Non posso farlo pubblicamente, ma nel blog almeno posso sfogare questa mia impellente necessità di chiederti scusa, caro Andrea.
Scusa per averti offeso, per aver avuto voglia di picchiarti. Perdonami, ora so che avevi ragione e ti sento come se fossi mio fratello.
Devi aver sofferto, so ora che sei stato tanto male (almeno presumo). Sappi che ho capito le tue intenzioni, facciamo pace e non ne parliamo più.
Tu lo sai, sono sanguigno ma non cattivo. E non sono neanche testardo, so riconoscere i mieri errori e so pure riconoscere che tu eri nel giusto e io un mulo che ragliava nel suo torto marcio. La tua pazienza e il tuo grado di sopportazione resteranno scolpite a lungo nella mia memoria.
Guardiamo avanti, ora.
La vita continua per tutti e due.
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