sabato 28 maggio 2011

Immortali orizzonti

Se sono nervoso, cosa che non mi capita quasi mai, di star seduto non ne ho proprio voglia.
Se sono depresso, cosa che mi accade frequentemente, sento l’irrefrenabile impulso di camminare.
Non riesco proprio a stare fermo e guardare i gabbiani che volano all'orizzonte non basta, devo passeggiare.
Così esco e vago, senza una destinazione precisa, con la testa ciondolante e le mani dietro la schiena. Porto sempre un libro con me casomai mi venga voglia di leggere, ma in queste condizioni non succede affatto.
Se è proprio dura spero di essere investito da un auto; da una moto no, perchè avrei più probabilità di sopravvivere e di rimanere al massimo ferito, forse mi spezzerei una gamba ottenendo dolore e rotture di palle e non cambierebbe nulla.
No. O morte o niente. Almeno la morte è una svolta, una meta. La mia felicità segreta.
Oggi è proprio uno di quei giorni ed esco di casa. E’ pomeriggio, il momento più inutile della giornata.
Decido di non portare le chiavi con me; è un gesto stupido ed infantile, ma lo trovo tragico in maniera sublime.
Non chiudo il portone, almeno quel minchione del portiere s’incazzerà ed io sarò contento.
Percorro i marciapiedi a capo chino e noto già un primo miglioramento del mio umore perchè vedo grigio a chiazze colorate e non il solito nero.
Poi mi fermo, mi appoggio ad un muretto per sentire i miei pensieri.
Inutilità. Noia. Nessuna sorpresa. Mai.
Dio mio, ma quando finisce?
Mi guardo rapidamente in giro, osservo con distacco il movimento della gente, lo sfrecciare dei motorini, il caracollare fumoso e puzzolente delle tante auto, lo strano teatro degli esercizi commerciali...
Torno in me. Ai miei pensieri semi-teologici e para-escatologici.
Apocalisse, fine del mondo, spiriti delle stelle. Buoni per il mindtrash o, se bevo, per un grande poema.
Niente. Oggi è proprio moscia, mi ci vuole la scogliera.
Ci sarà un po’ di vento, ma fa niente. Adoro il seguente e conseguente mal di gola, soprattutto se accompagnato da una tosse forte e aspra. Amo la dolcezza in altrrre cose...
Abbandono l’appoggio del muretto e mi dirigo verso l’ultimo pietroso pezzo di terraferma perchè ho bisogno, ancora una volta, dell’abbraccio della grande madre grigia. (o marrone?)
Spero che anche stavolta mi dia la carica, un barlume di speranza.
Dopo circa un quarto d’ora, eccomi. Sono fortunato, non c’è nessuno.
Il vento è abbastanza forte e pungente, mi rintano a mo' di tartaruga nel giubbino.
Arrivo fin dove è possibile camminare. Mi fermo. Mi piace tener duro al vento che mi soffia contro e respirare forte.
Guardo il tutto.
L’orizzonte falso-infinito-rosa, il cielo nobile e ironico e il mare e le sue figlie inquiete, le onde.
Tante onde. Perpetue, urlanti, testarde.
Oggi mi sembrano stanche, annoiate. Senza voglia di ondeggiare. Sorelle.
Poi guardo giù, in basso e faccio il solito commento: è altino, eh?
Resto imperterrito a fissare il baratro. Ancora un po’, ancora un po’. Ancora...
Poscia vado a sedermi sul mio scoglio preferito. C’è ancora la scritta che feci col pennarello nero anni fa.
Ero venuto qui con Marta e dopo un lunghissimo bacio appassionato e una guardata al romantico panorama abbracciati stretti stretti, avevo preso il pennarello dalla tasca e vergato queste immortali parole:
Andrè & Marta
togheter
forever


Quante stronzate che si scrivono...

7 commenti:

  1. Carissimo, comunque vada sono momenti che fanno parte della ostra vita e l'autenticità che li caratterizza, anche se poi le cose non vanno come sembrava o potessero andare, ci ricordano cosa possiamo essere e possiamo tornare ad essere.
    Complimenti perchè la pagina di cuore che hai scritto è veramente bella e piena di romantica vita, che non è poco.
    Buon inizio settimana

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  2. Grazie Luce.
    Quasi quasi cambio il nome del Blog in: Dialogo tra Buio e Luce...
    :)))))))))

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  3. E vabbè, pochi ma buoni, non credi? :-D
    e poi vabbè Luce io si ( è il mio secondo nome ) ma tu Buio naaaaaa! :-)

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  4. Sì, è così che mi piace.
    Nel segno di Nietzsche: questo blog si conviene a pochissimi...

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  5. Scusate se disturbo...
    Riguardo questo post e un pò di male di vivere che ho annusato, vorrei che leggessi il mio post "DIFORICA A CHI?" in cui spiego il perchè non convenga tentare il suicidio.
    Comunque adesso ho capito perchè Egon Schiele piaccia molto anche a te! ;-)

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  6. po'...scusa, so che alcuni ti strappano lo scalpo per certi errori :)

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  7. Ok, mi hai incuriosito.
    E non ti preoccupare, nessun disturbo e lo scalpo lo faccio solo a quei minchioni che mi spammano il viagra nel blog come quel tizio che ho beccato giorni fa.

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