La scarpetta di cenerentola calza a pennelloVenderei mia sorella per poter leggere il diario segreto del parrucchiere del nipote di Joyce, quindi potete ben immaginare i salti di gioia che ho fatto quando finalmente si sono decisi a ristampare In culo oggi no di Jana Cerna.
Anche la mia fica
ma solo a qualcuno
Non però a uno solo
a te starebbe senz’altro bene
Le fiche si cuciono su misura
e al sarto gli si dice
Mi ci metta una fodera di seta
e non metta bottoni
tanto la porterò slacciata
Si cuciono quindi così
come la biancheria da uomo
Chi è Jana Cerna? E' la figlia di Milena Jesenska, la famosa Milena di Kafka (Lettere a Milena). Eccitati? Bene.
Come nasce Clarissa, il primo breve testo di questa purtroppo piccolissima raccolta?
Dalla nostalgia o - se volete - dalla noia, che del resto è la stessa cosa, dal malumore e dal capriccio, dall'insoddisfazione e dalla masturbazione.
Se i sogni e i desideri erotici per l'assenza di un amante sono giunti così lontano che viene scritto questo libro, non c'è in questo niente di esistenzialista, la cosa è del tutto logica e riguarda la psicoanalisi, piuttosto che vuote acrobazie sartriane di ozi insensati - anche in caso affermassimo che l'origine sia la stessa.
Clarissa si dibatte tra la rivoluzione e l'affascinante decadenza della borghesia.
La tragedia sta nel fatto che per fare la rivoluzione ha le unghie troppo lunghe e per realizzare i sogni borghesi ha molte inclinazioni ma poco talento. Clarissa è figlia di una giornalista progressista e di un architetto surrealista quindi può solamente fregarsene di tutto ciò che ha anche solo odore di rivoluzione.
Ha una storia con un amante bambino, un bambino amante: Battista.
Battista è giovane e non sa davvero accarezzarle le spalle perchè non sa ancora che in effetti quelle spalle sono bellissime. Battista tenta di toccare i seni di Clarissa con aria di uomo vissuto e il suo desiderio di violentare arriva a fare di lui un amante attivo, lasciando che Clarissa compia la sua volontà - costringendola a violentarlo di nuovo a sua volta.
A Clarissa è possibile vivere solo in sogno e il rapporto con la realtà la spaventa e riempie questo sogno di una sensazione di terrore, di paura e di spavento. Il rapporto con la realtà, la famosa formula magica delle persone la cui attività sessuale si esaurisce in coiti col preservativo e il cui intelletto riesce a contenere grossi dizionari enciclopedici e il diritto romano, persone che vi chiedono della vostra salute solo se avete tossito o starnutito davanti a loro e il cui desiderio di poesia si esaurisce "al di fuori della realtà", cioè nel loro "privato". A Clarissa ripugnano queste persone risolute, che hanno riservato alla poesia una parte del proprio tempo, come a qualsiasi altro hobby, per le quali quella pappetta diluita, senza sorprese, che spacciano per poesia, si limita alla versificazione e all'incontro fortuito con una prostituta di notte, quando tornano dai locali notturni.
C'è poi una Lettera, scritta da Honza, che considero una delle cose più belle che abbia letto negli ultmi quindici anni.
La forma esteriore è quella di una lettera d'amore.
Vi sono pensieri sulla filosofia, sulla poesia, su come dovrebbero essere e "fatte", su come dovrebbero unirsi per dar vita ad una terza cosa; che sono strabilianti per il loro essere dirette e oneste. E soprattutto molto, molto vere.
Honza incoraggia il suo uomo e così facendo incoraggia TUTTI gli uomini.
Ha una forza incredibile Honza quando parla del suo modo di intendere l'amore e il rapporto d'amore. Su cosa vuole sentirsi dire e come vuole sentirselo dire. Pensieri sulla speranza, sul tipo di fede che l'uomo deve avere, sul cosa significa sbarrare le vie di fuga da un rapporto...
Honza vuole sapere, dal suo uomo, tutto ciò che è sostanziale. Non crede alla veridicità così come è di solito concepita nella convivenza tra due persone: "Avevi detto che tornavi alle due e sei tornato alle otto e per giunta la settimana dopo, adesso mi dici immediatamente chi è la puttana che ti ha allontanato dal focolare domestico!", e lui dice che non è stata una puttana ma il compagno direttore che aveva l'onomastico e "devi ammettere, tesoro, che non potevo dirgli di no!", cosa che lei ammette fino a quando qualcuno non le dice che la puttana aveva i capelli biondi e le gambe storte, dopodichè segue la scena strappalacrime "come hai potuto!" e la riconciliazione a letto, che ha per conseguenza da una parte la proliferazione della famiglia e dall'altra una nuova puttana, questa volta coi capelli neri.
La Lettera prosegue fino a quando comincia una marcia furiosa di tutte le fantasie erotiche e le voglie sessuali che Honza vuole fare con il suo uomo.
Devo dire che mi piacciono tutte e non ce n'è nessuna che io non approvi.
Leggete la Lettera di Honza, vi sembrerà di chiavare in direzione della stratosfera.
E' in lista desideri da tempo, presto me lo procurerò ;)
RispondiEliminaCristoddio! Ho appena finito di leggerla...
RispondiEliminaAvevo la pelle d'oca e a tratti mi sono commossa come quando si assiste a qualcosa di bello, vero e profondo.
Allo stesso tempo mi ha intristito un pò pensare di non vivere un amore di questa portata e ho pensato: "Quante persone vivono, hanno vissuto o vivranno questo stato di grazia?"
Io non credo di conoscerne ma è così che bisognerebbe amare.
Ok, adesso vado a tagliarmi le vene :)
Giovà lo sapevo, per questo ti mandai l'sms
RispondiEliminaBipolama, non lo fare! :)
Mi fa piacere troppo tu l'abbia letta e che tu abbia usato l'espressione "stato di grazia".
cmq consoliamoci. la "missione" non è trovare un amore come quello (cosa impossibile), ma un amore e basta. Poi magari, la scrive ognuno di noi la sua Lettera..
si...forse...
RispondiEliminail problema è che sono sempre stata affascinata dalle MISCION IMPOSSIBOL :)
O comunque mi disturba la mediocrità, ecco perchè quella lettera mi ha esaltato!
"O comunque mi disturba la mediocrità, ecco perchè quella lettera mi ha esaltato!"
RispondiEliminaNon aggiungo altro.
non so se l'hai interpretata bene però...
RispondiEliminaNon so manco io se l'ho interpretata bene, ma mi piacciono troppo i tuoi commenti oggi e quindi non mi sento di dover aggiungere altro.
RispondiEliminaAndreij... mi sto innamorando di Lei
RispondiEliminamolto bene, di Jana dovrebbero innamorarsi tutti.
RispondiEliminain questo libriccino ci sono stupendi pensieri e grandi riflessioni.
in più costa anche poco, quindi...
Grande|! sopratutto il suo "manifesto contro la ragionevolezza" : difendetemi dalla peste , dal tifo e dalla ragionevolezza. Ragionevolezza sono i preservativi, i televisiori, la poesia sterile al servizio di un ideale positivo. IMPAREGGIABILE!
RispondiEliminaDove si puo' trovare questo libro gratuitamente? Potete scrivermi a radovangui@gmail.com.
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