domenica 26 febbraio 2012

Un pezzo di merda prescritto, rimane pur sempre un pezzo di merda


La sentenza di ieri che ha deciso la prescrizione di Berlusconi può essere, anzi deve essere, tradotta così.
La prescrizione è scattata dieci giorni fa, grazie all’ultima disperata mossa degli avvocati Ghedini e Longo: la ricusazione dei giudici.
Nonostante la prescrizione sappiamo tutti che Berlusconi è colpevole.
Basta vedere cosa stabilì la Cassazione e cioè che Mills nel 1999, fu corrotto dalla Fininvest con 600 mila dollari nell’interesse di Berlusconi, in cambio di due false testimonianze – come aveva Mills stesso confidato al suo commercialista – salvando da un mare di guai l’amico Silvio.
Cioè gli aveva risparmiato la condanna per le tangenti Fininvest alla Guardia di Finanza. Condanna che avrebbe fatto di Berlusconi un pregiudicato nel 2001, con prevedibili e giusti effetti a catena: niente più attenuanti generiche negli altri processi, dunque niente prescrizione dimezzata, ergo una raffica di condanne che ce lo avrebbero tolto per sempre dalle palle dal punto di visto politico facendoci risparmiare almeno dieci anni di indegno, schifoso e umiliante regime berlusconiano.
Diciamo qualcosa sulla prescrizione.
Quando fu commesso il reato, nel 1999, la prescrizione per la corruzione giudiziaria scattava dopo 15 anni: dunque il reato si sarebbe estinto nel 2014. Ma nel 2005, appena scoprì che la Procura di Milano l’aveva beccato, Berlusconi impose la legge ex Cirielli, che tagliava la prescrizione da 15 a 10 anni. Così il reato si estingueva nel 2009. Per questo la Cassazione, nel febbraio 2010, ha dovuto prescrivere il reato a carico del corrotto Mills (pur condannandolo a risarcire lo Stato italiano). E per lo stesso motivo ieri il Tribunale di Milano ha dovuto fare altrettanto con il corruttore Berlusconi.
Un’ultima annotazione.
Fra il calcolo della prescrizione proposto dal pm Fabio de Pasquale e quello suggerito dagli avvocati difensori di Berlusconi, il Tribunale ha scelto quello degli avvocati: giusto per smentire quegli stronzi che ancora parlano del Tribunale di Milano come luogo infestato dalle toghe rosse.
Anzi, a dirla tutta, questi giudici vanno spesso a favore del piduista magagnone, visto che costui incassa la sesta prescrizione a Milano.
Le altre cinque accertarono che Berlusconi comprò Craxi con 23 miliardi di lire, comprò un giudice per fregarsi la Mondadori e taroccò tre volte i bilanci del gruppo per nascondere giganteschi fondi neri usati per comprare tutto e tutti.
Concludendo, io non ho mai votato per questo schifoso, non mi faccio ingannare dalla propaganda delle tv o infinocchiare dalle parole vomitevoli di gente come Alfano, quel piduista di Cicchitto o del diversamente intelligente di Gasparri.
Mi fanno pena solo quelli che ci cascano e credono Silvio un perseguitato.

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