Eh, ma hai fatto gli auguri a tua madre e tua sorella?
No, perché? Che auguri?
Ma come, oggi è l’otto marzo! È la festa delle donne!
Sì, vabbè, ciao. Ma figurati se faccio gli auguri a mia madre e mia sorella per la festa delle donne.
Almeno alle amiche, li hai fatti questi benedetti auguri?
No; primo perché non me ne strafrega una ceppa di questa festa, secondo perché quando fai gli auguri per la festa della donna ti becchi 4 tipi di risposta: a) un “grazie” stupido, accondiscendente, che non mi va di ricevere; b) un pistolotto femminista sull’inutilità della festa che non ho NESSUNA voglia di ascoltare; c) il commentino ironico “grazie, ma non è il mio compleanno”, con tanto di occhiolino e d) l’immancabile “a noi donne, dovreste festeggiarci tutti i giorni”.
E poi io non seguo le feste idiote di questo calendario squallido fatto per il popolino e i proprietari di pasticcerie, discopub e fiorai.
L’otto marzo escono fuori da chissà dove un sacco di “mostri ideologici” che hanno da dire la loro su questa festa. Sono divertenti, lo spettacolo è assicurato. Ho deciso di regalarvene una carrellata.
La prima perla viene da un tizio che ha così commentato l’otto marzo: “È una festa bolscevica a cui con piacere non partecipo”. Gli ho fatto notare che la Festa della donna è nata negli Usa all’inizio del Novecento e non è che gli Usa siano propriamente un Paese bolscevico. Al che lui ha replicato: “Il germe, la metastasi, la necrosi del bolscevismo purtroppo si diffonde dappertutto...anche negli USA, che appunto hanno pensato di darci un taglio, mentre da noi prolifera...” Insomma s’è fissato che questo Otto marzo sia una festa bolscevica e a nulla è servito fargli notare che in Italia fu adottata nel 1922 da un certo Mussolini, non proprio un comunista insomma.
C’è la donna che ha la frase evergreen per questa ricorrenza: “Niente mimose, niente auguri, un po' di rispetto per tutte le donne anche negli altri giorni dell'anno sarebbe il regalo più gradito”.
C’è il commento, altrettanto classico, che io definisco “terzomondista”: “Invece di festeggiare questa scemenza, ricordiamo piuttosto le donne che oggi, nei paesi mediorientali, sono umiliate, vessate, non considerate esseri umani e non sono riconosciuti loro i diritti elementari...”
C’è l’uomo “romantico” che l’otto marzo dedica una poesia a tutte le donne, tipo questa che posto casomai qualcuno volesse rivendersela:
Soavi creature che ogni giorno sognano,C’è l’uomo spiritoso che fa battutine tipo: ”Ah, oggi è la Festa delle donne? Vuol dire che la daranno gratis e senza ricatti?”
principi azzurri o ranocchi che le amino,
su pensieri leggeri come il vento camminano
e senza che le sfiori neanche un tormento sembra che volino.
Già, i tormenti che in passato spesso
le han fatte nascondere dietro un sorriso oppresso
o anche soltanto dentro al cuscino di un letto
che raccoglieva dolci lacrime
e oscurava quel disegno così perfetto.
Chissà quante gocce di tenero pianto sono state versate
per permettere oggi a noi tutti di vederle fragorosamente fiorite,
in ogni angolo di questo pianeta
dove la femminilità rimane bellezza suprema.
Quello che scrivo non ha una rima perfetta
e spero che nessuno leggendola ci rifletta,
ma infondo credo che senza donne ogni giorno,
l'uomo non saprebbe di cosa esser contorno,
se non di una vita spenta e pianeggiante
che non avrebbe senso senza una figlia d'Eva come regnante.
Stamattina ho letto un commento che non ho capito: “Auguri a tutte le donne over 40”. Mi sono incuriosito e ho chiesto “Perché fai gli auguri solo alle donne sopra i quarant’anni?” Risposta: “Perché per me questa è una festa che riguarda solo quelle nate negli anni ‘60 o prima, vedere giovincelle offendersi perché non le porti i fiori per l'otto marzo mi dà il voltastomaco, massimo rispetto per le altre invece, che non hanno avuto vita facile”. Boh???
Ci sono poi quelle che stigmatizzano il comportamento delle loro “colleghe” durante la festa delle mimose: “La festa in sé non è inutile se serve a ricordare che durante l'anno la donna va rispettata... il problema è che la donna stessa l'ha resa inutile usandola come pretesto per trasformarsi, lecitamente se vogliamo dire così, in una sanguisuga assetata di maschio. Le donne di una certa età vestite che manco le figlie vanno in giro così a fare le maiale attaccate al perizoma dello spogliarellista... il giorno dopo ricominciano a tirare la pasta con rosario al collo. Non è moralismo ma realtà”.
Concludo con un commento non so quanto pertinente con l’otto marzo, ma che mi ha fatto troppo ghignare: “Voi donne vi fate i piercing ai capezzoli, vi tatuate, vi togliete le ciglia con le pinzette, vi fate la ceretta alle parti intime, vi fate la plastica, vi fate le iniezioni di botuline e vi fate mettere il silicone nelle tette. Ma quando si tratta di prendere un pisello nel culo all'improvviso fa troppo male!"
E' un pò tutto l'anno e da molti anni che mi preoccupo per le sorti delle donne e non certo perchè pensano solo di andarsene agli spogliarelli l'8 Marzo. Mi preoccupo più per le italiane che delle islamiche, non perchè di quest'ultime non me ne freghi alcun chè, tutt'altro ma vedo che è forse più urgente preoccuparmi ed eventualmente far qualcosa per le prime che un giorno si ed uno no vengono violentate, massacrate etc etc da italiani e vituperate da italiani... e non sono soltanto di mezza età; mi preoccpupo per le ragazzine che crescono con una idea deviata di sè e dell'essere nate con la vagina, ed altro ancora...Certo che, dopo essermi preoccupata, fatta venire il sangue nero dall'incazzatura, le ansie devastanti all'idea di non sentirmi al sicuro appena una fila di lampioni viene a mancare in strada, non mi dispiacerebbe distrarmi con un maschietto che si denuda...bhe, il mio ragazzo sa sdrammatizzare anche meglio di uno spogliarellista!!
RispondiEliminaisa
Bè, allora sei fortunata ad avere un ragazzo così...e condivido le tue preoccupazioni di donna italiana.
EliminaA parte la battutaccia finale stupenda direi, e anche vera :-), non sono prorpio d'accordo con il tuo post ( e lo dico senza polemiche, mi conosci) ; io sono una di quelle donne che se ricevono gli auguri il'8 marzo sorride e se ha le mimose sorride tanto ( io adoro le mimose), sono anche uscita da "giovane" con le amiche quel giorno per fare la maschiaccia :-) e mi so o divertita a parlare di come siamo, debolezze e presunzioni comprese.
RispondiEliminaE mi piace pensare che esistono certe feste che sembrano banali, ma che in realtà, dato che corriamo tanto, ci fanno fermare un attimo a pensare, tutto qui.
A mia figlia in prima elementare la maestra ha raccontato la storia della fabbrica e delle donne morte, della mananza di voto per tanti anni e di come l'ultimo pezzo di pane nelle società antiche e contadine si dava al maschio che la femmina non serviva sui campi e lei ne è rimasta colpita, si è resa conto di essere una piccola rappresentante di qualcosa che in passato era considerata una "cosa" e spero che per questo diventi una donna migliore.
E poi mi sono, permettimi l'esagerazione, ma è vero, commosa quando Vladimir Luxuria ha detto ieri che lei ritiene una fortuna nascere donna ecco perchè sta facendo di tutto per diventarlo( e ne ha passate di cose brutte per diventarlo...).
Succedono tante cose l'8 marzo, anche belle come che ti ho raccontato, quindi magari l'anno prossimo troverai donne migliori in giro.
Scusa l'ignoranza,perdonami, ma la persona nella foto è cosa tua o è un personaggio pubblico a te caro? Se è pubblico non ho capito chi sia, se è privato allora mi scuso per l'invadenza.
Baciamo le mani, prof, con tanto di mimosa ancora profumata a casa! :-)
Benissimo, mi fa piacere che tu viva la festa così e che per te possa essere un giorno così pregno di significati. Diciamo che il mio è un post che proviene da una fonte sospetta ;-)(quella maschile).
EliminaOh, il personaggio è pubblico, altrochè.
E' Lorena Bobbitt :-))
Lorena Bobbit??
RispondiEliminaMamma mia, allora sei un masochista! :-D