giovedì 19 maggio 2011

La cura

L'ozio è il padre della psicologia.
Nietzsche
Io non so quale sia il ruolo di Dio nelle vicende e nei destini umani; conosco, però, l'occupazione preferita di quell'ingestibile che è il Diavolo.
Il caro Satana si diverte tantissimo a creare situazioni ironiche e beffarde che quando poi uno ci ripensa non può far altro che ridere.
Immaginate di regalare, tra tanti libri possibili, proprio La cura ad una ragazza volendo simboleggiare romanticamente che ci tenete a lei e che ve ne volete prendere cura. Cosa ne pensereste del fatto che avete scelto, per attuare questa idea dolce e stomachevole, proprio la regina dalle stronze che non ha speranza di cura nè si merita cura alcuna?
Ok, andiamo avanti. Abbiamo ghignato abbastanza.

La cura andrebbe letto per almeno tre motivi:
1) è breve
2) è grandioso
3) l'ha scritto Hermann Hesse

Ma questi sono motivi che non convincono nessuno e un libro come La cura merita ben altro commento. Cercherò di darvi degli spunti di lettura, ciò che a me è piaciuto di più.
Nella Prefazione potrete trovare:
- un accenno alla saggezza dei vecchi e cioè la conoscenza delle grandi antinomie, dei segreti del ciclo e della bipolarità
- una dichiarazione sul diritto ad essere ingestibile nella scrittura e far volare così i nostri piccoli aquiloni di carta
Nel primo capitolo potrete trovare:
- una divertentissima e paranoica scena delle difficoltà di scegliere una camera d'albergo
- l'incontro con il medico delle terme e le conseguenti riflessioni sul dialogo che dovrebbe instaurarsi tra gli uomini di diversa formazione e cultura
- le differenze tra le sofferenze dell'anima e quelle del corpo
- considerazioni sugli scienziati e una teoria sui nevropatici
- una bellissima frase mutuata da i Greci.
Nel secondo capitolo potrete trovare:
- la demolizione del proverbio "il mattino ha l'oro in bocca"
- cosa può diventare, nella mente di un artista, un bagno caldo
- le conseguenze che può scatenare l'orecchio ultravigile dell'insonne
- la crudeltà degli arredatori dei parchi
- lezioni di filosofia e teoria del fenomeno, applicato al modo che hanno di mangiare i clienti della stazione termale
- cosa succederebbe sul piano cosmico se sparisse la sciatica dalla vita dell'uomo
- psicologia dell'anima dei reumatici
- un sogno persecutorio
- l'odio per la musica melensa e appiccicosa suonata nei caffè per i clienti borghesi e distratti perchè manca del cuore e della più intima necessità: cioè la necessità, il vivido bisogno, la tensione di anime che aspettano di essere liberate dall'arte
- un'eccezionale scena che descrive lo stupore e il disagio che si possono provare vedendo le vetrine del centro di una città turistica (questa da sola vale tutto il libro)
- una critica delle cartoline erotiche
- il liberatorio incontro con due tenerissime martore
Nel terzo capitolo potrete trovare:
- una dissertazione sull'odio e i suoi effetti sull'animo umano
- la dichiarazione principali d'intenti dell'autore che confessa di voler capire meglio cosa significhi essere psicopatico
- conoscerete la convinzione più radicata di Hesse sull'essenza del mondo
- alcune considerazioni sulla "grazia" e sull'io isolato in preda alle lotte più disparate
- il Nuovo Testamento visto come un libro che detiene una tecnica psicologica elaborata alla perfezione
- come ama e crea un poeta
Nel quarto capitolo potrete trovare:
- quale motivo ci fa rimpiangere la solitudine
- cosa pensa e cosa diventa un malato "imprigionato" dalla sua malattia
- come il vizio e l'ignavia possano impossessarsi di noi
- il pericolo e le noie della ciarla
- una critica del cinematografo
- la descrizione di cos'è il gioco d'azzardo (MEMORABILE!)
- le differenze tra la meccanica eccitatoria e quella spirituale (MEMORABILE BIS!)
- l'attività dell'occhio
- il senso della metamorfosi
Nel quinto capitolo potrete trovare:
- cosa diventano gli estranei per un artista
- come l'uomo riesca a superare ogni situazione
- la comparsa del doppelganger
- la grande scena dell'arrivo di una voglia irrefrenabile di ridere mentre il protagonista è al ristorante
- il dialogo con un "compagno di sventura" (da Oscar e da rileggere più volte)
- pensieri sull'idea dell'unità e sul gioco della molteplicità e del caso
- i pericoli di adeguarsi ad una "norma" che non ci appartiene
- la descrizione di due vie da seguire per conseguire la redenzione
- l'anelito a raggiungere l'equilibrio dell'amore
Nel capitoletto finale potrete trovare:
- che la vita non è un conto o una figura matematica, ma un prodigio...
- la relatività del concetto di psicopatico
- cosa potrebbe trovarsi sotto il microscopio di una psicologia vera (che non esiste ancora)
- l'auspicio dell'avvento di una psicologia dall'occhio cosmico
- il progetto di una scrittura come la sogna Hesse (semplicemente sublime)

Questo e molto altro potrete trovare, se vorrete leggere sto gioiellino letterario di Psychologia Balnearia.

2 commenti:

  1. E vabbè, ma se lo descrivi così convinci e straconvinci!
    Me lo compro, anche se Hesse non è molto nelle mie corde, ma letto come lo hai letto tu allora è probabile che mi piaccia perchè le argomentazioni sono molto efficaci.
    Poi te lo faccio sapere.
    Buona giornata

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  2. Ok, ma non è per convincere è che mi piace segnalare ciò che m'è piaciuto.
    Su Hesse o sul qualsiasi grande scrittore si può discute e leggere o no, ma secondo me, quando il testo è breve uno sforzo si può fare.
    Fammi sapereeeeeeeeee

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