giovedì 29 marzo 2012

Uno che può tranquillamente pupparmelo

("i neri c'hanno il pisello grande")

Ieri, verso le dieci, il preside è entrato in classe per annunciarci che l’indomani sarebbe venuto a scuola Renato Pagliaro per tenere una conferenza-incontro con gli studenti sul mondo del lavoro.
Renato Pagliaro? e chi è? mi son detto quando ho sentito quel nome.
Tornato a casa ho fatto una ricerca su internet per saperne di più e andare così “preparato” alla conferenza.
Stamattina appena giunti a scuola, ci siamo recati nell’aula magna per attendere l’illustre ospite.
Dopo un’ora è arrivato un signore distinto, ben vestito, magro, con gli occhialini da secchione. Ha salutato l’uditorio e poi ha esordito con un “Ragazzi, scordatevi il posto fisso, perché la vostra generazione avrà molte meno risorse a disposizione della nostra”.
Azz, cominciamo bene. Scusi, dottor Pagliaro, ma Lei non lavora da 31 anni nella stessa banca che è poi la prima e l’unica che l’ha assunta? Crede che con questo “curriculum” Lei possa venirci a fare la morale sul posto fisso o può mai sapere qualcosa sulle difficoltà dei giovani che cercano lavoro?
Poi il dottor Pagliaro è andato avanti: “Cercate di fare meno vacanze e trovatevi un impiego, così entrerete presto nell’ottica organizzativa”.
Eh, cazzo! L’ottica organizzativa è importante … ma che minchia è? È forse andare a fare fotocopie durante gli stage non pagati? Ficcatela nel culo quest’ottica organizzativa perché odio le espressioni senza senso!
Il dottor Pagliaro ha cercato di spiegarsi meglio. Dopo un’analisi approfondita della realtà italiana e della crisi di molte aziende, l’illustre presidente di Mediobanca, è giunto alla conclusione che per trovarsi un impiego bisogna trovarsi un impiego, poi, una volta entrati nell’ottica giusta (quella organizzativa appunto) “non bisogna sottovalutare il lavoro manuale”.
Eh??? neanche il tempo di capire ‘sta frase che Pagliaro, invaso dal sacro fuoco oratorio, è andato avanti come un fiume in piena.
Basta con tutti questi laureati che pretendono pure di trovare un impiego allineato alla loro preparazione universitaria!
Pagliaro, però, non ha spiegato (anche perché nessuno glielo ha chiesto) perché l’Italia ha un numero di laureati molto inferiore a quello degli altri grandi paesi europei oppure perché sono troppi i laureati in certe materie piuttosto che in altre.
Il presidente di Mediobanca ci ha detto però che “da noi si è sempre preferito il lavoro dietro una scrivania”. Alla faccia del pube, ci mancavano le banalità! E perché non dire pure che “qui una volta era tutta campagna” oppure “signora mia non ci sono più le mezze stagioni?”
Pagliaro ha concluso il suo intervento con alcuni consigli per il futuro del tipo: “Non abbiate paura di fare figli per insicurezza economica”.
Ma no, figuriamoci! Al limite li potremo ospitare nella casa dei nonni, visto che le banche non concedono mutui ai lavoratori precari. E che sarà mai?
Pagliaro, da esperto banchiere, uno che ne ha viste di tutti i colori, ci informa che “nessuno ha diritto al credito”. Beh, dipende. Se per esempio vi chiamate Ligresti e possedete un’assicurazione tipo la Fondiaria, vedrete che Mediobanca vi presterà un miliardo di euro. Non vi chiamate Ligresti? Peggio per voi.
Magari poi vi capita di frequentare una scuola pubblica e di trovare un tipo come Pagliaro (2,5 milioni di stipendio l’anno scorso) che vi viene a rompere il cazzo con i suoi stronzi consigli sul vostro futuro.
L’ho mandato a cacare prima della fine del simposio e, insieme ad altri ragazzi, siamo andati a giocare a pallone nel cortile della scuola.

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