lunedì 16 gennaio 2012

RISPETTO: una parola rubata

[dal grande Snack; s'i gruoss' guagliò!]

Parole rubate.
Sembra strano, ma si posso rubare anche le parole. La società della malavita organizzata, quella merda della camorra ha rubato, per esempio, la parola rispetto.
Intanto, il rispetto ce lo riprendiamo noi. Rispetto significa riconoscere l’importanza o il valore di qualcuno a livello morale o sociale. Secondo il vocabolario, rispetto significa: sentimento di deferenza e di stima nei confronti di una persona ritenuta degna; sentimento che induce a riconoscere i diritti, il ruolo, la dignità, il decoro di persone o di cose e fa astenere dal recare loro offesa.
Come può un essere criminale, uno che si è appropriato di beni di altri, che ha ricattato, ha rubato, minacciato, ha ucciso per rubare, solamente usare questa parola?
È sanguisuga, è parassita, è assassino, come può ricevere o avere rispetto?
Può fare paura, ma non avere rispetto. So’ ddoje cose diverse.
La parola rispetto se l’è rubata, non è sua. Intanto, il rispetto ce lo riprendiamo noi.
Chi lo merita, naturalmente, eh… Mica e ‘na pazziella…vabbuo’?

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