mercoledì 21 dicembre 2011

IL zucchero del bottegaio


Mi piacciono i negozi, gli esercizi commerciali, soprattutto i bar, i sexy shop e i tabaccai.
Non ho simpatia per i mega store o gli ipermercati enormi perché sono sempre maledettamente affollati e la mia anima comunista si ribella loro perché li giudica affamatori del povero commerciante che ha il negozietto in città. Però devo riconoscere che i posti tipo Osciàn sono davvero spettacolari, ben forniti e si risparmia pure.
L’unico negozio che non mi piace è la salumeria. Il perché non lo so, ma è sempre stato così.
La figura del salumiere mi è antipatica da morire, l’ho sempre considerata la mia nemesi. A pelle, proprio, i bottegai della pappatoria li ho sempre avuti sulle palle.
Certo ha contribuito pure il fatto che i genitori della mia prima ragazza erano salumieri che mi hanno odiato dal primo momento vai a capire perché. Forse perchè io ero un ragazzo di cultura, sempre con un libro in mano e loro i libri manco sapevano cosa fossero? Forse, fatto sta che mi fracassarono proprio i coglioni rendendo la vita impossibile a me e a quella povera ragazzina. Ignoranti, rozzi, buzzurri. La classica gente che dovrebbe lavorare, mangiare, cacare e dormire e che invece vorrebbe parlare, ragionare…ma di che? Voi siete bestie che si affaticano tra mozzarelle e soldi. State zitti, faticate e non rompete il cazzo.
Servi del denaro, vorrebbero avere pensieri umani, ma non ce la fanno. Troppo stronzi. E votano pure, ignoranti di merda...
Comunque l’altro giorno sono andato a fare la spesa e dovevo per forza andare dal salumiere.
Sono andato dal tabaccaio, dal macellaio, dal farmacista e purtroppo dovevo compare altri prodotti che trovi solo dal casadduoglio.
Entro e dico buongiorno. Ovviamente quello alla cassa non risponde e quello al bancone è troppo occupato a vendere prodotti che manco conosce per occuparsi di me.
Mi aggiro tra gli scaffali mentre do un’occhiata alla lista della spesa. Allora vediamo…pasta lunga, pasta corta, sottilette, latte, miele, tonno, biscotti e lo zucchero…oh, dov’è lo zucchero? Cerco in lungo e in largo, ma lo zucchero non lo trovo proprio.
Domando al cassiere che mi pare sia il proprietario del negozio: Scusi, dov’è lo zucchero?
Quello mi guarda qualche secondo, inarca le sopracciglia e con voce supponente risponde: IL zucchero è lì sotto, dove sta la nutella.
Io rimango basito, mi dirigo nel posto dove mi ha indicato, prendo lo zucchero, torno alla cassa, pago e me ne vado.
IL zucchero? Cioè sto tipo non solo è ignorante, ma mi ha voluto pure correggere! Che cazzo! Non gli è passato manco per l’anticamera del cervello che io fossi nel giusto, non ha approfittato della mia provvidenziale domanda per imparare una cosa semplicissima. Ha preferito ignorarmi, inarcare le sopracciglia e dire IL zucchero!
Che madonna! Ma sarà capitato in negozio che qualcun altro gli abbia chiesto dove sia lo zucchero? Sarà giunto in negozio un fornitore per dire che aveva portato lo zucchero! Avrà pur visto un film dove una dolce nonnina chiedeva alla sua adorata nipotina di passarle lo zucchero mentre preparava una torta di mele!
Niente. Il salumiere è impermeabile a qualsiasi influsso culturale, dal più infimo al più grande.
Lui ha la sua salumeria, è il re delle olive ascolane ripiene, è l’eroe del profitto accumulato con la vendita della ricotta fresca. Comanda lui, è un eroe nazionale!
Ha sempre ragione, non contradditelo (soprattutto nel suo puzzolente regno) e dite tutti in coro: viva IL zucchero!!!

2 commenti:

  1. Codesto più che un salumiere mi pare un pizzicagnolo, c'ha tutto!

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  2. Minimarket, pizzicagnolo...io quando vedo il tipo che affetta i salumi e vende la mozzarella lo chiamo sempre salumiere...

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