sabato 10 dicembre 2011

Non mangio, non dormo...Che cerchi l'estasi? Ma no, per quella ho già le sigarette


So mica perché era sfiorita la passione tra noi.
So un cazzo io del perché.
Forse l’abitudine, la routine, lo stress, sempre la stessa figa stanca, aveva chiosato un amico.
Non lo so.
C’era l’affetto (eeeeh!), c’era la stima (eeeeeeh!), c’era l’intesa, la simpatia, i gusti affini. Tutte cazzate se poi manca il sesso. Eh, scusa! Mica è un’amica, quella! È una donna e come tale va trombata come si deve. È inutile fare i filosofi a sto punto.
Dice, eh vabbè ma non ti preoccupare, tutto si può risolvere, basta il dialogo.
Come no? Io col dialogo non ci ho mai risolto un cazzo per vari motivi.
Primo perché la gente vuole avere sempre ragione e sempre l’ultima parola. Se ne fotte del dialogo se non l’ha vinta nella discussione.
Oppure c’è il caso di quando l’altro/a si sfotte proprio di parlare, alza un muro rendendo il dialogo impossibile.
Rimugino, penso. Spreco un sacco di pomeriggi e passo delle notti in bianco a cercare di capire come posso salvare il mio rapporto con lei e se, soprattutto, ne valga la pena.
L’amore non ha dubbi, l’amore fila come un treno, se ci pensi sei fottuto. In partenza.
Quello che odio in me è la mia indecisione, quello che odio in lei è il suo sguardo spento, la sua falsità.
Per ora siamo nemici che si osservano entrambi con un coltellaccio dietro la schiena.
Lei non è mai diretta nelle sue frasi, nei suoi comportamenti. Sempre obliqua, sempre inutilmente complicata. Questo è quello che odio di più delle donne.
Mantengo la calma, cerco il momento giusto per parlare chiaro. Quando vado a casa sua butto la spazzatura secondo il calendario della differenziata, sto attento alle macchie di dentifricio nel lavandino, piscio alzando la tavoletta, rifaccio il letto.
Lei non viene più da me, preferisce che sia io ad andare da lei. Non so perché, provo a chiederglielo. Lei non risponde, è evasiva. Infelice, soprattutto infelice. Almeno sembra.
Perché non me lo dice? Perché resta in silenzio sempre più spesso?
Decido di scriverle una lettera, prendo carta e penna e provo a metter lì quello che ho nel cuore.
La testa non collabora, la mano è ferma e il foglio resta bianco.
Decido di andare da lei, che so’ ste lettere da frocio! Meglio un dialogo dal vivo, schietto e sincero!
Busso e non c’è nessuno. Ribusso, niente. Telefonino staccato.
Chiamo una sua amica per sapere se sa lei dov’è, che non riesco a trovarla. L’amica non lo sa, non sanno mai un cazzo, loro. Niente, zero totale. Aspetto qualche ora, provo sia a bussare di nuovo alla porta sia a telefonare sul cellulare. Niente.
Sparita…che sia morta? Non lo so.
Comunque nel caso ho già lo champagne nel calice.
Alla salute!

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