martedì 14 giugno 2011

Chiudere la scuola con il vecchio Hank

Il sogno di ogni professore è quello di non rompere le palle ai propri studenti con noiosissime lezioni come i suoi professori avevano fatto con lui quando era anch'egli uno studente. È anche il mio sogno e ci provo, ci provo davvero.
All’inizio dell’anno scolastico, consegnai ai ragazzi di V questo frammento di Deleuze.
Il frammento deleuziano è nel mio cuore perché dà un’idea precisa di quello che può essere la filosofia e quale uso se ne può fare ai nostri giorni. Al di fuori delle dinamiche scolastiche, universitarie, cattedratiche e cacalibresche.
Del resto è una superstizione di questi tempi malandati credere che la filosofia sia solo teoria, un vuoto arzigogolare in astratto, insomma qualcosa per masturbarsi il cervello. Ritengo sia compito di un professore di filosofia estirpare le credenze sciocche e stereotipate sulla sua materia e cercare di far capire ai ragazzi come stanno davvero le cose con essa.
In questi ultimi giorni di scuola, mentre affrontavamo la storia della filosofia del Novecento (Sartre, Heidegger, gli esistenzialisti, la Scuola di Francoforte ecc.), ho portato loro un frammento tratto da Musica per organi caldi del mio amato Bukowski.
Era un modo per far capire che la filosofia non è confinata ai filosofi, né si trova soltanto nelle loro opere o nei manuali scolastici. Voleva essere un tentativo per dire loro che un compito prettamente filosofico è quello di allargare gli orizzonti, andare oltre le etichette e diffidare sempre e comunque anche dei filosofi stessi. C’era un po’ di ironia in tutto questo, chissà quanti di loro l’hanno colta...
Lo regalo anche a voi, mes amis.
Prese L'uomo in rivolta di Camus e ne lesse qualche pagina.
Camus parlava di angoscia, di terrore e dell'infelicità della condizione umana, ma ne parlava in modo così sereno e fiorito... il suo linguaggio era tale da dare l'impressione che niente sarebbe mai riuscito a scalfire né lui né il suo stile. In altre parole, era lo stesso che se tutto fosse andato nel migliore dei modi. Il suo modo di scrivere era quello di un uomo che aveva appena finito di mangiare una grossa bistecca, con contorno di insalata e di patate fritte, accompagnandola con una bottiglia di buon vino francese. Forse l'umanità soffriva, ma lui no di sicuro.
Molto saggio da parte sua, ma Henry preferiva qualcuno che urlasse quando il mondo andava a fuoco. Lasciò cadere il libro e cercò di dormire.

13 commenti:

  1. Non bisognerebbe mai smettere di incazzarsi ed urlare per le ingiustizie del mondo che creano tanta angoscia...
    Si può anche farlo con una bistecca davanti però, così si trovano le forze per poter urlare più forte :)

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  2. @ Giovanni
    so che anche tu sei un amico di Hank...

    @ BipoLovely
    vedo che sei affezionata al concetto di bistecca eh... :-))

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  3. FILOSOFIA: "La filosofia (dal greco φιλοσοφία, composto di φιλεῖν (filèin), "amare", e σοφία (sofìa), "sapienza", ossia "amore per la sapienza")[2] è un campo di studi che si pone domande sul mondo e sull'uomo, indaga sul senso dell'essere e dell'esistenza umana, e si prefigge inoltre il tentativo di studiare e definire le possibilità, i limiti e la natura stessa della conoscenza." sa Wikipedia
    Tant'è.
    Io la filosofia poi la vedo dappertutto, la vita la prendo pure con filosofia ( e non è solo una battuta..:-) ) .
    Cordialmente sempre proff.

    ps la frase della homepage sull'amore non piaaaaaaaaace per niente!

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  4. filein to sophon...amare/tendere verso ciò che è luminoso. questa è la traduzione che preferisco.

    p.s. la frase in homepage è troppo saggia, lo so.

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  5. non l'avevo letta...
    a me siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii :)

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  6. Amo così tanto il vecchio Hank che il protagonista del romanzo (a proposito, sei nel gruppo di lettura, ovviamente) si chiama proprio così.

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  7. La frase in homepage non sarà "troppo" saggia, ma saggia forse sì!
    Traduco...
    L'affetto dura certamente più dei tre giorni dell'amore! È una crescita in cui consapevolezza e coscienza sono sovrane. Soprattutto quando è solido. E l'affetto diventa solido quando l'amore (lo strepito? il caos magico ma ottundente?) si è tolto dalle palle!

    Quindi, se si hanno già affetto e pure trombate, amministrare qualche rottura di coglioni in compagnia non è poi così grave, visto che le rotture di coglioni esistono in tutti i casi!
    Ehm... Qualcuno vuole anche un Lucano? ;))

    P.S.
    "L'amore è un trucco per alleviare il nostro sanguinare"
    Hank forever!

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  8. @ Ydea, hai una mente lucida non c'è che dire, hai pure una discreta bravura ad addentrarti in ragionamenti dialettici e sai uscirne fuori con un colpo di spada che trancia di netto il groviglio.

    anche se confesso, quello che mi ha affascinato davvero è l'uso della parola "ottundente". chapeau.

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  9. Wow! E pensa che sono anche spiritosa! :D
    Un ritroso ringraziamento a te.
    Tieni pure su il cappello però...
    Mente lucida? Uh-uh! Non sempre.
    Ragionamenti dialettici? Direi di no, quelli dialettici li ho sempre lasciati ai bravi "oratori". Diciamo che il mio è solo un gaio vergare, a volte definito - con tenero francesismo - da "cacacazzo puntualizzatrice". ;)
    In compenso concordo con la storia della spada: quelle rare volte che non è spuntata riesce a tranciare di netto persino un pisello!
    (L'ortaggio, sia chiaro!)
    P.S.
    Affascinata dal tuo affascinamento mi verrebbe da dire: cosa c'è di più ottundente dell'amore? Si perde l'acutezza, no? Per questo è cieco!
    Come l'intestino d'altronde... Uhahah!
    Ma non lo dico.

    Un ciao dalla figlia 'e 'ntrocchia che non sono altro.

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  10. sì, con l'amore si acquista tutto per perdere tutto. è l'armonica sproporzione ad affascinarmi di questo Re dei sentimenti.

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