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lunedì 4 giugno 2012
Programma politico Movimento 5 Stelle 3. Informazione
Qual è la prima cosa da notare in Berlusconi come politico? Di sicuro il fatto che un possessore di poteri economoci, finanziari e mediatici non può accedere anche al potere politico. È lampante, ma purtroppo la gente non lo capisce e la cosa non viene sottolineata a sufficienza anche se è un fattore della massima importanza.
Berlusconi sa benissimo che controllando l'informazione controlla il cervello delle persone ed è in grado, con questo immenso potere, di manipolare la realtà in cui viviamo. Vi sarà capitato di leggere o ascoltare qualche leccapalle di Silvio dire che le televisioni, i giornali, ecc. non sono importanti per vincere le elezioni. PALLE. Bisognerebbe domandare a questo imbecille il perché allora Berlusconi voglia possedere e dominare tutte le tv e i giornali e le radio possibili.
Per questo, un movimento politico che si rispetti deve avere nel suo programma un'intera parte dedicata all'informazione. Ormai i mass media sono vere e proprie potenze, influenzano tutto. Non lasciamole nelle mani di questa gentaglia, nelle mani dei politicanti.
Un'ultima annotazione che mi riguarda un po' più da vicino. L'Ordine dei giornalisti so che fu creato negli anni di Mussolini e del fascismo. So che oltre che qui da noi sopravvive in Portogallo dove anche lì nacque sotto la dittatura fascista di Salazar. Io non ne capisco l'utilità. So che costa (mortacci loro), che dà poltrone e che non garantisce per nulla la qualità del giornalismo. A che serve l'Ordine dei giornalisti?
Andiamo avanti e buona lettura delle proposte (sempre da approfondire per conto vostro).
L’informazione è uno dei fondamenti della democrazia e della sopravvivenza individuale. Se il controllo dell’informazione è concentrato in pochi attori, inevitabilmente si manifestano derive antidemocratiche. Se l’informazione ha come riferimenti i soggetti economici e non il cittadino, gli interessi delle multinazionali e dei gruppi di potere economico prevalgono sugli interessi del singolo. L’informazione quindi è alla base di qualunque altra area di interesse sociale. Il cittadino non informato o disinformato non può decidere, non può scegliere. Assume un ruolo di consumatore e di elettore passivo, escluso dalle scelte che lo riguardano.
Le proposte:
• Cittadinanza digitale per nascita, accesso alla rete gratuito per ogni cittadino italiano
• Eliminazione dei contributi pubblici per il finanziamento delle testate giornalistiche
• Nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%
• Le frequenze televisive vanno assegnate attraverso un’asta pubblica ogni cinque anni
• Abolizione della legge del governo D’Alema che richiede un contributo dell’uno per cento sui ricavi agli assegnatari di frequenze televisive
• Nessun quotidiano con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato diffuso con proprietà massima del 10%
• Abolizione dell’Ordine dei giornalisti
• Vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%, di due canali televisivi pubblici
• Un solo canale televisivo pubblico, senza pubblicità, informativo e culturale,indipendente dai partiti
• Abolizione della legge Gasparri
• Copertura completa dell’ADSL a livello di territorio nazionale
• Statalizzazione della dorsale telefonica, con il suo riacquisto a prezzo di costo da Telecom Italia,
e l’impegno da parte dello Stato di fornire gli stessi servizi a prezzi competitivi ad ogni operatore telefonico
• Introduzione dei ripetitori Wimax per l’accesso mobile e diffuso alla Rete
• Eliminazione del canone telefonico per l’allacciamento alla rete fissa
• Allineamento immediato delle tariffe di connessione a Internet e telefoniche a quelle europee
• Tetto nazionale massimo del 5% per le società di raccolta pubblicitaria facenti capo a un singolo soggetto economico privato
• Riduzione del tempo di decorrenza della proprietà intellettuale a 20 anni
• Abolizione della legge Urbani sul copyright
• Divieto della partecipazione azionaria da parte delle banche e di enti pubblici o para pubblici a società editoriali
• Depenalizzazione della querela per diffamazione e riconoscimento al querelato dello stesso importo richiesto in caso di non luogo a procedere (importo depositato presso il tribunale in anticipo in via cautelare all’atto della querela)
• Abolizione della legge Pisanu sulla limitazione all’accesso wi fi. (obiettivo raggiunto)
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