mercoledì 29 agosto 2012

Dai, ti confesso alcune cose


Oggi avevo deciso di non frustare a sangue le mie piccole donne e di lasciare Meg, Jo, Beth ed Amy March scorazzare liberamente nel giardino tra alberi, ghirlande di fiori e ditalini dietro la siepe.
Volevo insomma cogliere un momento in queste sporche 24 ore per farti una confessione, dirti qualcosa che non ti ho mai detto. Ringraziarti.
Perché non te l’ho detto a voce? Perché è mancato sia il tempo che l’occasione e anche se ci fosse stato il tempo ed avessi avuto l’occasione non te l’avrei detto lo stesso. Perché? Perché è un discorso che mi riesce difficile e volendoti dire grazie magari mi usciva brutta troia. In realtà non te l’ho detto a voce perché forse non ti avrebbe interessato quel che avevo da dirti o, peggio ancora, ti saresti inorgoglita. Non sia mai.
Volevo dirti grazie per alcune cose che mi hai insegnato.
Innanzitutto mi hai insegnato che una cosa bella della vita è perdere la testa per qualcuno. Senza essere troppo timidi, orsi, stupidi, calcolatori o paurosi. Senza fare troppi calcoli, perdi la testa per una donna! È sempre bello. Come va, va. Quanto dura, dura. Fosse pure perdere la testa per una storia che duri una settimana. Buttatevi. Non farlo sarebbe sciocco e alzerebbe l’asticella del rimpianto al massimo.
Poi mi hai insegnato a essere più attento alle variazioni di umore, anche le più piccole. I segnali, le micro mutazioni facciali. Le piccole increspature, insomma. Stare attento, guardare col cervello non semplicemente un vedere oculare distratto.
Mi hai insegnato anche la misura del gesto. Non bisogna essere precipitosi, farsi prendere dall’ansia. È un esercizio difficile, ma bisogna evitare l’orribile goffaggine.
Capitolo corpo femminile. Qui è dove mi hai ammaestrato di più. Non si finisce mai di imparare sul corpo femminile, come prendersene cura, come accarezzarlo, come “curarlo”. Con te mi sembra di aver fatto dei passi in avanti importanti, un’esperienza che mi servirà di sicuro in futuro. Anche qui bisogna essere più calmi, assaporare ogni momento, assecondare i movimenti, capire le reazioni, ecc. è difficile, ma estremamente gratificante.
Mi hai insegnato ad essere un po’ più esigente. Nei rapporti con le donne bisogna mettere qualche paletto. Non puoi essere troppo free e liberale. È inutile. Se accetti tutto, se non discrimini almeno un minimo ti ritroverai a braccetto con una inadeguata, con uno sbaglio col rimmel. Qualche pretesa la devi avere, a meno che tu non ti ritenga un disperato. Io un disperato non sono e quindi ho deciso di essere molto più selettivo. E questa è una lezione che ho appreso da te.
Infine mi hai insegnato che i rapporti a due devono essere presi con molta più leggerezza di quello che pensavo. Non bisogna essere pesanti, “stringere” troppo. Prenderla molto dal punto di vista ludico. Ho detto molto e non tutto, attenzione.
Siate light, fischiate un motivetto simpatico, saltate sotto la pioggia e trallallallà.

2 commenti:

  1. Mi sembra tutto molto giusto.

    "Soffrirò, morirò. Ma intanto, sole, vento, vino, trallallà".

    Meno pensieri, più vita.

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