mercoledì 6 luglio 2011

L'entrata di Cristo a Bruxelles

Parigi è l'unica città al mondo in cui non si ha bisogno di essere felici.
Avevo già sentito parlare della Nothomb, ma ancora non avevo letto nulla di lei.
Ecco perchè mi piace l'idea editoriale del Sole26ore. Ti propongono libriccini che contengono alcuni racconti di vari scrittori in modo da darti l'occasione di "assaggiare" un autore. Per soli due euro hai la possibilità di fare una prova, se ti piace scopri un nuovo amore letterario; se non ti piace hai comunque impiegato il tuo tempo meglio di quanto avresti mai potuto fare. (ha parlato il talebano della lettura...)
In questo volumetto ci son due racconti.
Il primo, L'entrata di Cristo a Bruxelles, è una sorta di favola perchè è una storia che non si preoccupa troppo della logica o delle convenzioni realistiche, ha una morale ed ha pure un lieto fine.
La Nothomb sa scrivere, altrochè, perchè sa inventare e sa piazzarti le frasi giuste nel momento giusto. Non vorrei dire che sa usare gli artifici letterari, sarebbe riduttivo. Sa narrare perchè sa quando è il momento di forzare, quando è il momento di essere scorrevole e quando piazzarti una bella trovata. Scrivere bene, è anzitutto una questione di ritmo e leggere la Nothomb è come seguire un ammaliante jazz metafisico.
Sappiate che L'entrata di Cristo comincia con un chiodo piantato nella testa di un neonato e finisce nell'esatto opposto. Seguirete con curiosità la storia di Zoe e Salvator, il loro amore al di là delle convenzioni dell'alta società. Saprete come l'amore può coinvolgere strane regioni dell'essere, come ci si può sposare per disprezzo e vi verrà la curiosità di andare a Malines.
Il secondo racconto si intitola Senza nome. Vi dico subito che ho provato un'invidia selvaggia a vedere come Amélie sia riuscita a creare una storia simile. Un uomo parte per il Nord perchè, dopo aver letto Goethe, ascoltato la musica di Purcell ecc., s'è convinto di poter trovare la dama dei suoi sogni al Nord. Dove ci sono il Genio del freddo e le fate.
Dopo aver percorso chilometri e chilometri in una regione sperduta e nevosa della Finlandia con una slitta trainata da quattro cani, trova rifugio in una casa che crede disabitata.
La casa, però, è abitata da quattro uomini che lui sorprende a guardare con incredibile attenzione una stupida soap opera. Ma è per scoprire cosa succederà la prima notte al protagonista che vale la pena di leggere sto magnifico racconto.
Forse invidierete il protagonista, forse lo compiangerete...chissà. Dipende da cosa pensate delle prigioni dorate, del godimento e degli affetti familiari.
Tanto di cappello, cara Nothomb. Mi hai convinto a seguirti ancora e credo che il prossimo acquisto letterario sarà Igiene dell'assassino.

Ah, quasi mi dimenticavo. Ti ringrazio per avermi fatto ricordare di James Ensor, che tanto mi piacque quando feci l'esame di Storia dell'Arte Contemporanea.

5 commenti:

  1. Ho letto tutto di questa donna, tranne l'ultimo paio di libri... aspetterò un po' per comprare le varie edizioni "de poche" (tascabili)... le voglio bene, ma non conviene comprarla a prezzo pieno (né lei, né nessun altro)...

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  2. Concordo in pieno.
    I libri in Italia sono cari in media. Io aspetto i tascabili e saccheggio le bancarelle.

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  3. Io li compro in francese, al massimo costano 7 euro...

    "Igiene dell'assassino" è forse il miglior libro della Nothomb...

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  4. La zona di Portalba a Napoli è imbattibile come prezzi e qualità..

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  5. Ci ho comprato tutti i libri del liceo...

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