lunedì 10 giugno 2013

Che cosa è normale?


Niente. Chi è normale? Nessuno.
Quando si è feriti dalla diversità, la prima reazione non è di accettarla, ma di negarla. E lo si fa cominciando a negare la normalità. La normalità non esiste. Il lessico che la riguarda diventa a un tratto reticente, ammiccante, vagamente sarcastico. Si usano, nel linguaggio orale, i segni di quello scritto: “I normali, tra virgolette”. Oppure: “I cosiddetti normali”.

La normalità – sottoposta ad analisi aggressive non meno che la diversità – rivela incrinature, crepe, deficienze, ritardi funzionali, intermittenze, anomalie. Tutto diventa eccezione e il bisogno della norma, allontanato dalla porta, si riaffaccia ancora più temibile alla finestra. Si finisce così per rafforzarlo, come un virus reso invulnerabile dalle cure per sopprimerlo. Non è negando le differenze che lo si combatte, ma modificando l’immagine della norma.

Quando Einstein, alla domanda del passaporto, risponde “razza umana”, non ignora le differenze, le omette in un orizzonte più ampio, che le include e le supera.
È questo il paesaggio che si deve aprire: sia a chi fa della differenza una discriminazione, sia a chi, per evitare una discriminazione, nega la differenza.

4 commenti:

  1. Risposte
    1. Sono contento.

      Nati due volte di Pontiggia è un romanzo MAGNIFICO.

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  2. La verità è che la diversità non esiste, esistono delle individualità che spesso accomunano ma che in questi tempi dannatamente massificanti sono viste con inquietudine, paura e disprezzo. Di questi tempi poi sei diverso anche se non segui le fiction o non ascolti Moreno di Amici o, che Dio ci perdoni!, leggi Grillo e magari sei anche d'accordo o se solo parli con buon senso, il famoso "sale in zucca" di tempi andati.
    Normale non è una cosa brutta, basta stabilire bene la "norma" qual'è, ma mi sembra che in questi tempi di norma sia offendere gay, picchiare detenuti, fare politica pur essendo corrotti, discriminare i colti morti di fame, picchiare femmine a morte e amenità simili.
    Mi permetto di dire allora che io sono anormale
    cordialmente e normalmente stimandoti

    ps Pontiggia è sempre bello da leggere, me lo ha fatto scoprire mio figlio che ne porta un brano agli esami di terza media.

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    1. mi complimento con l'insegnante per aver indicato questo capolavoro.
      mi consola tutto ciò.

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