sabato 8 ottobre 2011

E se fossimo cervelli in una vasca?


Oggi m’è venuta in mente una domanda che sicuramente ognuno di voi si sarà posto almeno una volta: e se la vita fosse solo un sogno?
Mi c’ha fatto pensare uno spezzone di Matrix che ho visto sul tubo, quando Morpheus dice: Benvenuti nel mondo reale. E se davvero la vita che stiamo vivendo non fosse che un’illusione generata da un software, un’allucinazione, un sogno?
Cartesio, coi suoi dubbi radicali, voleva però proporci una via d’uscita e una possibile certezza: quella dell’io pensante, del “Penso, dunque sono”.
Si potrebbe però obiettare che anche nei sogni noi pensiamo, ci percepiamo vivi e reali, sia pure in mezzo a scenari inesistenti, e magari nei panni di qualcun altro…
Nel romanzo di Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie, Alice si imbatte nel Re Rosso addormentato che la sta sognando. Viene avvertita di stare attenta a non svegliare il Re, perché svanirebbe all’istante.
Lei però non sa che l’intero scenario, con le sue avventure e con tanto di Re Rosso che la sogna, è il sogno di un’altra Alice: Alice Liddell, la bambina cui Carroll ha dedicato il suo racconto. Ma allora anche Alice Liddell potrebbe essere il sogno di un’altra Alice, e così via.
È possibile evitare sto fastidioso regresso all’infinito?
Putnam si pose le domande: E se fossimo tutti cervelli in una vasca? E se le nostre esperienze reali non fossero altro che il frutto di impulsi che uno scienziato pazzo manda ai nostri cervelli?
Anche Putnam, come Cartesio, con il suo esperimento mentale del genio maligno, vuole confutare l’ipotesi scettica, dimostrando che non siamo cervelli in una vasca. Se fossimo cervelli in una vasca, attaccati a un computer e a degli elettrodi, il nostro mondo esterno sarebbe un’illusione, e ogni nostra affermazione su di esso dovrebbe essere falsa. Ma allora sarebbe falsa anche la premessa da cui siamo partiti, ovvero che siamo cervelli in una vasca.
Bravo Putnam, è un semplice argomento logico. È chiaro.
Eppure 'sta cazz di domanda continua a tormentarmi…

5 commenti:

  1. Pensi che cambierebbe qualcosa saperlo?
    Smetti di tormentarti o, in alternativa, trovati un lavoro faticoso ;)

    (ti ricordi che mi piace sdrammatizzare tutto no?)

    RispondiElimina
  2. Nel medioevo il solipsismo suggeriva l'idea che tutto fosse un sogno primordiale nella mente divina. Eh, il pensiero che pensa se stesso fa brutti scherzi. Soprattutto quando si scinde dal corpo generando Dio, che non è altro che un pensiero senza corpo. Al "penso quindi sono" preferisco "scopo quindi sono", perchè è sempre il rapporto con l'altro a darmi la certezza della mia esistenza, le seghe invece fanno male al pensiero perchè legano un piacere fisico ad una fantasticheria psichica e non ad una reale presenza. Posso fantasticare quello che voglio, anche che fra cinque minuti mi suoni il campanello Uma Thurman nuda, ma se il campanello poi lo suona il mio vicino la giornata prende tutta un'altra strada. Oltre al fatto che il campanello potrebbe anche non suonare...

    Uè, salutamm'
    :-)

    RispondiElimina
  3. Azz ero passata a scrivere le mie elucubrazioni al riguardo della vasca e Ruhevoll mi ha preceduto....
    Perché insomma, ecco.... pensare a un cervello in una vasca è forse diverso dal pensare che dopo morti ci sarà un paradiso un inferno e compagnia bella? Mi sembra una roba identica, la scissione....

    Quando vieni a mangiare la trippa? Te ne preparo una vasca, se sali :)

    RispondiElimina
  4. Sarebbe però una vasca moooooooolto affollata!
    Meglio pensare questo mondo illusorio ( da il-ludere, stare nel gioco) sia un'avventura meravigliosa come diceva Peter Pan
    Baciamo le mani

    RispondiElimina
  5. belli i vostri commenti.
    ci ritornerò ancora su sto fatto perchè mi affascina, magari con Calderon de la Barca e il suo La vita è sogno...

    p.s. Orsa, il mio sogno è lavorare in un'impresa di pulizie di condomini.
    p.s.2 Ruhe devo trovare qualche scritto sulla nobile arte della masturbazione :))

    RispondiElimina