sabato 15 ottobre 2011

Un proverbio che fa riflettere


Similis cum similibus, dicevano i latini: il simile si accompagna al simile.
Chi si somiglia si piglia, diciamo noi.
Ed è una cosa a cui sto pensando da un po' di tempo.
Voglio dire più chiaramente.
Se io mi sento proprio una merda, non mi va di fare niente, non me ne frega un cazzo di niente, non ho nè idee, nè progetti, nè voglia...quale ragazza potrei mai avvicinare? Quale ragazza potrei mai attirare?
Beccherei una stronza completa (e mi somiglierebbe), o una pazza squinternata (e mi somiglierebbe bis).
A sto punto, meglio star soli che piacere e fidanzarsi con una mia simile...sai che macelli altrimenti?
Bisogna migliorare e allora sì che sarebbe piacevole trovare una ragazza perchè vorrebbe dire che avrei trovato una in gamba.
Ora no, però. Non mi sopporto io figurarsi se dovessi sopportare un me in gonnella...
Io ci credo all'anima gemella, ma se in questo momento mi mettessi a pensare ad una mia anima gemella per come sto adesso mi verrebbe solo di compiangerla.
Poi ci sarà sicuramente il genio che penserà che gli opposti si attraggono e che quindi facendo io schifo, una bella e buona ragazza sarà attirata da me che sono il suo contrario. Bè, gli do una notizia in anteprima: quella degli opposti è una cazzata immane.
O forse no...forse il vero problema è che mi piacciono le pazze e ho sbagliato completamente la direzione da dare al post scritto stasera...

2 commenti:

  1. "Non si pigghiunu si non si rassumigghinu" (siculo)

    Io invece credo fermamente nel fatto che sia una cazzata immane la storia degli opposti che si attraggono.
    O meglio, questo tipo di relazioni può essere interessante all'inizio, perchè a volte è bello incontrare qualcuno che non ci somigli per niente, la causa penso sia dovuta alla saturazione del proprio io...
    Ma a lungo andare la sua diversità ci irrita.
    Beh, questo è ciò che succede a me.
    Poi bisognerebbe vedere e analizzare in COSA si è diversi.

    Spero ti starai più simpatico in un futuro prossimo :)

    RispondiElimina
  2. Solo se sei uguale dentro puoi capire l'altro fuori.
    E se ti capisce fuori quando sei al di là del sopportabile, beh allora è quello/a giusto
    Ossequi al prof

    RispondiElimina