domenica 21 aprile 2013

La grande coerenza del grande Napolitano



Eccomi di nuovo qui, nel mio angolino tranquillo del web.
Avevo lasciato una settimana fa con la speranza-Zagrebelsky. Invece le quirinarie le ha vinte Rodotà ed io ero contento lo stesso. Tutti abbiamo visto lo squallido comportamento del PD che ha usato le elezioni del presidente della reppubblica per una pagliacciata di guerra intestina tra correntucole, intrighi e schifo tanto schifo.
Prima sono andati da Berlusconi a farsi dare il nome. Che schifo. Han scelto Marini, un ottantenne trombato dai suoi stessi elettori e gradito a Berlusconi. Che schifo.
Poi il balletto vergognoso è continuato. Prima hanno umiliato Prodi, poi si sono spaccati su Rodotà e alla fine, inciuciando come fanno dal '94, han scelto di votare Napolitano.
Indegni.
Visto che hanno rieletto Napolitano, ho deciso di dedicare questo post al grande Giorgione nazionale.
Divertitevi.
Alla vigilia della conclusione del mio mandato voglio sottolineare come la conclusione corrisponda pienamente alla concezione che i padri costituenti ebbero della figura del presidente della Repubblica. Il già lungo settennato al Quirinale corrisponde bene alla continuità delle nostre Istituzioni ed anche alla legge del succedersi delle generazioni.
(7 marzo 2013)

L’ho già detto tante volte. Non credo che sarebbe onesto dire “state tranquilli io posso fare il capo dello Stato fino a 95 anni”. Sia perché sono convinto che i padri costituenti concepirono il ruolo del presidente della Repubblica sulla misura dei sette anni, infatti non è un caso che nessun presidente della Repubblica abbia fatto un secondo mandato, e sia perché ci sono fattori di età e limitazioni dal punto di vista funzionale crescenti.
(1 marzo 2013)

Dopo sette anni sto finendo il mio mandato in un modo surreale, trovandomi oggetto di assurde reazioni di sospetto e dietrologie incomprensibili, tra il geniale e il demente.
(2 marzo 2013)

A 88 anni gli straordinari non sono ammessi. Sto per concludere il mio mandato questo è probabilmente l’ultimo atto pubblico che compio e sono felice che sia questo a Sant’Anna di Stazzema.
(24 marzo 2013)

La mia rielezione sarebbe una non soluzione perché ora ci vuole il coraggio di fare delle scelte, di guardare avanti, sarebbe sbagliato fare marcia indietro, sarebbe ai limiti del ridicolo.
Tutto quello che avevo da dare ho dato. Niente soluzioni pasticciate e all’italiana.
(14 aprile 2013)

2 commenti:

  1. Eh già.
    Peccato che nel '97 non accettarono la mia domanda per poter emigrare definitivamente in Nuova Zelanda.
    Alle prossime elezioni continuerò a votare lo "squilibrato" fin quando non avrò delle prove valide per smettere di farlo.

    Buon mercoledì :)

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    1. Bè, io spero accetteranno la mia magari in Canada :)

      buon primo maggio, Orsa.

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