giovedì 15 marzo 2012

Un'amara considerazione...


Entrammo nell’unico bar della città e ci sedemmo e il nonno ordinò del vino e io una birra. Il vecchio riattaccò la solita solfa della moglie morta e io mi spostai all’estremità opposta del bar. Una ragazza messicana scese le scale e mi si sedette accanto. Chissà perché diavolo scendevano sempre le scale in quel modo, come se fossero in un film. Comunque, persino io avevo la sensazione di essere in un film. Le offrii una birra.
“Mi chiamo Sherry” mi disse, e io: “Non è un nome messicano” e lei: “E perché dovrei avere un nome messicano?” e io: “Hai ragione”.
Andare al piano di sopra costava cinque dollari e lei mi lavò prima e dopo. Mi lavò servendosi di un piccolo catino bianco con dei pulcini dipinti che si rincorrevano tutt’attorno. In dieci minuti intascò gli stessi soldi che io avevo guadagnato in una dura giornata di lavoro, straordinari inclusi.
Finanziariamente parlando era un dato di fatto che te la passavi meglio se avevi la passera invece dell’uccello.

2 commenti:

  1. L'amara considerazione, secondo me, è che ci sono uomini che pagano per rendere migliore "finanziaramente" le donne e non sono dispezzati e non viceversa, a prescindere dallo squallore intrinseco della cosa, seppur socialmente utile, forse.
    Ossequi e buona giornata prof.

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