mercoledì 5 settembre 2012

Il rutto della massa


Mi piace riportare frasi poesie pensieri che trovo sui libri. È il motivo principale per cui esiste questo blog.
Diffondere quello che secondo me è importante e profondo. Insomma, quello che mi fa godere.
Stasera è il turno di Dario Fo che ci spiega, nel prologo di Morte accidentale di un anarchico, la funzione del rutto come catarsi della massa.
Ma qual è la vera ragione del grande successo di Morte accidentale di un anarchico? Non tanto lo sghignazzo che provocano le ipocrisie, le menzogne organizzate – a dir poco – in modo becero e grossolano dagli organi costituiti e dalle autorità ad essi preposte (giudici, commissari, questori, prefetti, sottosegretari e ministri), quanto soprattutto il discorso sulla socialdemocrazia e le sue lacrime da coccodrillo, l’indignazione che si placa attraverso il ruttino dello scandalo, lo scandalo come catarsi liberatoria del sistema. Il rutto liberatorio che esplode spandendosi nell’aria quando si viene a scoprire che massacri, truffe, assassini sono organizzati e messi in atto proprio dallo Stato e dagli organi che ci dovrebbero proteggere.
Lo scandalo è come l’Alcaseltzer che libera lo stomaco offeso dalla cattiva coscienza. Così la grande catarsi si realizza nello scoprire che sono proprio le stesse istituzioni, gli organi che hanno progettato e realizzato crimini orrendi contro la popolazione, a puntare il dito accusatore contro se stessi, al grido: “Siamo una democrazia civile, la giustizia farà il suo corso!”.

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