Filosofia, Letteratura, Poesia, Storia, Arte, Capitalismo, Politica, Sesso... [Blog delle ossessioni, non delle idee. Le idee non mi piacciono perché con le idee non è mai sprofondato nessuno]
venerdì 13 gennaio 2012
SIETE DEI PORCI SCHIFOSI [Cosentino & Referendum]
Fanno schifo, ho il voltastomaco.
Questi stronzi di merda hanno salvato il loro degno compare Cosentino e con losche e squallide manovre hanno affossato pure i referendum sulla legge elettorale.
Fanno schifo.
Su Cosentino vi consiglio di leggere l’articolo che Roberto Saviano ha scritto su Repubblica. Io non ho niente altro da aggiungere, è scritto tutto lì con il solito coraggio dettato dalla dignità e dall’amore per il proprio Paese. Riprendendo un po’ lo stile di Zola e dell’articolo su Dreyfus, Saviano dice a Cosentino di non gioire troppo, di risparmiare il fiato. Perché noi sappiamo, noi campani sappiamo chi sei, sappiamo di chi sei amico, sappiamo come prendi e gestisci i voti, sappiamo come distruggi la nostra Terra con la munnezza, sappiamo che ti hanno salvato perché sei potente e li tieni per le palle. Sappiamo tutto e sappiamo che ora te la sei cavata, ma che un giorno pagherai le tue malefatte.
Concludo dicendo che ‘sti radicali m’hanno rotto il cazzo. Parlano, parlano e alla fine in ogni porcata c’è la loro firma. Stronzi chi vi vota. Stesso discorso per i leghisti, ma lì è un fatto conclamato.
Sui referendum che c’è da dire? Hanno ignorato più di un milione e duecento mila firme dei cittadini italiani. Di Pietro ha accusato Napolitano e il presidente della repubblica si è offeso.
No, caro Napolitano, c’entri anche tu. Tu sei il primo colpevole di questa schifosa sentenza.
Come scrive giustamente Marco Travaglio parlando dei giudici che hanno bocciato i referendum “…da un anno e mezzo sappiamo che nel settembre del 2009 sei di quei giudici, esattamente come han fatto la scorsa settimana, avevano anticipato il loro voto favorevole alla porcata Alfano ad alcuni faccendieri della P3, che disponevano di loro a proprio piacimento. Due di quei giudici addirittura organizzavano cene con i promotori della porcata (Berlusconi, Letta e Alfano) che di lì a poco avrebbero dovuto valutare. Il capo dello Stato, assieme al Parlamento, avrebbe dovuto sollevare lo scandalo e fare in modo, in qualsiasi modo, che quei signori abbandonassero ipso facto i loro scranni. Invece tutti si voltarono dall’altra parte, lasciando intatta una Consulta ormai irrimediabilmente inquinata. Il lodo Alfano fu respinto per un pelo, grazie agli altri nove giudici. Ma poi i partiti hanno inserito nella Corte altri loro emissari e il risultato s’è visto ieri con il No ai due quesiti referendari.”
Bravi, bene, bis. Ora i partiti si fregano le mani, gioiscono, perché potranno nominarsi anche il prossimo Parlamento. Continuano a tirare la corda questi infami…spero per loro che non si spezzi…
Basta, non ho più voglia di scrivere. Voglio solo dire che noi italiani non possiamo indignarci come fanno i vecchietti francesi, o fare gli indignados metropolitani come fanno gli spagnoli. Forse francesi e spagnoli vivono in paesi più decenti, più normali e possono concedersi il lusso di indignarsi.
Noi italiani siamo nella merda, governati da mafiosi, affaristi e loschi figuri di varia natura. Noi italiani ci dovremmo INCAZZARE, ma INCAZZARE sul serio porca puttana!
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Ti appoggio in pieno.
RispondiEliminaNauseata da un Parmento di giochetti che nessuno ha il coraggiop di fermare, compari e comparetti che non fanno altro che pensare al bacino di voti che non vogliono perdere e che offrono al miglior offerente.
Nauseata di una c9nsulta che un passo vero lo poteva fare,avere il coraggio di farlo
Però temo che non succederà nulla, noi figli di Macchavelli, che ripudiano le idee platoniche di una politica etica, che se ne fottono della morale sociale, che non hanno empatia nè coscienza sociale , da sempre...
Madonna mia, speriamo che ci si ricordi che dalla corruzione e dai soldi non nasce l'uomo ma l'animale.
un saluto solidale
Grazie, Luce.
EliminaPer il commento, la solidarietà e soprattutto per i bei pensieri che hai espresso.