martedì 25 settembre 2012

I love fantasmi interiori


Ah, quello suona la chitarra, allora gliela faccio l’elemosina. Mano in tasca, tiro fuori il pugno con dentro le monete. Ci sono 10 cent, la plastica del pacchetto di sigarette, altri 10 cent, uh! 20 cent, nippoli blu blu blu, 10 cent ancora…totale, vediamo…50 cent. Tiè, godi anche tu.
Zingara niente elemosina, nero col cappello niente elemosina, quello con la gamba amputata niente elemosina, non compro calzini dall’indigeno, non mi serve l’accendino, non voglio il cazzo di abbonamento Vodafone, ficcati nel culo mediaset premium, vaffanculo te testimone di geova…uff, li ho scansati tutti, sono quasi a casa, ma poi c’è una biondazza che mi porge un volantino.
C’ha le tette e un bel sorriso, mi fermo.
“Ciao!”
“Ciao!”
“Sscusa posso rubarti solo cinque minuti? Faccio parte di un gruppo che fa psicosintesi, potrebbe interessarti?”
“Gruppo di che?”
“Psicosintesi”.
“Non so cos’è”.
“Allora, la psicosintesi è un metodo di auto-formazione e realizzazione psico-spirituale per tutti coloro che non vogliono accettare di restare schiavi dei loro fantasmi interiori e degli influssi esterni, di subire passivamente il gioco delle forze psicologiche che si svolge in loro, ma vogliono diventare padroni del proprio regno interiore”.
“Ah, molto interessante”.
“Dici davvero?”
“Certo. Sei fidanzata?”
“Sì”.
“Bè, grazie delle info. Leggerò il volantino”.
“Ok, se ti va, la prossima riunione è giovedì alle 19 nella sala a fianco alla chiesa luterana”.
“Va bene, ci penserò. Ciao.”.
Ma vaffanculo te e la chiesa luterana.
Metto il volantino in tasca e finalmente raggiungo casa. Mi accoglie il solito silenzio e gli oggetti che tornano al loro posto proprio un secondo prima che io varchi la soglia. Non li vedo, però lo so.
Come prima cosa metto un cd dei Death in June nello stereo, mi accendo una sigaretta, prendo un bicchiere dal mobile della cucina, la bottiglia di wiski dal tavolo e mi siedo in poltrona. Spiego il volantino che avevo piegato in quattro parti e comincio a leggere. Ci son scritte più o meno le stesse minchiate che m’ha detto la biondazza.
I fantasmi interiori…liberarsene…
UUuuuuUUUU Andrèèèèèèèèè UUUuuuuUUUU
Arieccolo! Ma che voj??
UUuuUUU Vuoi davvero liberarti di noi?? UUUuuuuUUUU
Ma no, stavo solo dando un’occhiata al volantino…
UUuuUUUUU Noi ti vogliamo bene, ormai siamo amici, no? UUuuuUUUU
Certo, ma sai…stavo riflettendo…non sarebbe ora di avere una vita più normale? Una compagna, dei rapporti sociali stabili…invece di starmene da solo con voi fantasmi interiori…
UUUuuuUUU Cattivo! Vuoi liberarti di noi dopo tanti anni passati insieme? UUUuuUUU
Non lo so... sto volantino mi ha messo in crisi. Poi il fatto di diventare padrone del mio regno interiore mi stuzzica.
UUUuuuUUU Cosa? Ma tu non li odi i padroni? UUUuuuUUU
Certo che sì.
UUUuuuUUU E poi che minchia sarebbe un regno interiore? UUUuuuUUU
Non ne ho idea.
UUUuuuUUU E allora? UUUuuuUUU
E allora niente, prendo la scacchiera e ci facciamo una partita.
UUUuuuUUU Sìììì! Prendo io i Neri! UUUuuuUUU

2 commenti:

  1. Peccato che la biondazza fosse fidanzata. Ma non potevi proporle di liberarsi dal fantasma interiore del suo fidanzato e portartela a casa?
    :)))

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    1. sì, c'ho pensato.
      m'ha salvato la mia naturale e spontanea diffidenza delle bionde.

      mi piacciono le more, c'è poco da fare :)

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