mercoledì 7 marzo 2012

Sprazzi di vita vissuta

(la mia futura ragazza)


Sapete, senza guglare e senza consultare un vocabolario, cos’è il mitto? No? Neanche io lo sapevo e stamattina una donna s’è peritata di spiegarmelo.
Il mitto è lo schizzo di pipì dell’uomo che rimbalza sulle pareti interne del cesso e finisce a terra; una cosa che, giustamente, infastidisce molto questa donna.
Non voglio tediarvi ulteriormente con questo mitto e vi dirò solamente che ora il marito piscia seduto.

Ieri sera ho rivisto con piacere L’avvocato del diavolo con Keanu Reeves, Charlize Theron e un grandissimo Al Pacino. Il film è stupendo e la storia pure, adoro quando Al Pacino dice “La vanità è il mio peccato preferito” e fa la risata satanica. Ovviamente il finale è plausibile solo perché Reeves rinuncia a tutto quel che il diavolo può offrirgli per amore della sua donna. Qualsiasi altra motivazione sarebbe una cazzata ipocrita.

Mi sono innamorato di Misa Campo.

Quand’è che in Italia faranno leggi moderne per i gay? Intendo dire leggi che diano dignità agli omosessuali e alle lesbiche? Siamo nel terzo millennio, cazzo! Addirittura nella recente vicenda di Lucio Dalla, la Chiesa si è mostrata più “aperta” della politica italiana. E ho detto tutto.

“Ciao Andrè, ti vedo proprio bene. Sereno, la fronte spanata, poche rughe, quasi la personificazione della felicità. Mi dici qual è il tuo segreto?”
“Frequento poco le donne”.

A volte si rimane senza parole di fronte alla fantasia dell’uomo. Riuscite ad immaginare quante categorie, tra generi minori e maggiori, di porno esistono? 798. Cazzarola, 798 generi di film pornografici, incredibile! Prima ho parlato di fantasia, forse sarebbe più corretto dire perversione? O è una specificazione inutile?

Ho trovato questo post nel blog di Franco Battiato. Non so ancora se conservarlo per commentarlo in futuro o lasciar perdere. Propendo per la prima ipotesi e per ora mi limito a condividerlo

"Condizionato, incondizionato
Tutto è raggruppato in relativo e ultimo, in condizionato e incondizionato. Il condizionato è relativo, l’incondizionato è l’ultimo. Il condizionato è concepibile. Ne puoi parlare, spiegarlo. L’incondizionato è inconcepibile. Noi possiamo parzialmente accennare alla natura dell’inconcepibile a parole. Possiamo accennarlo con termini come purezza primordiale e presenza spontanea; ma è attraverso la pratica che noi effettivamente sperimentiamo qual è l’inconcepibile. La padronanza sul condizionato può beneficiare una situazione attuale. Quando arriviamo nel bardo (l’intervallo di tempo che, secondo la cultura buddhista, sta tra la morte e la rinascita), gli aggregati e gli elementi collassano, allora, solo l’incondizionato ci può aiutare. Fintantoché i modelli abituali oscurano l’incondizionato, noi non possiamo sperimentare la nostra inconcepibile natura del risveglio originale. Così, ora dobbiamo prendere confidenza con l’incondizionato, non c’è altra via."
Il post è ispirato a Tulku Urgyen, buddhista vajrayana, nato nel Tibet orientale (1920-1996), è stato, senza dubbio uno dei più grandi maestri spirituali del nostro tempo. Iniziò a meditare, seguendo gli insegnamenti del padre, all’età di quattro anni. Ha scritto libri meravigliosamente utili per chi è sulla ‘via’. Un consiglio, per chi fosse interessato: “Dipinti di Arcobaleno”- Ubaldini Editore. Forse seguirò questo consiglio libresco. È roba che mi attrae irresistibilmente.

Sto leggendo un pamphlet di Rosa Luxemburg che dibatte la questione se sia meglio fare la rivoluzione o seguire la strada delle riforme sociali. Ho letto qualcosa sui sindacati che mi piacerebbe condividere con voi perché sarei curioso di sapere se da qui a cent’anni fa i sindacati son sempre gli stessi o son mutati. Mi riferisco soprattutto al loro “potere” nei confronti degli imprenditori e dei capitalisti.

Alla prossima.

2 commenti:

  1. Se avessi fatto mai nella tua vita un esame delle urine, leggendo le istruzioni, avresti saputo cos'era il mitto!

    (mamma mia ma che tempi verbali ho usato?)

    sciao :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Li ho fatti gli esami delle urine, ma non m'è mai passato per l'anticamera del cervello di leggere le istruzioni. Credevo di essere già sufficientemente "preparato".

      sciao sciao :))

      Elimina