lunedì 4 luglio 2011

Prenderti le mani, restar qui fino a domani no…non mi va (non ne posso più)

È luglio già da quattro giorni.
E come ogni luglio, il dolore per la tua mancanza diventa una tigre selvaggia e sanguinaria che brama la mia vita e fa il mio cuore a brandelli.
Mi divorasse una buona volta sta cazzo di tigre.
Quello che non so è perché il sognarti felice e innamorata, ovunque e con chiunque tu sia, mi dia tanto sollievo. Bò? Del resto ti ho amato al primo sguardo e sempre ti amerò.
Comunque sticazzi è sempre la parola risolutiva. Stigrancazzi di tutto.

Ascolto Mozart.

4 commenti:

  1. Giusto!:)
    "Stigrancazzi di tutto" mi sembra una buona filosofia per sopravvivere.
    Buon ascolto.

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  2. "Seduta su uno scoglio in Cornovaglia
    dovrei pettinarmi le chiome.
    Vestirmi da tigre. Avere una relazione.
    Dovremmo incontrarci nell'aria,
    in altra vita e situazione,
    io e te."

    Non so per quale strano motivo con questo post mi hai fatto venire in mente l'io lirico di questi teneri splendidi versi di Sylvia Plath, e ti ringrazio per questo.
    (Presumo sia merito della tua tigre)
    In ogni caso... stigrancazzi!!
    Felice Mozart a te.
    Io intanto vado ad ascoltarmi le variazioni Goldberg di Bach.

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  3. Bipo, secondo me è l'unica filosofia genuina :)

    grazie Ydea per la poesia e spero che le variazioni siano suonate da Glenn...

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  4. Obvious! ...e da chi se no? ;-)
    Sarà anche stato un "Aspie" ma aveva le dita che vivevano di vita propria.
    Buona giornata... spero senza quest'afa terribile!

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