mercoledì 16 maggio 2012

Facciamo la conoscenza dell'indaco


Visto che voglio inaugurare una sezione del blog dedicata ai colori e alla teoria dei colori, come primo post ho deciso di parlare dell'indaco. Colore il cui nome ci accompagna sin da bambini perché è uno dei sette colori che compongono l'arcobaleno che è composto da rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, violetto e, appunto, indaco.
L'indaco è un blu molto complesso che spazia dal nero inchiostro all'azzurro tenue. Amato dagli acquerellisti, l'indaco appare come un colore forte ed opaco, totalmente permanente e fotostabile.
Uno dei pigmenti blu più antichi, l'indaco fu creato, in origine, utilizzando delle piante del genere indigofera. Il più diffuso veniva realizzato utilizzando la pianta indiana Indigo Tinctoria, da qui il nome indaco (inchiostro indiano). La pianta veniva tagliata e messa in grandi fusti dove macerava e fermentava. Il precipitato scuro veniva poi scremato, passato, pressato ed asciugato in dischi che avrebbero poi formato la base del pigmento indaco.
L'indaco può essere trovato in tutto il mondo e, addirittura nell'antica civiltà Maya, dove veniva utilizzato per le ceramiche e negli affreschi. Tracce di indaco possono essere trovate negli scudi da parata degli antichi romani e nei vestiti degli egizi. Era anche la base dell'inchiostro standard blu cinese e, una volta scoperto che non era corrosivo, fu utilizzato per i manoscritti indiani e persiani. Una volta che il commercio di indaco si impiantò in Europa, si inserì nella cultura europea e oggi si trova nelle cattedrali britanniche di Exeter e Salisbury.
I blu sono sempre stati tra i colori più costosi al mondo artistico. Se confrontato con le sue controparti minerali, come lapislazzuli e cobalto, l'indaco è molto meno caro e gli artisti come Rembrandt e Frans Hals lo utilizzavano nei loro dipinti.
Nel 1878 il chimico tedesco Von Baeyer scoprì come sintetizzare l'indaco. Dopo questa scoperta, il commercio dell'indaco naturale declinò e oggi per i pigmenti viene utilizzato un indaco sintetico di alta qualità. L'indaco del Bengala, comunque, che viene considerato tra i migliori, ha continuato ad essere ampiamente utilizzato nell'industria tessile.
Nel 1997, quando fu ricostruito il teatro Shakespeare Globe a Londra, fu utilizzato il pigmento originale indiano per dipingere la volta celeste del teatro.

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