lunedì 16 aprile 2012

K-19 [bojata amerikana]


Ieri sera non avevo un cazzo da fare. Colpa mia, ma vabbè. È un periodo di fiacca e sono pigro. È un periodo decennale, ma vabbè.
Ieri sera non avevo un cazzo da fare, mi sono stravaccato sul divano e ho acceso la tv. Siccome erano le 21 circa, facendo zapping non ho trovato film porno soft né tantomeno Totò o don Camillo.
Ho trovato il film di Kathryn Bigelow K-19, però.
Vedendo marinai e un sottomarino mi sono fermato a vederlo perché la mia mente è corsa subito al bellissimo Caccia a Ottobre Rosso e poi c’erano due attori che mi piacciono: Harrison Ford e, soprattutto, Liam Neeson che fece un Oskar Schindler indimenticabile.
Il film narra la storia vera di un incidente avvenuto su un sottomarino russo nel 1961 che è stato tenuto nascosto dalle autorità sovietiche fino al 1989 quando crollò il muro di Berlino.
Il film ha una parola che compare, detta da tutti (anche da un pinguino del polo nord con il colbacco fucsia): dovere.
È un susseguirsi che dura 138 minuti di senso del dovere, avete fatto il vostro dovere, siete degli eroi perché avete compiuto il vostro dovere, la santa madre Russia vi ringrazia per aver compiuto eroicamente il vostro dovere, dovete essere fieri di aver fatto il vostro dovere, è un dovere ringraziarvi per aver eroicamente portato a termine una difficile missione che richiedeva forte senso del dovere, lei compagno comandante ha il dovere di comandare, lei marinaio ha il dovere di obbedire, abbiamo il dovere di provarci compagno, vado io per primo a riparare il reattore – è mio dovere, dottore lei ha il dovere di tranquillizzare questi uomini, non possiamo cedere agli americani è un nostro dovere resistere.
E che palle, madonna santa! Ma come fanno gli americani ad essere così patetici e retorici pure quando interpretano dei russi,anzi dei sovietici? È un popolo malato che produce queste boiate ridicole e risibili?
Non parliamo poi delle musiche. Grazie a questo film ho capito come si possa diventare dei serial killer per colpa di una colonna sonora. Tronfia, stupida, ampollosa … l’ho odiata dalla prima all’ultima nota.
Sinceramente e ardentemente vorrei chiedere alla Bigalow, ma come cazzo ti viene in mente nel 2002 di fare un film su un sottomarino russo degli anni ’60? A chi potrebbe mai fregare di una storia del genere? Sei in ritardo di vent’anni, cocca mia.
L’unica consolazione, e finalmente ho ghignato, è che il film è costato 100 milioni di dollari e ne ha incassati la metà. Ahahhahahahahahahaha grazie mondo!
Il film si conclude con un salto temporale di ventotto anni, quando i due capitani (Ford e Neeson) si ritrovano al cimitero insieme all’equipaggio per commemorare i compagni defunti.
Poteva mai mancare il discorsone anema e core del capitano Harrison Ford? Certamente no.
A quelle parole così commoventi et struggenti, con la musica epica troika che imperversa in sottofondo, lo spettatore vorrebbe essere seppellito con una lapide anonima in quel cazzo di cimitero innevato e, invece che gli occhi rossi di pianto per le toccanti parole del capitano, si ritrova con una uallera gonfia all’inverosimile.

3 commenti:

  1. Cazzo, lo vidi una decina d'anni fa, ma che coglioni! Anche io confidavo in Harrison Ford e in Liam Neeson, ma qui ti scartavetrano le palle!

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  2. Ah, ma perchè non togli quella rottura di palle delle lettere da digitare per postare il commento? Non ci leggo mai una sega madonna bona e spesso devo ritentare.
    Un abbraccione sincero amico mio!
    :)

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    Risposte
    1. ma credevo di averla tolta!!!
      ahahahahahah 5 anni che uso il pc e sempre una sega rimango!!
      cmq ci ho riprovato, dovrei aver risolto...

      :**

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