giovedì 5 maggio 2011

I Neoplatonici (trenino arcobaleno)

I Neoplatonici è un libro che appartiene al genere dei libri sommersi; ed è un vero peccato.
Scritto nella seconda metà dell'Ottocento vide la luce soltanto nel 1977.
Immaginate che posto migliore sarebbe l'Italia se sto libro che parla di amore gay fosse uscito allora e si fosse poi da esso sviluppato un dibattito sereno e senza pregiudizi sull'omosessualità? Sì, lo so - fantascienza.
Sono altresì contento perchè ho potuto scoprire un Settembrini uomo e artista e non solo la statuetta da presepe risorgimentale che ero abituato a conoscere. Onore a te, Luigi! Eroe antiborbonico e scrittore!
Ambientato nell'antica Grecia, i due protagonisti sono i giovani ateniesi Doro e Callicle.
Crescono insieme, vivono insieme e insieme studiano. Tra di loro scoppia l'amore e le frasi che descrivono il preludio del loro congiungimento son deliziose. Le scene di sesso, invece, sono abbastanza esplicite anche se la metafora la fa da padrona.
Le belle mele, l'Ercole, il giardino d'Esperia...
Ho trovato alquanto tenera la loro "processione" al tempio di Atena per rigraziare la dea di aver donato l'olio agli uomini.
L'incontro col maestro platonico Codro, invece, è molto ironica. Codro dovrebbe essere colui che insegna l'amore ai giovani mentre è lui a finire nel mezzo guidato da essi. E mi raccomando, che il trenino sia reciproco e attenti a non uscir di carreggiata!
Il libro affronta anche l'amore eterosessuale e la questione del rapporto anale tra uomo e donna, attraverso le parole della giovane Innide.
Voglio riportare sto passo perchè son dubbi su cui (conoscendomi) mi arrovellerò per un po':
"Eppure" disse Doro "molti biasimano questo amore, e molti più biasimano la legge della reciprocanza".
E Codro: "Chi sono costoro? quelli che non conoscono questo amore, e biasimano ciò che non conoscono. Coloro che hanno sentito questo diletto amoroso, ne ringraziano gli Dei. Io dirò a quelli: Ma provate, vedete, conoscete prima, e poi ne riparleremo. E a chi nega la legge io rispondo, che egli nega che due sia maggiore di uno, che due diletti piacciono più di uno. Amare è cosa santa, godere dell'amore senza offesa altrui e senza vergogna propria, godere egualmente, è accrescimento e compimento d'amore. Non ascoltate, o giovanetti, coloro che ragionano di cose di cui non hanno conoscenza, e qui la conoscenza non viene dalla mente ma dalla esperienza e dal fatto. Chi non ha provato non può parlarne".
Il libro si chiude con un doppio matrimonio e con un "guizzo letterario" che non rivelerò, ma che starà a voi scoprire se deciderete di leggere. Dico solo che il libro non è un inno all'omosessualità, ma alla più lieta bisessualità (almeno, così m'è parso di capire) e m'è piaciuto il non seguire le diretive di Platone nè come guida d'amore, nè per la comunanza delle donne...Callicle e Doro, forse, son più saggi ancora di lui...

2 commenti:

  1. Senti, io me lo compro e poi ti faccio sapere. tra l'altro sono PERFETTAMENTE d'accordo con il pezzettino che hai segnalato.
    Grazie della dritta.
    Non ci resta che le leggere e pensare.
    Cordiale saluto grato

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  2. ok, mi farebbe assai piacere aver "creato" una lettrice di più.

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