lunedì 19 dicembre 2011

L'eccezione e la regola

[WARNING! Bolscevik-didaktik ddrama]

Vogliamo riferirvi la storia
di un viaggio compiuto
da uno sfruttatore e da due sfruttati.
Osservatene bene il contegno.
Trovatelo strano, anche se consueto,
inspiegabile, pur se quotidiano,
indecifrabile, pure se è regola.
Anche il minimo atto, in apparenza semplice,
osservatelo con diffidenza! Investigate se
specialmente l’usuale sia necessario.
E – vi preghiamo – quello che succede ogni giorno
non trovatelo naturale.
Di nulla sia detto: è naturale
in questi tempi di sanguinoso smarrimento,
ordinato disordine, pianificato arbitrio,
disumana umanità,
così che nulla valga
come cosa immutabile.
Oh, come mi piace quest'opera teatrale incentrata sul capitalismo e sui suoi ingranaggi!
La corsa sfrenata della carovana di un capitalista nel deserto che non è semplicemente il Sahara, ma è il deserto di qualsiasi valore umano e dove ha importanza solamente la ricerca del profitto ad ogni costo.
A servire il capitalista ci sono due schiavi: un portatore e una guida.
Il primo viene sfruttato fino allo sfinimento, ricattato, insultato, pestato e infine abbandonato quando si rivela inservibile. Il secondo...trattato alla stessa maniera (se non peggio).
È interessante, secondo me, notare come Brecht descrive il capitalista come l’animale da preda e gli schiavi pure bestie da soma. Un tocco della metamorfosi che fa capire più di mille parole cosa l’uomo sia in grado di fare quando è accecato dalla sete di guadagno e cosa riesca a sopportare qualora sia in gioco la sua esistenza materiale. Il capitalista è tratteggiato a tinte fosche come è giusto che sia: disumano, sospettoso fino alla paranoia, violento, ricattatore, bastardo. L'invito che ci fa Brecht, come artista, è di non accettare questo schifo solo perchè è diventato la norma. L'eccezione e la regola ti rende il cuore pesante e non stupitevi se, alla fine della lettura, vi ritroverete con i pugni stretti come se voleste picchiare qualcuno.
Dramma sempre attuale, da leggere soprattutto per la scena della "divisione dell’acqua" (dove accade una delle cose più tristi che possano succedere ad un uomo: scambiare una carezza per un pugno) e per il tragico e farsesco processo finale (il capitalista, come già saprete, ha sempre la legge dalla sua parte).

di cuore danke, Bertolt

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