sabato 23 aprile 2011

Il marxismo del vino polacco annata '69 [prima parte]

A diciannove anni, in una lettera al padre, Marx scrisse che Hegel non lo soddisfaceva.
Come mai?
Era l'elemento astratto, la logica astratta ad allontanarlo da Hegel.
Marx ha attinto molto da Hegel, ma poi ha rivoluzionato il senso stesso della filosofia.
Secondo Marx, compito del filosofo non è comprendere il mondo, ma cambiarlo.
L'uomo è in rapporto con il mondo esterno. Ha bisogno di dominare la natura, ed è questo il suo problema, tutto il resto è secondario. Marx affermava che la filosofia non dev'essere aristocratica, non deve rivolgersi a uomini fuori del comune, ma dev'essere a misura dell'uomo medio, dell'uomo che ha dei bisogni e vive nella società.
Si deve procedere a una revisione del pensiero e dei valori dall'alto verso il basso. Quel che proviene dall'alto è necessariamente un lusso, un ornamento. Quel che proviene dal basso è la realtà. Bisogna dunque partire dalla coscienza inferiore per giungere a quella superiore.
Marx ha mutuato da Hegel l'idea del divenire in un processo dialettico (tesi, antitesi, sintesi).
Inoltre ha mutuato da Hegel l'idea della storia, che si realizza per antinomie ed è propria dell'uomo, poiché per Hegel la natura è sempre la stessa, si ripete. I pianeti seguono sempre lo stesso corso e l'evoluzione delle specie inferiori – insetti, animali – è estremamente lenta e quasi invisibile.
Il mondo, secondo Marx, si presenta sotto tre aspetti:
1. Il suo materialismo. Il marxismo nega la religione, considerata come una creazione degli uomini per fuggire davanti al pericolo. E come uno strumento della classe superiore per dominare quella inferiore.
Il materialismo costituisce la negazione dell'idealismo, ossia di ogni metafisica, di qualsiasi ricorso alle idee. Per il marxismo esiste solo la realtà brutale, concreta della vita.
2. Il marxismo si definisce con la famosa formula l'essere condiziona la coscienza.
Per un filosofo classico, la coscienza era la realtà primaria, elementare. Tutto dipendeva dalla coscienza e niente poteva condizionarla.
Marx compie una nuova riduzione, di carattere sociologico, della ragione umana.
Le riduzioni del pensiero sono queste, in successione:
riduzione
riduzione antropologica
riduzione fenomenologica (Husserl)
riduzione sociologica (Marx)
riduzione della filosofia alla vita (Nietzsche)
Per comprendere l'evoluzione del pensiero, bisogna considerare queste successive riduzioni.
La riduzione sociologica presuppone che la coscienza sia condizionata dall'esistenza. La coscienza sarebbe dunque uno strumento della vita, che si è sviluppata gradualmente a partire dalla specie più bassa, in un processo di adattamento, di sviluppo dialettico, ossia in un processo naturale, come tutto.
Questo significa che la coscienza è in funzione delle nostre necessità, della nostra relazione con la natura. E poiché l'uomo non dipende soltanto dalla natura, ma anche e soprattutto dalla società, dalle condizione storiche da essa prodotte, la coscienza è formata dalla società, per cui è prima di tutto in funzione della storia umana.
3. La tesi secondo la quale il bisogno crea il valore: se siete, ad esempio, nel deserto del Sahara, un bicchier d'acqua può avere un valore enorme, mentre a Ferrara, con l'acqua della Ferrarelle, non ha pressoché valore. Questa tesi è contraria all'anarchia, al nichilismo, e anche alle teorie arbitrarie, esistenzialiste, secondo le quali non è la causa incarnata in una necessità a creare il valore, ma sono i fini che l'uomo in tutta libertà si pone.
Ad esempio, secondo Sartre, un uomo ha bisogno di acqua nel deserto, perché sceglie la vita anziché la morte. Per il marxismo, l'uomo è costretto a scegliere la vita, per cui non si può parlare di libera scelta...

2 commenti:

  1. Che bel vademecum del marxismo!
    Mi permetto solo una riflessione a margine. Nella lettera al padre Marx ammette anche il suo fallimento nella ricerca della "perla delle perle", ovvero della dimensione più profonda dell'essere umano. Questo lo portò a dire che l'uomo è tale quando fabbrica gli strumenti del proprio mestiere, ossia quando la ragione e la coscienza gli consentono di operare materialmente nel mondo.
    Domanda: e il bambino non è un essere umano? Non ha identità umana? Cos'è un animalino?
    Che Marx avesse fatto bene a sfanculare Hegel è fuor di dubbio, ma la realtà psichica andava cercata se non si voleva lasciarla in mano alle religioni.
    E la realtà psichica non è solo coscienza e razionalità.
    Inoltre non è il mondo che va cambiato (vediamo oggi le conseguenze dei cambiamenti climatici ad opera dell'uomo) bensì deve essere trasformata la mentalità delle persone che lo abitano.

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  2. Molto molto bene. Già mi fa piacere assai che oggi invece di strofinarci con inutilità pasquali siam qui sereni a parlare di Marx.
    "e il bambino non è un essere umano? Non ha identità umana? Cos'è un animalino?"
    "la realtà psichica andava cercata se non si voleva lasciarla in mano alle religioni.
    E la realtà psichica non è solo coscienza e razionalità."
    "deve essere trasformata la mentalità delle persone che lo abitano."
    Questi, poi, sono pensieri e dubbi che terrò presenti perchè credo che in questo modo la mia ricerca sarà più ricca!! grazieeeee

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