È luglio già da quattro giorni.
E come ogni luglio, il dolore per la tua mancanza diventa una tigre selvaggia e sanguinaria che brama la mia vita e fa il mio cuore a brandelli.
Mi divorasse una buona volta sta cazzo di tigre.
Quello che non so è perché il sognarti felice e innamorata, ovunque e con chiunque tu sia, mi dia tanto sollievo. Bò? Del resto ti ho amato al primo sguardo e sempre ti amerò.
Comunque sticazzi è sempre la parola risolutiva. Stigrancazzi di tutto.
Ascolto Mozart.
Giusto!:)
RispondiElimina"Stigrancazzi di tutto" mi sembra una buona filosofia per sopravvivere.
Buon ascolto.
"Seduta su uno scoglio in Cornovaglia
RispondiEliminadovrei pettinarmi le chiome.
Vestirmi da tigre. Avere una relazione.
Dovremmo incontrarci nell'aria,
in altra vita e situazione,
io e te."
Non so per quale strano motivo con questo post mi hai fatto venire in mente l'io lirico di questi teneri splendidi versi di Sylvia Plath, e ti ringrazio per questo.
(Presumo sia merito della tua tigre)
In ogni caso... stigrancazzi!!
Felice Mozart a te.
Io intanto vado ad ascoltarmi le variazioni Goldberg di Bach.
Bipo, secondo me è l'unica filosofia genuina :)
RispondiEliminagrazie Ydea per la poesia e spero che le variazioni siano suonate da Glenn...
Obvious! ...e da chi se no? ;-)
RispondiEliminaSarà anche stato un "Aspie" ma aveva le dita che vivevano di vita propria.
Buona giornata... spero senza quest'afa terribile!