martedì 18 ottobre 2011

Lo psicoanalista


Davvero gustoso e divertente questo libello di Umberto Silva sugli psicoanalisti e sul mondo della psicoanalisi.
I libelli sono scritti polemici che servono per lanciare boutade e io le adoro, le boutade.
È facile trovare libri di psicoanalisi che trattano di ossessioni, compulsioni e perversioni.
Questo libro è particolare perché parla dello psicoanalista, del suo modo d’amare, di come si comporta con i colleghi, di cosa pensa quando in seduta ostinatamente tace.
Insomma ti fa entrare nella “testa” dello psicoanalista che di tutto ama parlare eccetto di sé.
Il primo capitolo contiene le ammonizioni e le premonizioni che il professor Aretusa fa al giovane collega Zilli. Consigli su come arredare lo studio (indispensabile la chaise lounge Le Corbusier), su come trattare i pazienti, su cosa dire durante le sedute (cioè assolutamente niente), su come affrontare lo stress della prima paziente, su come entrare nella buona società per procacciarsi i clienti (e qui incontrerete la Bellotti Bezzi), di come millantare del Nuovo Metodo, di come arredare lo studio e di dove appendere la laurea, ecc.
Il secondo capitolo racconta il convegno danzante di psicoanalisi di Gardone del 1996. Troverete una serie di premi dedicati alle dichiarazioni d’amor transverso pronunciate da pazienti nel corso dell’anno 1995, magistralmente interpretate dall’attrice Gina Lotti; da sganasciarsi.
Nel terzo capitolo, intitolato Lui, troverete una serie di istoriette di psicoanalisti e pazienti, una sorta di poesie psicoanalitiche quasi sempre a sfondo sessuale e tragicomico.
Nel quarto capitolo passerete una nottata col professor Zilli che vuole denunciare, con una lettera, un collega che ha fatto l’amore con una paziente. Lo vedrete cambiare stile e opinione ora per ora, minuto per minuto, fino alla inevitabile conclusione che giungerà verso le 11 e 30…
L’ultimo capitolo, brevissimo, parla di una beffarda Grande Riforma della psicoanalisi, con un elenco di libri immaginari divertentissimo (uno fra tutti: Renato Gioia, Ho sempre trattato i miei pazienti da coglioni (autobiografia).
Insomma, sia che siate amanti della psicoanalisi, sia che ne siate a digiuno questo libriccino vi farà ghignare davvero e forse, ma dico forse, pure un poco rinsavire. Dissacrante e beffardo (proprio come piace a me) nel dipingere gli psicoanalisti dei gran furboni affamati di sesso.
Ora vi posto un premio e una istorietta.

MENZIONE SPECIALE
A
VITA

presentata dal dott. Aziz Reggimento
Interprete: il subconscio subacqueo d’una
Lotti sotto ogni aspettativa


I sogni schifosi che faccio
la vita schifosa
i pensieri
possono essere tutta
un’apparenza
e
sotto sotto
io stare benissimo?

Sotto gli impeccabili smoking gli psic lasciarono trapelare misteriosi gonfiori di cui andavano insieme vergognosi e fieri.

37.

Appena lo vide il volto le si illuminò, gli occhi
scintillarono, le labbra si inumidirono,
di una luce intensissima tutta
si circonfuse.
La decisione era presa, irrevocabile.
Mettendo da parte ogni brama avrebbe
cominciato
l’analisi, la ricerca interiore, il grande cammino.
Lui lo capì, e il muso gli scivolo giù,
giù,
giù.

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