mercoledì 15 giugno 2011

Poema sulla prima volta che incontrai Freud

Mentre pensoso fumavo su un cavalcavia
Mi venne voglia di conoscer la psicologia
O forse dovrei dire la teoria psicoanalitica
Che potesse arricchire la mia mente stitica
Così presi un treno e mi recai da Sigmund Freud
Mentre nell’ipod suonava Ummagumma dei Pink Floyd
Il maestro mi diede il benvenuto
E volle che sul divan fossi seduto
Disse che all’inizio provò con l’ipnosi
Ma quei metodi eran troppo faticosi
Voleva curare l’isteria
E cercava una nuova terapia
Un giorno d’un tratto scoprì le libere associazioni
Che riuscivano a guarire lapsus, tic e altre distrazioni
Studiò i sogni e le interpretazioni
Per capir fobie, nevrosi ed ossessioni
Passò a parlare della sessualità
Di com'è nell’infanzia e nella pubertà
Mi illustrò il concetto di libido come forma di energia
Che condanna l’uomo all’inferno della poligamia
Parlò del narcisismo, dell’oggetto sessuale
E del perché alcune donne non fanno sesso anale
Andando avanti col discorso
Del brandy prendeva un altro sorso
Dichiarò che lui era l’inventore di una scienza
Che studiava, facendola a pezzi, la coscienza
M’affascinarono talmente questi “squartamenti”
Che gli chiesi subito ulteriori chiarimenti
Innanzitutto c’è l’oscuro Inconscio
Seguito dall’accessibile Preconscio
Col Preconscio basta un poco d’insistenza
Perché ci mostri docile la sua consistenza
Con l’Inconscio non basta l’assalto col cannone
Per abbattere la sua testarda rimozione
Altri personaggi si aggiungevano alla fiera
Mentre su Vienna e nello studio calava la sera
Apparve l’Es che è ciò che in noi è acquisito
Ed è l’istinto che nascendo abbiamo ereditato
A un secondo livello pose l’Io
Della nostra vita onnipotente Iddio
Il super-Io è l’influenza dei genitori e di ogni autorità
E si scontra col mondo e la sua esteriorità
Affrontò ancora molte altre questioni
Sociali, culturali e varie considerazioni
Il disagio della civiltà, il totem e i tabù
Ma io a quel punto non lo reggevo più
Mi disse d’Eros principio della vita
E di Thanatos che regna sulla sfiga
I poeti e che cos’è la fantasia
I castelli in aria e come nasce la mania
Continuò con sesso, coito e masturbazione
Ma io gli dissi fermo lì, qui son io a farti lezione.

12 commenti:

  1. Trovandomi di fronte, all'improvviso
    uno studioso di siffatta fama
    certo avrei guatato bene il viso
    cercando segni di intelligenza umana

    difatti Freud, con tutti i suoi discorsi
    torti e ritorti come canaponi
    non lo tracanno, né lo bevo a sorsi
    direi piuttosto che mi empie i [ BIIIIIP!! ]

    Divide infatti Es Ego e SuperIo
    sorride ed alza il sopracciglio e il mento
    ma confonde lo scotoma con l'oblio
    né sa che cosa sia l'annullamento

    Sui sogni poi, che dir, da che siam nati
    chi sogna un cobra, chi invece due meloni
    coglierne il senso è roba da scienziati
    lui invece crede siano allucinazioni

    RispondiElimina
  2. STUPENDO dall'inizio alla fine! Inclusa quella chicca di fotografia.
    Bravo! Clap clap non sapevo avessi pure doti poetiche :)

    RispondiElimina
  3. bòn, mi fa piacere vi sia piaciuto sto piccolo poemetto.

    @Orsa
    non potevi saperlo visto che io NON ho doti poetiche...
    :)))

    RispondiElimina
  4. allora non sapevo che avessi la dote di mettere in bella rima delle parole.
    Meglio così? :)

    RispondiElimina
  5. sì, molto meglio.
    sai quanto io ami la precisione.............

    RispondiElimina
  6. si, ricordo infatti di quella volta che mi hai sgridato quando sono venuta con un minuto di ritardo! ;-)

    RispondiElimina
  7. già, vedremo che succederà con Atom Heart Mother e Meddle...

    RispondiElimina
  8. Standing ovation per la rima baciata
    per la lezione insegnata
    per la battuta e la risata
    per il finale da parata
    per la malinconia, che a tratti si legge nella poesia
    e perchè sei stato bravo assai
    a mettere in rima mente, psiche, musica e guai.

    RispondiElimina
  9. grazie luce, visto che tu sei una collega di rime i tuoi complimenty son molto graditi.

    RispondiElimina