mercoledì 15 febbraio 2012

Stasera si vive di Klimt

(Ritratto di Emilie Floge)

Il Bacio fu esposto alla Kunstschau del 1908, dove Klimt ottenne un doppio riconoscimento pubblico: il Ritratto di Emilie Floge venne acquistato dalla città di Vienna, mentre proprio Il Bacio, ritenuta l’opera migliore della mostra, fu comprato dallo Stato austriaco per la Galleria d’Arte Moderna. L’artista veniva così, dopo tante polemiche, nuovamente lodato. L’opera non poteva non incontrare il favore degli spettatori, per la celebrazione appassionata, ma al contempo delicata, del tema amoroso e per lo stile fiorito, che restituiva, secondo Hevesi, un’immagine festosa del mondo.
(Fregio di Beethoven [particolare])

L’immagine era ormai cara a Klimt, che l’aveva utilizzata due volte in chiave simbolica, nel finale del Fregio di Beethoven e in uno dei pannelli per il Palazzo Stoclet. Questa volta, però, la rappresentazione non allude a nient’altro che a se stessa e l’artista esalta un momento di intimità comune a ogni essere umano. La coppia è collocata in uno spazio irreale, congegnato per evidenziare il momento dell’estasi. Una striscia di prato fiorito fornisce un ancoraggio visivo, mentre il resto dello sfondo è realizzato, con una tecnica che Klimt utilizza nel contemporaneo Ritratto di Adele Bloch-Bauer, come un cielo punteggiato di pagliuzze dorate.
(Il Bacio)

L’oro è nuovamente il colore predominante, scelto per l’edera che ricade sulle caviglie della donna, per gli abiti e per la campana protettiva che avvolge gli amanti. Le due figure sono differenziate attraverso la cromia e l’ornamentazione, dove i rettangoli neri, bianchi e argentati che appaiono nella veste dell’uomo sono sostituiti da motivi ondulati, cerchi e bouquet di fiori stilizzati in quella della compagna.
Le mani acquistano come sempre un’evidenza particolare e i gesti contribuiscono a costruire l’atmosfera di beatitudine dell’opera, che viene spogliata da connotazioni sensuali per insistere piuttosto sulla felicità e la tenerezza del bacio.

(Ritratto di Adele Bloch-Bauer)

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