sabato 7 maggio 2011

Discorso del metodo [prima parte]

...guardando con l'occhio del filosofo le diverse azioni e imprese di tutti gli uomini, non ve ne sia quasi nessuna che non mi sembri vana e inutile, non smetto di provare un'estrema soddisfazione per il progresso che penso di aver già compiuto nella ricerca della verità, e di nutrire per l'avvenire questa speranza: se tra le occupazioni degli uomini puramente uomini ve ne sia qualcuna solidamente buona e importante, oso credere che sia proprio quella che io ho scelto.
Innanzitutto a me non interessa Descartes, per me rimane e rimarrà sempre Cartesio.
Cosa fa Cartesio? Butta tutto a mare.
I maestri del prestigioso collegio, i teologi, tutte le nozioni che ha appreso e gli hanno inculcato fin da giovane e fa una cosa che i filosofi fanno dai tempi di Senofane: viaggia. Per conoscere altre usanze, altri costumi, per non ritenere ridicolo e irragionavole tutto ciò che è contrario alle nostre usanze, come sono soliti fare coloro che non hanno visto nulla.
Ricordiamoci che il Seicento è il secolo in cui viene arso vivo Giordano Bruno, viene condannato Galileo, si bruciano ancora le streghe e l'Inquisizione funziona a pieno regime. Eppure uomini come Cartesio continuano a sorgere e lo spirito scientifico (di cui Cartesio è un eminente rappresentante) continua imperterrito il suo sviluppo.
Cosa cerca Cartesio? Un metodo.
Un metodo che gli garantisca una strada da percorrere per giungere a qualche conoscenza certa.
Ha fatto esperienze di molte discipline, ma ne è rimasto insoddisfatto perchè gli sembrano tutte costruite sulla sabbia - lui vuole di più.
Un metodo per essere efficace deve avere pochi principi. L'economia di principi serve a mettere al riparo dalla confusione e dagli errori.
Cartesio pone solo quattro punti:
1) Non si deve accertare per vera nessuna cosa che non sia evidente, e si deve accogliere solo ciò che si presenta alla mente in modo chiaro e distinto.
2) Bisogna dividere ciascuna difficoltà che viene esaminata in quante parti è possibile, per giungere alla migliore soluzione.
3) Bisogna svolgere con ordine i pensieri, cominciando dai più semplici e più facili da conoscere, per risalire per gradi fino alla conoscenza dei più complessi.
4) Per la soluzione di ogni problema bisogna far enumerazioni complete e generali dei vari elementi, in modo da non omettere nulla.
Leggere Cartesio è appagante, stimolante e pure piacevole. I filosofi del suo tempo erano maestri, con l'atteggiamento di superiorità che questo titolo porta con sè. Cartesio invece non scrive come un maestro, ma come uno scopritore e un esploratore, ansioso di comunicare ciò che ha trovato.

(continua...)

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