Telemaco e il figlio di Nestore arrivano a Sparta e ci risiamo: trovano di nuovo la corte e il popolo in pieno banchetto, ma stavolta non è per un festa consacrata agli dèi; è un matrimonio doppio, si stanno sposando i figli del re Menelao.
Etodeo, un servitore di Menelao, quando li vede chiede al re se deve farli entrare o mandarli via. E si becca un cazziatone di quelli grossi: l'ospitalità è sacra!
A tavola tra un sorso di vino e un pezzo di carne Menelao rimembra le gesta e le sventure dei combattenti di Troia.
In questo canto compare la famosa Elena che, vedendo suo marito e gli ospiti profondamente turbati, versa una droga egizia (donatale dalla regina Polidamna) nel vino per alleviargli il dolore.
Nestore racconta a Telemaco il suo incontro con Proteo, il vecchio dio marino dalle mille forme e dalla profonda saggezza, che gli rivelò la sorte di Ulisse "prigioniero" della ninfa Calipso.
Intanto Penelope ha saputo del viaggio intrapreso dal figlio e ovviamente il suo cuore palpita per la preoccupazione, ma non è finita qui. Quasi sviene quando un araldo gli rivela che i Proci vogliono tendere un agguato a Telemaco sulla via del ritorno. Riusciranno nell'impresa? E Telemaco, lasciata Sparta, dove si dirigerà?
Elena e Penelope non sono le uniche donne che compaiono nel corso della narrazione, ma altre ve ne sono ognuna con un ruolo e una funzione diversa. Soprattutto quando c'è bisogno di aiuto e consiglio.
Ci sono la onnipresente dea Atena, la nutrice Euriclea, la figlia di Proteo Eidotea e la sorella di Penelope Iftime.
Insomma alla fine sempre di donne si tratta chechez la famme! :-)
RispondiEliminaUn caro saluto passando passando....