il 15-12-1969”. Morto tragicamente? Pinelli fu ucciso, basta cazzate. Dice, eh ma le prove? Le prove? Pinelli entra vivo in questura ed esce morto, come è morto? O l’hanno buttato dalla finestra e quindi è stato ucciso, o dopo tre giorni in commissariato dove fu torturato psicologicamente (e speriamo solo quello) si buttò dalla finestra per disperazione. Sempre omicidio è. Volete una prova di come si può essere onesti quando si scrive?
Leggete la targa qua sotto (ah, anche la data è corretta. il Comune di Milano manco la data esatta ha saputo mettere).

2 commenti:

  1. Quanto hai ragione.
    Pasolini è uno dei miei miti,
    e la sua morte è ahimè, la prova evidente della sua grandezza e del suo genio.
    Era un uomo dotato di un' intelligenza eccezionale. Ucciso dai soliti stronzi bastardi, quelli che non si saprà mai chi furono.

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    1. anche per me Pasolini è un punto di riferimento costante, con i suoi romanzi, le poesie, i film, gli articoli...

      scrivono "morte tragica" come se fosse stato investito da un pirata della strada...

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